La chirurgia maxillo-facciale ha una lunga storia in medicina, inizia come una disciplina afferente all’odontoiatria e alla traumatologia di guerra, votata alla riparazione di ferite e fratture mandibolari, del mascellare e della piramide nasale. Le tecniche negli ultimi cinquant’anni si sono affinate dovendo rispondere alle crescenti necessità legate agli incidenti stradali e ora questa specializzazione affronta anche realtà del tutto nuove. Con un’urbanizzazione accentuata, le dinamiche che interessano le metropoli come Roma hanno determinato un incremento nel numero degli interventi chirurgici per traumi del distretto maxillo-facciale. In questo contesto, il 27° Congresso della European Association for Cranio Maxillo Facial Surgery (EACMFS) ha portato alla ribalta esperti che hanno perfezionato applicazioni e approcci richiesti dalle casistiche attuali.
Negli ultimi anni, il numero di incidenti stradali in Italia, e in particolare nel Lazio, ha visto una crescita allarmante. Secondo i dati dell’Istat-Aci del 2024, la mobilità urbana deve fare i conti con gli infortuni che vedono coinvolti pedoni, conducenti di scooter elettrici, biciclette a pedalata assistita e monopattini.
Le statistiche dell’infortunistica stradale, a Roma come in altre grandi città italiane, sono impietose. I dati dell’Osservatorio Pedoni Asaps-Sapidata hanno collocato il Lazio al secondo posto per numero di pedoni travolti, persone che spesso riportano traumi e ferite al volto che richiedono interventi chirurgici complessi. La chirurgia maxillo-facciale si trova così a dover fronteggiare un fenomeno senza precedenti. In occasione del congresso, esperti del settore discuteranno le nuove tecniche e le tecnologie emergenti in risposta a questi traumi. L’approccio specialistico si evolve, integrando metodologie tradizionali con innovazioni come la chirurgia robotica e il 3D printing. Queste tecnologie consentono interventi personalizzati, riducendo i tempi di recupero e migliorando il risultato finale.
“L’obbligo di cinture, caschi, airbag aveva contribuito a far diminuire le fratture di naso, zigomi, mandibole, mascelle; ma negli ultimi anni a Roma assistiamo a un’inversione di tendenza”, sottolinea il professor Valentino Valentini, ordinario di chirurgia maxillo facciale presso l’Università di Roma, La Sapienza, e direttore della Chirurgia Maxillo-Facciale nel Policlinico Umberto I. Il casco integrale è relativamente poco diffuso. Biciclette a pedalata assistita e monopattini elettrici nemmeno prevedono l’obbligo di indossare una protezione. La conseguenza è che quando si cade si tende a sbattere il volto per terra con maggiore frequenza e intensità. In breve, questa nuova mobilità ha portato a uno stravolgimento dei traumi da strada”.
Anche i dati sulla microcriminalità proiettano Roma, come altre grandi città, in un contesto critico. Secondo i report sulla pubblica sicurezza elaborati dal ministero dell’Interno alla fine dello scorso anno la Capitale si è classificata al terzo posto in Italia per indice di criminalità, con un aumento sia rispetto al 2022 che al 2019. “L’incremento della microcriminalità a scopo di rapina o la semplice diffusione di baby gang ha comportato un impatto anche nel campo chirurgico, i traumi da aggressione sono sempre più frequenti, in particolare le ferite da taglio. E il volto – aggiunge il Prof. Valentini – oltre che dai vasi sanguigni, è caratterizzato anche dalla presenza dei nervi, tra cui il facciale che è il grande regista dei muscoli mimici. Un centro di chirurgia deve dunque essere pronto per riparare le lesioni nervose oltre che le fratture”.
L’odontoiatria è un altro capitolo importante da affrontare. “In Italia, due persone su tre presentano una malocclusione dentaria, per la quale il 36% non ha eseguito cure – spiega il Prof. Valentini – Quasi la metà può presentare una malformazione dento-scheletrica (progenismo o prognatismo), risolvibile attraverso un intervento chirurgico maxillo-facciale, che, in collaborazione con i colleghi ortodontisti, può portare il paziente a una simmetria morfologica e funzionale pressoché ottimali. Negli ultimi 20 anni, per questo tipo di malformazioni, nel nostro centro sono stati trattati oltre 2500 pazienti”.
Le novità della chirurgia maxillo-facciale sono state condivise in occasione del 27° Congresso della EACMFS, la società scientifica europea che ha riunito a Roma tutti i chirurghi impegnati in questa disciplina. Occhi puntati sulle nuove tecnologie, sulla robotica, sull’Intelligenza Artificiale, per comprendere le nuove frontiere di una specialità impegnata a minimizzare le malformazioni congenite del cranio e del volto, gli effetti di traumi violenti (causati da armi da fuoco, cadute, incidenti, morsi di animali) e le conseguenze dei tumori della zona testa-collo.
Le casistiche affrontate non si limitano solo al dato clinico: pongono interrogativi sulla sicurezza stradale e sulla presenza delle istituzioni. La necessità di avviare campagne educative e di sensibilizzazione alla mobilità urbana è più che mai necessaria. È cruciale promuovere una cultura di rispetto e attenzione, affinché si possano ridurre numero e gravità degli incidenti legati al traffico.