In tutto il mondo continua la corsa al vaccino contro il Covid. Il vaccino americano, sviluppato dall’azienda americana Moderna insieme all’Istituto nazionale per le malattie infettive (Niaid) diretto da Anthony Fauci, è stato sperimentato nei macachi, sembra stia dando buoni risultati.
Infatti, ha indotto la produzione di anticorpi neutralizzanti, una rapida protezione delle vie respiratorie e protetto gli animali da lesioni polmonari, secondo i dati pubblicati sul New England Journal of Medicine.
Il 27 luglio il National Institute of Health, di cui il Niaid fa parte, hanno annunciato l’avvio della fase 3 della sperimentazione in 89 siti americani, su circa 30mila volontari sani.
Si tratta di dati positivi, il vaccino sembra funzionare bene ha detto Giorgio Palù, past president della Società europea di virologia e docente emerito all’Università di Padova ricordando che, se anche questo vaccino sarà disponibile per novembre sarà dato prima ai soggetti più a rischio, come medici e infermieri e perché arrivi a tutti bisognerà aspettare altri 2-3 anni.
Al momento sono 4 i vaccini che offrono oggi una speranza concreta: il vaccino ChAdOx1 nCoV-19, messo a punto dall’Università di Oxford e di proprietà della società farmaceutica AstraZeneca, poi appunto il vaccino di Moderna, quello CanSino Biologics in Cina, e infine il candidato frutto della ricerca della società tedesca BionTech insieme al colosso Pfizer, che ha diffuso dati promettenti e annunciato l’avvio della fase 2/3 in questi giorni.
Nella corsa al vaccino si muove anche la Russia, al cui vaccino sta lavorando l’Istituto nazionale di ricerca “Gamaleya” e la registrazione potrebbe avvenire tra il 10 e il 12 agosto, puntando a essere il primo Paese al mondo ad approvare un vaccino, tanto che la settimana scorsa, il viceministro della Difesa Ruslan Tsalikov aveva annunciato come il vaccino fosse ‘quasi’ pronto, ma il Ministero della Salute di Mosca aveva replicato che i test di fase 2 non sono ancora del tutto terminati.