Una ricerca effettuata in Australia dal Queensland Institute of Medical Research ha evidenziato molto chiaramente come le persone molto pessimiste sul proprio futuro sono fortemente più a rischio di morire nei confronti delle persone che non lo sono.
Lo studio, che si è svolto su questionari effettuati negli anni 1990 da 3000 partecipanti che avevano oltre i 50 anni, ha evidenziato come le persone fortemente pessimiste, il 9% del totale, avessero una percentuale di probabilità di morire due anni prima di coloro che fossero meno pessimisti, soprattutto tra le possibili cause, risultavano esserci malattie cardiovascolari, mentre a differenza di quello che si sarebbe potuto pensare la depressione non sembra avere un alcun legame tra pessimismo e mortalità.
Il responsabile della ricerca, lo studioso di epidemiologia genetica John Whitfield sulla rivista Scientific Reports ha spiegato come dalla ricerca si evinca quanto alcuni atteggiamenti ottimisti o pessimisti possano influenzare il cervello, avere una stretta correlazione sulla biochimica e sull’infiammazione del sistema sanguigno, e anche sulle pareti arteriose.
Continua il responsabile della ricerca, asserendo come esistano aspetti biologici ma anche psicologici, sociali o personali specifici di ogni singolo individuo, tanto che le persone pessimiste possono tendere a non prendersi cura di se’ e della propria salute, arrivando anche a pensare che non valga la pena di seguire consigli su dieta, esercizio fisico o attività sportiva.
Al contrario di quello che verrebbe da pensare, le persone ottimiste, secondo sempre lo studio in Australia della Queensland Institute of Medical Research, non vengono fuori assolutamente dati che forniscano indicazioni su eventuali miglioramenti nell’aspettativa di vita a seconda di quanto ottimista o meno possa essere una persona.
Invece, da una ricerca condotta dalla Harvard School of Public Health di Boston nel 2016 risulta come gli ottimisti abbiano meno rischi di morire di cancro, ictus, infezioni o malattie respiratorie.