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Malattia oculare tiroidea, Puglia: patologia ancora troppo poco conosciuta e alla ricerca di una gestione ottimale per i pazienti

Sulla base del tasso di prevalenza riportato in letteratura di 8,97 ogni 10,000 abitanti (fonte Perros et al 2017), circa 3.500 pazienti risultano affetti dalla malattia oculare tiroidea in Regione Puglia

Bari, 9 luglio 2025 – La malattia oculare tiroidea (TED -Thyroid eye disease),è una patologia complessa, autoimmune, che colpisce in modo prevalente le donne e può manifestarsi in concomitanza o indipendentemente da disfunzioni tiroidee. Con l’obiettivo di fare il punto su ricerca, innovazione scientifica, organizzazione dei centri di cura territoriali, diagnosi precoce e presa in carico del paziente a livello regionale, Motore Sanità ha organizzato, con il contributo incondizionato di Amgen, global leader nelle biotecnologie farmaceutiche, una serie di appuntamenti dal titolo “Ricerca ed innovazione scientifica che spingono all’innovazione organizzativa: l’esempio della Thyroid Eye Disease”, che ha visto la partecipazione di importanti esponenti del comparto salute.

In Puglia, la settima tappa di una serie di incontri in programma nei prossimi mesi in varie regioni italiane, con lo scopo di mettere in luce i bisogni dei pazienti e generare risposte efficaci ai nodi irrisolti che emergono dai vari territori.

“La TED è una malattia che ha un impatto notevole sulla vita del paziente – ha dichiarato Francesco Boscia, Professore Ordinario Clinica Oculistica Università di Bari -. Ha quadri di gravità varia ma in tutti gli stadi il grado di disagio del paziente è importante. L’iperemia congiuntivale passiva non rispondente a terapia variamente associata a retrazione della palpebra superiore e a esoftalmo di grado variabile costituiscono inestetismi mal tollerati dal paziente; così come la sintomatologia, dalla semplice diplopia talvolta instabile che spesso caratterizza il primo sintomo della patologia, a esoftalmi importanti che possono essere responsabili di gravi compromissione della funzione visiva per esposizione corneale o compressione del nervo ottico e che necessitano di interventi talvolta demolitivi nei casi più compromessi”.

Patologia di difficile diagnosi, diventa quindi fondamentale l’approccio multiprofessionale, integrando competenze specialistiche diverse all’interno di reti assistenziali strutturate e coordinate.

“La gestione della malattia oculare tiroidea (TED), una patologia autoimmune complessa che richiede una diagnosi tempestiva e un trattamento integrato, rappresenta un importante sfida per la medicina moderna – ha spiegato Francesco Giorgino, Direttore UOC Medicina Interna, Andrologia e Malattie Metaboliche AOU Policlinico Bari –. Le crescenti evidenze scientifiche hanno portato a significativi progressi nella comprensione dei meccanismi fisiopatologici della TED e nello sviluppo di nuove terapie mirate. Tuttavia, l’efficacia clinica dipende anche da modelli organizzativi innovativi e da percorsi di cura multidisciplinari. È pertanto fondamentale promuovere una stretta collaborazione tra endocrinologi, oculisti, radiologi e chirurghi, in un contesto coordinato che garantisca una gestione armonizzata del processo diagnostico e terapeutico”.

In quest’ottica – ha proseguito il primario -, la costruzione di team dedicati e l’adozione di protocolli condivisi rappresentano una risposta concreta alle esigenze dei pazienti, migliorando prognosi e qualità di vita. In questo contesto, l’endocrinologo, con la sua visione sistemica, può svolgere un ruolo fondamentale per promuovere il processo di diagnosi e cura e per fornire al paziente un riferimento costante”.

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