La prevenzione scende in piazza per sensibilizzare sui tumori maschili. Succede a Torino grazie al progetto della Fondazione Ricerca Molinette che per il mese di novembre, con un camper appositamente attrezzato, offre la possibilità agli uomini di sottoporsi a visite gratuite tutti i fine settimana del mese. È la campagna “Un Baffo per la Ricerca” che nasce per raccogliere fondi a favore della struttura complessa di urologia della Città della Salute e della Scienza di Torino e per sensibilizzare
Tutti i sabati e le domeniche di novembre, dalle 10 alle 16 (le date sono disponibili a questo link) gli urologi dell’ospedale Molinette saranno a disposizione in alcune piazze di Torino per dare informazioni sui tumori maschili.
Potranno rivolgersi i ragazzi under 35 per lo screening del tumore del testicolo, che oltre ad essere visitati saranno informati e educati all’autopalpazione dei testicoli, e uomini tra i 50 ed i 70 anni per lo screening del tumore della prostata, per visitarli e sollecitare il controllo periodico del Psa, il marcatore sanguigno tipico del tumore prostatico.
I tumori urologici sono tra le 5 neoplasie più frequentemente diagnosticate in Italia: diagnosi precoce e campagne di sensibilizzazione, sono alleati fondamentali, insieme all’accesso a terapie efficaci ed innovative.
Nell’ultimo decennio, il tumore prostatico è diventato il tumore solido più frequentemente diagnosticato nella popolazione maschile dei paesi occidentali: si stima che un uomo su otto sarà affetto da tumore prostatico nel corso della sua vita. L’incidenza aumenta con l’età: la fascia over 50 è quella maggiormente a rischio. Si può sospettare la presenza del tumore prostatico grazie al dosaggio del Psa (Antigene prostatico specifico) tramite esame del sangue e alla palpazione della prostata tramite esplorazione rettale.
Le neoplasie testicolari colpiscono 2 persone ogni 100.000, con picco di insorgenza tra i 15 e i 34 anni. La prima diagnosi si fa tramite l’autopalpazione dei testicoli e, successivamente, tramite esami del sangue ed ecografia testicolare. Ad oggi, si ottiene la guarigione completa in più del 90% dei casi.
Come spiega il professore Paolo Gontero, direttore della struttura complessa di Urologia universitaria “il nostro obiettivo è quello di sensibilizzare gli uomini a prestare molta attenzione se hanno avuto un famigliare con diagnosi di tumore alla prostata (padre, fratello, figlio) oppure se sono a conoscenza di alcuni tumori anche femminili nella loro famiglia (come mammella ed ovaio) in cui siamo emerse delle mutazioni genetiche predisponenti. Tali condizioni predispongono infatti ad un rischio elevato di sviluppare un tumore alla prostata anche in età precoce”.
Dunque, il messaggio del professore Gontero è questo: “Tutti i maschi che abbiano il minimo dubbio di trovarsi in una di queste situazioni sono invitati, a partire dai 40 anni, a presentarsi al camper dove potranno compilare un questionario specifico e ricevere informazioni sui loro rischi oltre che la possibilità di effettuare una visita gratuita”.