Vogliamo che OnConnection trasformi in realtà molti degli sforzi che ha prodotto nel suo percorso generatore di idee: per l’oncologia, i malati di cancro e le loro famiglie.
Quando ho proposto all’amico Gianni l’idea embrionale del progetto OnConnection, come al solito ha accettato subito con il suo entusiasmo da ragazzo e sognatore, sognatore che però ha speso una vita ad occuparsi di oncologia come clinico e manager. Abbiamo subito concordato che questo progetto doveva essere diverso dalle tante attività realizzate in ambito oncologico e che doveva partire da una idea precisa: dare voce forte a tutte le anime di questo complesso mondo cioè cittadini, medici, farmacisti, operatori sanitari, tecnici della programmazione regionale e nazionale, politici, giornalisti, economisti sanitari e industria.
Senza questo sforzo di unione, qualsiasi iniziativa sarebbe nata monca di una visione fondamentale per dare spinta al sistema, per dare apertura alle nuove idee. In tutto questo percorso quindi, il grande impegno è stato la ricerca di equilibrio tra i bisogni, gli obiettivi, le aspettative di ognuno di questi attori chiave. Senza però dimenticare gli aspetti di sostenibilità su cui ognuno di loro si deve impegnare per la tenuta di un sistema assistenziale che molti paesi del mondo ci invidiano.
Come ha detto recentemente Papa Francesco ricoverato in ospedale per un problema di salute “Un servizio sanitario gratuito e accessibile a tutti è un bene prezioso, non bisogna perderlo: nessuno sia lasciato solo. In questi giorni di ricovero ho sperimentato quanto sia importante un buon servizio sanitario, accessibile a tutti, come c’è in Italia. E per questo occorre impegnarsi tutti, perché serve a tutti e chiede il contributo di tutti”.
Con l’oncologia siamo in un terreno dove l’innovazione in poco più di 10 anni ha prodotto una vera rivoluzione, correndo ad una velocità impensabile.
E questa corsa fortunatamente non si ferma. Uno sforzo enorme per tutti però è stare al passo, dove ognuno deve trovarsi pronto, preparato ed organizzato per dare il suo contributo: perché il cancro non aspetta, arriva all’improvviso e cerca con il suo abbraccio mortale di chiudere la partita.
Proporre qualcosa di nuovo in quest’area facendolo comprendere a tutti non è mai semplice.
E neanche ora lo è stato. Ma con pazienza il confronto con ognuno degli attori di sistema ha prodotto una crescita continua, in primis per me, ed stato inaspettato vedere come si possano unire tanti punti che apparentemente sembrano opposti e lontani.
Senza gioco di squadra il cancro non si vince, senza riorganizzazione la squadra si allunga e i giocatori si allontanano dalla palla. Per vincere bisogna trovarsi pronti dove la palla sarà lanciata.
La rete rappresenta un punto chiave in questa ottica, uno snodo centrale come il simbolo del nostro progetto. Ma il nostro sogno non finisce, perché vogliamo che OnConnection trasformi in realtà molti degli sforzi che ha prodotto nel suo percorso generatore di idee, per l’oncologia, per i malati di cancro e per le loro famiglie che soffrono.
Ora vorremmo far diventare realtà un nuovo modo di fare l’oncologo: il 2022 ci aspetta “Rising star in oncologia”.
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