Da Facebook a Twitter, da YouTube a WhatsApp, l’informazione sulla nostra salute passa sempre più spesso dai social media. L’ultima frontiera è rappresentata da TikTok.
Gruppi di volontariato e organizzazioni di pazienti stanno utilizzando TikTok, questo mezzo essenziale, accattivante e virale, per intercettare un pubblico di giovanissimi, tra le onlus che fanno da apripista figura l’Associazione italiana sclerosi multipla (Aism) che lo ha scelto per la campagna #l’apparenzainganna.
Secondo il Digital News Report 2022 dell’Istituto Reuters, il 40% degli under 25 nel mondo guarda TikTok regolarmente. L’Organizzazione Mondiale della Sanità, scrive Livia Parisi dell’Ansa, ha lanciato su questa piattaforma una campagna per smontare le fake news sulla pandemia da Covid-19.
In Italia la Federazione degli ordini degli infermieri è sbarcata su TikTok con la challenge #Informati con gli Infermieri: attraverso clip di 60 secondi diffonde nozioni di primo soccorso, prevenzione e profilassi contro il virus Sars-Cov2.
Spinte dal desiderio di divulgare contenuti di qualità, hanno inserito TikTok nel piano di comunicazione aziendale aziende ospedaliere del livello dell’Istituto Dermatologico italiano (IDI) e singoli professionisti. Da citare tra gli altri il canale TikTok attraverso il quale Claudio Olivieri, chirurgo pediatra, racconta alle giovani madri come affrontare i comuni problemi dei bambini, dalla febbre alla difficoltà ad addormentarsi.
I farmacisti stanno sperimentando TikTok per dare consigli sull’assunzione dei medicinali: un video di Francesco Mazzuca sul paracetamolo ha ottenuto oltre 12.000 mi piace. Totalizza 13.000 like il video educational di Valentina Pozzato sui farmaci fotosensibili, cioè sulle terapie per le quali si raccomanda di evitare l’esposizione al sole. Giovanni Martinotti, medico psichiatra con più di 35.000 follower, affronta via social media temi crucali quali anoressia, abuso di droghe, attacchi di panico.
Le aziende farmaceutiche, in Italia, per il momento stanno alla finestra. Ma inevitabilmente le campagne rivolte al grande pubblico, almeno quelle delle fondazioni, e delle aziende sanitarie territoriali, dovranno presto o tardi fare i conti anche con TikTok.