In un contesto globale dove l’obesità rappresenta una delle emergenze del momento, il recente emendamento approvato in Finanziaria per l’istituzione di un Fondo dedicato alla cura e prevenzione dell’obesità segna un passo avanti importante. Questa iniziativa riconosce l’obesità come una malattia cronica e recidivante, un impegno concreto da parte delle istituzioni nel fronteggiare questa vera e propria pandemia. Le reazioni a caldo degli esperti sottolineano il significato di questo traguardo.
Andrea Lenzi, Presidente dell’Obesity Policy Engagement Network Italia (OPEN Italy), ha accolto con entusiasmo la notizia dell’approvazione del fondo. «L’iniziativa rappresenta un’importante opportunità per promuovere un approccio integrato che unisca società civile, scienza e politica. Solo attraverso azioni coordinate possiamo sperare di controllare e sconfiggere questa pandemia globale», ha dichiarato Lenzi, sottolineando l’importanza di investimenti normativi a favore della lotta all’obesità.
Roberto Vettor, Direttore scientifico del Centro per le malattie metaboliche e della nutrizione presso l’Humanitas Research Hospital, ha evidenziato la concretezza di questo emendamento. «Quando le parole si traducono in azioni, e investimenti, il messaggio è chiaro. L’obesità ha finalmente ricevuto la dignità di una malattia riconosciuta, e ora si tratta di disegnare un percorso organizzativo che ne supporti la prevenzione e la cura», ha affermato Vettor, sottolineando l’importanza della rimborsabilità dei farmaci per la terapia dell’obesità.
Giuseppe Fatati, Presidente dell’Italian Obesity Network, ha definito l’approvazione del fondo come un primo passo cruciale verso una maggiore consapevolezza riguardo alle complessità legate all’obesità. «Questo fondo non solo combatterà la discriminazione e lo stigma sociale, ma ci permetterà di sviluppare un approccio unitario nella prevenzione e nel trattamento dell’obesità», ha dichiarato Fatati, esprimendo gratitudine all’Intergruppo parlamentare che ha lavorato alacremente per conseguire questo risultato.
Paolo Sbraccia, Presidente dell’Italian Barometer Diabetes Observatory Foundation (IBDO Foundation), condivide l’ottimismo e sottolinea l’importanza storica di questo emendamento. «L’istituzione di un fondo specifico sull’obesità rappresenta un passo avanti nel riconoscimento di questa malattia. Ci auguriamo che l’Italia possa diventare un modello in Europa nella lotta contro l’obesità», ha affermato Sbraccia.
Iris Zani, Presidente di Amici Obesi Onlus, vede la necessità di combattere pregiudizi e stigma sociale. «Questo emendamento segna un cambiamento significativo nella percezione sociale dell’obesità. È fondamentale che la società comprenda che si tratta di una malattia che necessita di supporto e interventi concreti», ha dichiarato Zani, ringraziando le istituzioni per il loro impegno.
L’approvazione di questo emendamento rappresenta dunque un’opportunità unica per affrontare l’obesità e il sovrappeso in modo sistemico, riconoscendo non solo l’aspetto sanitario, ma anche quello sociale ed economico della malattia. Con il supporto delle istituzioni e la collaborazione di esperti e associazioni, si spera che questo sia solo l’inizio di un percorso volto a promuovere la prevenzione e la cura di questa condizione sempre più diffusa.