Si chiama “Il plasma non è un’altra donazione” ed è la campagna promossa da Avis Regionale Lombardia, Areu-Src e Regione Lombardia, ed è stata presentata lo scorso 12 dicembre a Milano, per un obiettivo importante: sensibilizzare sulla donazione di plasma, “che può salvare delle vite, tutti i giorni”.
“Il plasma non è semplicemente un’altra donazione, ma un gesto che somiglia a chi lo compie. Richiede più tempo, ma è un tempo che fa bene, un tempo che diventa cura e che offre continuità terapeutica alle persone più fragili, contribuendo a ridurre la dipendenza dall’estero e a garantire l’autosufficienza del Paese” come ha spiegato Pierangelo Colavito, presidente Avis Regionale Lombardia, in occasione della presentazione della campagna “Il plasma non è un’altra donazione”.
“La raccolta di sangue in Lombardia è stabile, ma oggi dobbiamo compiere un passo in più: investire sulla donazione di plasma – ha detto Colavito -. Ringrazio tutti i donatori che già praticano la plasmaferesi e chi sceglierà di avvicinarsi a questo gesto fondamentale: insieme possiamo garantire continuità terapeutica e salvare vite”.
La Lombardia si conferma motore della raccolta nazionale, con 418.378 unità di sangue prodotte, pari al 17% del totale italiano, e con circa 1 unità su 6 che nasce in Lombardia. La rete trasfusionale regionale ha garantito il fabbisogno locale, con 400.309 unità trasfuse (97%), e ha contribuito alle regioni più fragili, inviando oltre 18.000 unità extra-regione. La raccolta di plasma per frazionamento continua a crescere, con uno scenario 2025 stimato in 163.240 kg, il valore più alto della serie storica, consolidando la Lombardia come pilastro della produzione nazionale di plasma (~18%). La crescita è stata trainata soprattutto dall’aferesi, mentre il plasma da sangue intero è rimasto stabile.
Questi risultati sono il frutto di un lavoro congiunto, come ha evidenziato Avis. “Un lavoro che negli ultimi anni ha permesso di rafforzare il sistema associativo e di completare il processo di messa in sicurezza delle convenzioni, delle Unità di raccolta associative, dei flussi informativi e dei rapporti con la rete trasfusionale regionale, consolidando ulteriormente il modello lombardo di sanità pubblica”. C’è ancora molto da fare, però. Come spiegano i protagonisti della campagna sul plasma.
Oscar Bianchi, Presidente AVIS Nazionale
Daniele Prati, responsabile della Struttura regionale di Coordinamento (SRC) per le attività trasfusionali in Lombardia
Mario Giovanni Melazzini, Direttore Generale Welfare Regione Lombardia
«Oggi il plasma non può più essere considerato un prodotto di seconda categoria, bensì una risorsa strategica, non solo per il suo uso clinico diretto, ma soprattutto per la produzione di farmaci plasmaderivati. Nel sistema trasfusionale gli attori principali sono le istituzioni, ma non possiamo dimenticare le persone che di questi prodotti hanno bisogno ogni giorno: i pazienti. A loro dobbiamo una vera alleanza strategica. E per farlo è fondamentale continuare a difendere con determinazione il modello italiano della donazione volontaria, anonima, responsabile e non retribuita, un modello che rappresenta un valore etico e un patrimonio da tutelare» ha spiegato Francesco Fiorin, presidente SIMTI (Società Italiana di Medicina Trasfusionale e Immunoematologia).
Gabriele Perotti, Direttore Sanitario di AREU
Pierangelo Colavito, Presidente AVIS Regionale Lombardia





