Venerdì, 15 gennaio 2021 – La PET/CT, Tomografia a emissione di positroni, è una tecnica diagnostica di medicina nucleare in grado di restituire immagini dettagliate del corpo umano. Includendo pure i processi metabolici funzionali in atto.
Per questa sua specificità, questa indagine è stata prescritta prevalentemente in ambito oncologico ematologico, e per specifici approfondimenti in ambito reumatologico, cardiologico e neurologico (vedi la valutazione delle demenze).
Alla nuova generazione digitale appartiene una tecnologia di recente acquisizione in Italia, il Discovery MI PET/CT di General Electric, che sta mostrando tutta la sua validità anche nel monitoraggio dei casi clinici legati al Covid-19.
“La nuova tecnologia realizzata da GE Healthcare – ha dichiarato Paola Nargi, direttore tecnico dell’area di medicina nucleare del centro Aktis di Marano di Napoli, uno dei primi istituti in Italia a dotarsi di questi strumenti evoluti. Permette l’esecuzione di esami di elevata qualità, con l’impiego di minime dosi di isotopi, e riduce drasticamente (40-50%) le radiazioni assorbite dal paziente in termini di isotopo necessario per eseguire la scansione. Inoltre si ha una contemporanea riduzione di dose erogata durante la Tac con acquisizione di 128 strati per singola rotazione, e una riduzione del tempo di esecuzione dell’esame. La contemporanea disponibilità di immagini funzionali mediante PET e di quelle morfologiche con la TC permette una più precisa localizzazione anatomica delle lesioni mentre l’elaborazione in 3D e 4D annulla gli effetti distorsivi dei movimenti respiratori”.
La tomografia PET/CT ci aiuta durante la crisi covid-19
In epoca di pandemia sono stati descritti casi di pazienti con emolinfopatie tipo Hodgkin, in trattamento con chemioterapia, e sottoposti alla PET/CT per le successive stadiazioni. Dove sono stati riscontrati addensamenti pleurici polmonari sfuggiti a precedenti accertamenti meno sofisticati.
Si è sospettata di conseguenza una pneumopatia virale, verosimilmente da virus Sars-Cov-2, pur essendo questi soggetti asintomatici. L’esame si è rivelato un campanello d’allarme assolutamente tempestivo per Covid-19.
La diagnosi precoce, nei soggetti poi risultati positivi al tampone nasofaringeo, è stata coronata da successi terapeutici. Grazie appunto alla tempestività delle diagnosi, che ha permesso di istituire senza indugi un protocollo appropriato.
Per leggere L’Innovazione in oncologia, prospettive in Liguria post Covid-19 – Intervista a Paolo Pronzato https://mondosanita.it/intervista-a-paolo-pronzato/