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Accordo tra Anci e Ales per valorizzare i beni culturali con l’Art Bonus

Arteterapia, la creatività cura:
Accordo tra Anci e Ales per valorizzare i beni culturali con l’Art Bonus.

L’arteterapia stimola la comunicazione simbolica tra paziente e arte terapeuta, facendo riferimento alle immagini prodotte dal paziente sulle quali inevitabilmente vengono proiettate emozioni e vissuti personali. Le stesse immagini vengono analizzate attraverso la cornice teorica freudiana.
La prima forma di arteterapia è nata con Frield Ducker Brandeis, per supportare i bambini nei campi di concentramento. Da allora l’arteterapia si è progressivamente strutturata come metodologia e strumento di cura utile con persone di tutte le età, con e senza disagi fisici o psichici.
E’ dunque su questi presupposti che diamo notizia dell’accordo siglato tra Anci e Ales per valorizzare i beni culturali con l’Art Bonus. Obiettivo dell’accordo è avviare azioni congiunte per favorire la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale italiano attraverso l’utilizzo dell’Art Bonus diffondendo le buone pratiche già adottate dai Comuni e promuovendo una conoscenza capillare delle opportunità offerte da questo strumento fiscale. L’intesa è stata siglata oggi a Roma tra Anci e Ales. A firmare l’accordo il presidente dell’Anci e sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi e il presidente e amministratore delegato di Ales, società in house de ministero della Cultura, Fabio Tagliaferri. L’intesa, che avrà durata triennale, punterà a identificare strumenti e linee guida per facilitare anche a livello amministrativo e procedurale l’attuazione dell’Art Bonus, attraverso eventi formativi e informativi a livello territoriale, operazione che potrà favorire il reperimento di risorse finanziarie da privati per realizzare interventi di tutela e valorizzazione e attività culturali in istituti e luoghi della cultura attraverso un regime fiscale agevolato. Il donatore (persona fisica o giuridica) infatti potrà godere di un regime fiscale agevolato nella misura di un credito di imposta pari al 65% delle erogazioni effettuate. Per il presidente dell’Anci, Gaetano Manfredi, “il mecenatismo è un atto di generosità e responsabilità sociale che va oltre il mero adempimento fiscale. È una dimostrazione di amore per la cultura, di consapevolezza del suo valore intrinseco e del suo impatto positivo sulla società. Sostenere il nostro patrimonio culturale, l’arte, la storia, i luoghi della cultura, significa investire nel nostro futuro, preservare la nostra identità e rendere il nostro Paese ancora più attrattivo e ricco di opportunità. L’Art Bonus negli anni ha facilitato questo impegno, a vantaggio anche dei Comuni. Il protocollo di intesa con ALES – ha proseguito il presidente – consentirà un ulteriore rafforzamento del lavoro congiunto svolto in questi anni e una maggiore diffusione del mecenatismo
culturale, grazie a specifiche iniziative di comunicazione e formazione, sia in ambito territoriale che nazionale, contribuendo così a rivitalizzare il tessuto culturale e sociale delle nostre comunità, anche in territori come il Sud dove l’Art Bonus finora è stato poco utilizzato”. Per il presidente e amministratore delegato di ALES Fabio Tagliaferri, “il bilancio dei primi dieci anni di attuazione dell’Art Bonus è stato senza dubbio positivo, e questa agevolazione fiscale non solo si è dimostrata strumento concreto e vantaggioso per sostenere, tutelare e valorizzare il patrimonio culturale, ma rappresenta anche uno strumento chiave per l’attuazione di una nuova strategia culturale verso i territori che favorisca e potenzi il ruolo anche economico dei privati, sia persone fisiche che persone giuridiche, al fianco delle istituzioni, fermo restando certamente l’impegno economico pubblico prioritario. ALES, che coordina, per conto del Mic, l’attività di gestione e promozione dell’Art Bonus, interpreta il protocollo con Anci come uno strumento per rafforzare il proprio operato sul territorio a sostegno dei Comuni”. “Ad oggi sono più di 1200 i comuni registrati al portale Art bonus con oltre 1100 raccolte fondi attive e più di 1500 chiuse con obiettivi raggiunti” ricorda Carolina Botti ALES, direttrice e referente Art Bonus per il Mic.

Proprio a Napoli, di cui è sindaco Manfredi, nelle settimane scorse è stato presentato Cur’Arti, la prima rete europea tra luoghi di cultura e ospedali per perseguire la Salute. Un incontro sull’utilità dell’arteterapia nella riabilitazione post evento avuto cardiologico ma anche non cardiologico. Cto e azienda dei colli i primi ad aderire. Il progetto nasce nel 2019 con la proposta di prescrizione di Arteterapia avviata tra l’Azienda Ospedaliera dei Colli (C.T.O.-Monaldi-Cotugno) e alcuni Istituti e Luoghi di Cultura in Campania (parco Archeologico di Paestum, Pio Monte della Misericordia.) Ha poi aderito anche l’Asl Napoli 2 Nord. Al Cto sono state individuate due stanze per l’arteterapia nella riabilitazione negli eventi post acuti cardiovascolari (ictus e infarti) secondo linee guida Oms.
Negli Stati Uniti, a partire negli anni ’50, l’esperienza più importante ai fini della definizione metodologica dell’arteterapia, nasce grazie a due importanti orientamenti di arteterapia, legati ai nomi di Edith Kramer e di Margaret Naumburg. La Naumburg, psichiatra e psicoanalista, elaborò uno specifico approccio dell’arteterapia partendo dal presupposto che i sentimenti inconsci sono più facilmente riconoscibili nelle immagini che nelle parole e dal fatto che l’artista stesso si esprime nel suo prodotto artistico attingendo al mondo inconscio. La Naumburg elaborò un metodo di orientamento dinamico, con cui utilizza l’arte come strumento per svelare significati inconsci, che vengono poi descritti e resi comprensibili, grazie all’utilizzo della comunicazione verbale utilizzata nella seduta di psicoterapia. Diversa è l’impostazione di Edith Kramer: provenendo dal mondo dell’arte riserva un valore particolare all’espressione artistica. La Kramer considera la terapia d’arte distinta dalla psicoterapia e sostiene che le sue virtù curative dipendono da quei procedimenti psicologici che si attivano nel lavoro creativo. Attraverso le sue esperienze, la Kramer si è resa consapevole del grande aiuto dell’arte sia per il disagio psichico che nella sofferenza esistenziale.

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