ESMO 2025, l’analisi di Giuseppe Curigliano: gli ADC si affermano come veri mattatori, anche nelle fasi iniziali di malattia.
Una nuova classe di farmaci si impone con forza a ESMO 2025, promettendo di cambiare radicalmente il modo in cui il cancro viene trattato. Si tratta degli anticorpi farmaco-coniugati (ADC), molecole intelligenti capaci di trasportare la chemioterapia direttamente all’interno delle cellule tumorali, riducendo gli effetti collaterali e aumentando l’efficacia. Già utilizzati con successo in alcune forme di tumore metastatico, gli ADC (antibody drug conjugates) si preparano ora a entrare in scena anche nelle fasi iniziali della malattia, aprendo scenari terapeutici potenzialmente curativi.
A Berlino, dove si è aperto il Congresso 2025 della Società Europea di Oncologia Medica (ESMO), gli ADC figurano tra i protagonisti indiscussi. “Rappresentano una via molto promettente”, ha spiegato Giuseppe Curigliano, presidente eletto di ESMO, “e vari sono gli studi sugli ADC che si sono guadagnati la presentazione in sessione plenaria, perché segnano un cambio di rotta”.
Il meccanismo d’azione degli ADC è tanto sofisticato quanto efficace: l’anticorpo si lega a un bersaglio molecolare specifico presente sulla cellula tumorale e, una volta agganciata, rilascia al suo interno il farmaco chemioterapico. In questo modo, il trattamento colpisce “al cuore” la neoplasia, minimizzando la tossicità sistemica e massimizzando l’impatto terapeutico. “Questa classe di trattamenti antitumorali ha già mostrato risultati promettenti nei tumori avanzati”, ha chiarito Curigliano, che è ordinario di oncologia medica all’Università di Milano e direttore della Divisione Sviluppo di Nuovi Farmaci per Terapie Innovative allo IEO, Istituto Europeo di Oncologia. “Gli studi ne stanno ora esplorando i benefici nella fase iniziale della malattia, aprendo la strada al loro utilizzo in contesti potenzialmente curativi”.
Particolare attenzione è rivolta al setting pre-operatorio, ovvero all’impiego degli ADC prima dell’intervento chirurgico. Tra gli studi più rilevanti in evidenza a ESMO 2025, alcuni riguardano i tumori del seno e della vescica, con l’utilizzo degli anticorpi coniugati come terapia neoadiuvante o come trattamento immediatamente successivo alla chirurgia. “Sono dati scientifici solidi”, ha sottolineato Curigliano all’ANSA, “che dimostrano che questa nuova classe di farmaci è migliore della chemioterapia standard e aumenta, se utilizzata prima della chirurgia, la percentuale di risposte patologiche complete, ovvero di completa remissione del tumore, impattando dunque sulla sopravvivenza”.
La buona notizia è che gli ADC stanno per entrare nella pratica clinica anche per i tumori in fase precoce. “Sono in arrivo per il tumore al seno HER2 positivo e in prima linea per i tumori mammari triplo negativi, che sono particolarmente complessi da trattare”, ha annunciato il professor Curigliano. Saranno inoltre presentati nuovi dati sull’utilizzo dell’ADC trastuzumab deruxtecan nel carcinoma mammario in fase iniziale, mentre promettenti studi di fase 3 riguardano gli ADC nel tumore della vescica e in quello del polmone.
Quanto alla disponibilità, i tempi potrebbero essere brevi. “I relativi studi hanno già i dossier depositati alla FDA, quindi mi aspetto che entro un mese dal termine dell’ESMO saranno vagliati dall’ente regolatorio”, ha affermato l’oncologo. In Italia, alcuni di questi farmaci sono già disponibili per i tumori metastatici, ma la sfida ora è espandere le indicazioni per ottenere la rimborsabilità anche nelle forme non metastatiche. “La grande novità è che l’utilizzo, grazie alla ricerca, si estende al setting dei tumori precoci, e aumenta la percentuale dei pazienti che possono arrivare potenzialmente alla guarigione”.
La direzione della ricerca è chiara: anticipare i trattamenti più efficaci per aumentare le possibilità di successo pieno. “La ricerca è oggi finalizzata ad impattare sul raggiungimento della maggiore percentuale possibile di guarigione dei pazienti”, ha concluso Curigliano. “Il trend, oltre a puntare molto sulla prevenzione, è dunque quello di anticipare i migliori farmaci nel setting precoce della malattia tumorale”.
In un’epoca in cui la medicina di precisione si sta affermando, gli anticorpi farmaco-coniugati rappresentano una delle innovazioni più promettenti. ESMO 2025 li consacra come protagonisti di una nuova era terapeutica, dove la speranza di guarigione non è più un miraggio, ma un obiettivo che sempre più spesso viene raggiunto.





