I consigli dell’Istituto Superiore di Sanità per scongiurare ictus, infarto e altre malattie della sfera cardiovascolare. Le previsioni formulate in occasione della Giornata Mondiale del Cuore
Le malattie cardiovascolari continuano a rappresentare la prima causa di morte in Italia. Nonostante i progressi nella cura e nella riabilitazione, il cuore degli italiani resta sotto assedio. Secondo i dati preliminari raccolti per il biennio 2023-2024 dall’Italian Health Examination Survey – Progetto CUORE dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), il rischio di andare incontro a un infarto o a un ictus nei prossimi dieci anni riguarda il 7,7% degli uomini e il 2,6% delle donne. Numeri che, tradotti in vite, raccontano una realtà che non può essere ignorata.
Il rischio cresce con l’età e colpisce in modo diverso uomini e donne. Per gli uomini tra i 35 e i 44 anni, il rischio medio è dell’1,6%, ma sale al 16,9% tra i 65 e i 69 anni. Per le donne, si passa dallo 0,4% nella fascia 35-44 anni al 5,8% tra i 65-69 anni. Questi dati, diffusi in occasione della Giornata Mondiale del Cuore che si celebra oggi, 29 settembre, sono un invito a riflettere sullo stato di salute dell’apparato cardiocircolatorio.
Nel 2022, le malattie del sistema cardiovascolare hanno causato il 30,9% di tutti i decessi in Italia. Eppure, come sottolineano gli esperti dell’ISS, “la maggior parte delle malattie cardiovascolari si può prevenire affrontando i fattori di rischio comportamentali e ambientali come l’uso di tabacco, una scorretta alimentazione e l’obesità, l’inattività fisica, l’inquinamento atmosferico”.
Negli ultimi anni, grazie a campagne di prevenzione, miglioramenti nelle cure e una maggiore attenzione all’assistenza e alla riabilitazione, si è registrata una riduzione dei decessi. Tra il 2017 e il 2021, il tasso di mortalità per malattie ischemiche del cuore è diminuito del 18,3%, mentre quello per malattie cerebrovascolari è calato del 14,8%. Un segnale positivo, ma non sufficiente a invertire la tendenza.
L’invecchiamento della popolazione, infatti, comporta un aumento della prevalenza di patologie croniche cardiovascolari. Con l’avanzare dell’età, cresce il bisogno di cure e assistenza, generando un carico sempre più gravoso per il Servizio Sanitario Nazionale. “Si tratta di un’esigenza di salute che richiede notevoli risorse assistenziali”, avverte l’ISS.
Per affrontare questa sfida, servono politiche sanitarie che favoriscano scelte sane e stili di vita corretti. Il Progetto CUORE, condotto dal Dipartimento Malattie Cardiovascolari dell’ISS, monitora nel tempo i fattori di rischio attraverso indagini di salute che prevedono misurazioni dirette ed esami del sangue e delle urine su campioni casuali di popolazione. Un lavoro prezioso che consente di tracciare l’evoluzione dello stato cardiovascolare degli italiani.
In occasione della Giornata Mondiale del Cuore, gli esperti dell’ISS rilanciano cinque consigli fondamentali per proteggere la salute del cuore.
Le cinque raccomandazioni
Non fumare.
Limitare il consumo di sale a meno di 5 grammi al giorno.
Consumare frutta e verdura in abbondanza.
Svolgere attività fisica regolarmente: almeno 150 minuti a settimana di esercizio moderato o 75 minuti di attività intensa.
Seguire una terapia farmacologica adeguata in caso di ipertensione, diabete o livelli elevati di lipidi nel sangue.
Take home message
Il cuore è il motore della nostra vita. E se è vero che la sua salute dipende da molti fattori, è altrettanto vero che possiamo fare molto per proteggerlo. La prevenzione non è solo una parola: è una scelta quotidiana, un investimento sul futuro, un gesto d’amore verso noi stessi e verso chi ci sta accanto. A livello europeo, progetti come JACARDI (Joint Action on Cardiovascular Diseases and Diabetes), coordinato dall’ISS, e il Progetto CUORE stesso, contribuiscono a consolidare approcci sanitari basati sull’evidenza, a realizzare azioni preventive strategiche e a garantire equità nell’accesso alle cure.





