Roche ha annunciato oggi che l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha approvato la rimborsabilità di faricimab, il primo anticorpo bispecifico per uso oculare per il trattamento della degenerazione maculare legata all’età neovascolare o “umida” (nAMD) e dell’edema maculare diabetico (DME).
Queste patologie retiniche colpiscono oltre 40 milioni di persone nel mondo, in Italia attualmente sono più di 500.000[1] e si stima, entro il 2040, che il numero aumenti fino a 1 milione di persone [1]. La nAMD e il DME sono due delle principali cause di riduzione grave della vista[,2,3,4,5] principalmente diffuse tra lepersone con più di 50 anni, una parte di popolazione ancora pienamente attiva a livello sociale e lavorativo. La nAMD e il DME hanno infatti un impatto enorme sulla qualità di vita dei pazienti e dei loro caregiver.
La degenerazione maculare legata all’età colpisce la macula, parte della retina deputata alla visione centrale nitida e dettagliata [2,6]. A seconda di come questa viene danneggiata, si distinguono due forme: ‘AMD secca’ e ‘AMD neovascolare o umida’. La AMD neovascolare o “umida” (nAMD) è la forma più avanzata e, se non trattata, può provocare una riduzione rapida e grave della vista.[7,8] Si caratterizza dalla crescita incontrollata di nuovi vasi sanguigni anomali sotto la macula, che causano gonfiore, sanguinamento e/o fibrosi.[8] Nel mondo sono circa 20 milioni le persone colpite da nAMD, che è la causa principale di una importante ipovedenza negli ultrasessantenni [1,2,3]. In Italia, colpisce prevalentemente la fascia d’età 65-69 anni e over 85 con un’incidenza rispettivamente del 2,1% [9] e del 3,7% [10]. Si stima che, con l’invecchiamento della popolazione mondiale, la malattia colpirà un numero ancora più elevato di persone su scala globale.[1,2,3] Anche l’edema maculare diabetico (DME) è una grave patologia della vista, una complicanza del diabete (tipo 1 e tipo 2). Nel mondo sono circa 21 milioni le persone che ne soffrono. Gli alti livelli di glucosio deteriorano i piccoli vasi sanguigni della retina che, una volta danneggiati, iniziano a sanguinare e riversare liquidi nella macula. L’accumulo di liquidi provoca quindi un edema[6,11]. Si prevede che il numero di persone affette da DME crescerà con l’aumento della prevalenza del diabete.[12]