Il diabete e il Covid-19 sono un connubio pericoloso. Il diabete è un esempio paradigmatico di patologia cronica a gestione complessa (oltre 3.2 milioni di pazienti dichiarano di esserne affetti in Italia, ma con stime che parlano di circa 5 milioni, un costo per il SSN stimato intorno ai 9 miliardi, una spesa procapite per paziente più che doppia verso un pari età non malato è causa di 73 decessi al giorno in Italia), per la quale i percorsi di cura debbono essere rivisti. l forte legame tra controllo del glucosio e risultati COVID-19 è stato riaffermato nel più grande studio finora condotto su pazienti ospedalizzati con diabete di tipo 2 preesistente.
Uno studio condotto su 7.337 pazienti ricoverati in ospedale con diabete e COVID-19, è stato pubblicato online sulla rivista Cell Metabolism dal Prof. Lihua Zhu dell’Università di Wuhan. Dei 7337 partecipanti con confermato COVID-19 nello studio cinese, il 13% (952) aveva un diabete di tipo 2 preesistente mentre l’altro 6385 non aveva il diabete. L’età media era di 62 anni per i diabetici e di 53 per i non diabetici. I diabetici verso i non diabetici, hanno avuto anche maggiori probabilità di essere sottoposti ad ossigenoterapia (76,9% vs 61,2% sia intesa come ventilazione non invasiva: 10,2% vs 3,9%, che come ventilazione invasiva 3,6% vs 0,7%). Durante i 28 giorni a partire dal giorno del ricovero, il gruppo di diabete di tipo 2 ha avuto probabilità maggiore di morire rispetto a quelli senza diabete (7,8% vs 2,7%) con un rischio aumentato anche dopo aggiustamento per età, sesso e gravità COVID-19.
Ma lo studio evidenzia anche che se la presenza del diabete di tipo 2 in sé è un fattore di rischio per evoluzione peggiore di COVID-19, un migliore controllo glicemico sembra essere associato a significative e molto evidenti riduzioni degli esiti gravi e della morte. Questa osservazione è molto importante dato che non essendovi farmaci specifici per COVID-19, per pazienti ad alto rischio come i diabetici sapere che controllando bene la glicemia si ha già un efficace approccio ausiliario per migliorare la prognosi tranquillizza molto medici e pazienti, indicando come procedere.
Tra i 952 con COVID-19 e diabete solo 282 individui presentavano glicemia “ben controllata” con emoglobina glicata (HbA1) = 7,3%. Gli altri 528 erano “scarsamente controllati” con HbA1 = 8,1%. Inoltre i pazienti con diabete ben controllato hanno consumato più antibiotici, antifungini, corticosteroidi sistemici, immunoglobuline, farmaci antiipertensivi e farmaci vasoattivi.
Quindi in ogni caso vale il concetto: “Dabetici, dovete essere in uno stato di buon controllo della malattia, rispettando le cure indicate con attenzione!”