Istituzioni, clinici e associazioni di pazienti insieme per assicurare un accesso equo ai sensori di monitoraggio della glicemia e la sostenibilità per il Servizio Sanitario Nazionale (SSN)
Le nuove tecnologie rappresentano un’opportunità concreta per migliorare la qualità di vita delle persone con diabete, così come quella dei loro caregiver e familiari. È quindi fondamentale che queste soluzioni siano rese accessibili in modo equo su tutto il territorio nazionale, garantendo la sostenibilità del Servizio Sanitario Regionale.
Dopo il tavolo Centro-Sud di giugno, con l’obiettivo di fare il punto su quello che è già stato fatto e quello che ancora si potrebbe fare sull’equità di accesso alle tecnologie innovative per il monitoraggio del diabete nelle diverse Regioni italiane del Centro-Nord, Motore Sanità, all’interno della “Summer School di Venezia”, ha organizzato l’incontro ‘Equità di accesso all’innovazione, le Regioni a confronto. Focus sui sistemi di monitoraggio glicemico nella cronicità diabete’. Il percorso iniziato lo scorso anno con tavoli di confronto regionali multistakeholder nord, centro e sud che ha coinvolto più di 100 stakeholder e 17 regioni italiane, prosegue quest’anno coinvolgendo figure istituzionali in 2 tavoli Nord e Centro-Sud.
Le nuove tecnologie possono garantire migliore qualità di vita alle persone con diabete e ai loro caregiver e familiari. È quindi importante che siano rese accessibili in modo equo in tutte le regioni così da garantire sostenibilità al Servizio Sanitario Regionale. Con l’obiettivo di fare il punto sull’equità di accesso in tutte le regioni italiane alle tecnologie innovative per monitorare il diabete, con tavoli di confronto regionali multistakeholder nord e centro-sud, valutando ciò che è stato fatto e quello che ancora si potrebbe fare, Motore Sanità ha organizzato l’Incontro “Equità di accesso all’innovazione, le regioni a confronto. Focus sui sistemi di monitoraggio glicemico nella cronicità diabete”, grazie al contributo non condizionato di Abbott. Il diabete rappresenta una delle malattie croniche a più rapida crescita a livello globale. In Italia, il numero di persone con diabete passerà da oltre 4 milioni oggi a circa 6 milioni previste entro il 2050. Nonostante i progressi, l’accesso alle tecnologie innovative per il monitoraggio della glicemia in Italia rimane disomogeneo tra le regioni. Attualmente, più di 700.000 persone sono in terapia insulinica per diabete di tipo 1 o tipo 2, ma l’utilizzo dei sensori glicemici – integrati o meno con microinfusori – resta inferiore al 50% nella maggior parte delle regioni.
L’innovazione tecnologica in ambito sanitario consente di migliorare l’efficacia, l’aderenza e l’appropriatezza delle cure. È necessario quindi valutare l’equità di accesso alle tecnologie innovative di monitoraggio della glicemia in tutte le regioni italiane, attraverso tavoli di confronto regionali multistakeholder che analizzino quanto è stato fatto e cosa si può ancora fare. L’equità nell’accesso all’innovazione tecnologica per il monitoraggio della glicemia in Italia mostra infatti ancora significative disparità regionali.
“La Regione Veneto persegue obiettivi di appropriatezza prescrittiva e di accesso all’innovazione tecnologica. Tali obiettivi sono garantiti sia attraverso l’ausilio di un organo tecnico regionale multidisciplinare (Tavolo Tecnico Assistenza Integrativa Regionale Diabete – TTAIRDiabete), coordinato dalla Direzione Farmaceutico-Protesica-Dispositivi Medici, Area Sanità e Sociale, Regione del Veneto che definisce le regole per l’utilizzo delle tecnologie basate anche su valutazioni di health tecnology assesstment, rapportata al bisogno clinico del paziente, sia attraverso l’introduzione di strumenti che consentano di mettere in concorrenza il mercato al fine di garantire equità e sostenibilità dell’SSN”, ha dichiarato Rita Mottola, Direzione Farmaceutico-Protesica-Dispositivi Medici, Area Sanità e Sociale, Regione del Veneto
“Il diabete è una delle patologie che con le nuove tecnologie può avere più vantaggi se sapremo adeguarci ai passi da gigante che esse stanno facendo. In Toscana per questo la 3a Commissione su mio impulso ha proposto un’indagine conoscitiva e un intergruppo politico ad hoc. La medicina basata sul valore può migliorare il monitoraggio del diabete prevedendo prevenzione e approccio multidisciplinare in team. L’uso dei sensori anche ai diabetici di unica somministrazione potrebbero cambiare sensibilmente la loro compliance”, ha spiegato Andrea Ulmi, Vice Presidente Terza Commissione Sanità e politiche sociali Regione Toscana.
“Nella nostra Regione è attiva una Rete diabetologica che agisce secondo Piani di rete triennali, consentendo ai professionisti di operare in modo sintonico. In più abbiamo la presenza di INSIEL, una Controllata che sviluppa programmi omogenei che permettono agli specialisti di condividere le strategie e prescrizioni. La Rete si avvale di ambulatori ditrettuali, MMG, ambulatoi specialistici e centri diabetologici. È previsto un Piano per l’erogazione alle persone affette da diabete di dispositivi medici innovativi sia a bassa che a media ed alta complessità su cui la Regione su cui sono stati investiti oltre 20 milioni di euro nel 2024. In sinergia con gli specialisti le farmacie del territorio cooperano per aumentare l’aderenza terapeutica di questi pazienti nell’ambito della farmacia dei servizi”, ha sostenuto Gianna Zamaro, Direttore centrale salute, politiche sociali e disabilità della Regione, Friuli-Venezia Giulia.





