Nel campo di una malattia così impattante e cronica come il diabete, sono ormai noti i vantaggi del monitoraggio glicemico e in particolare del monitoraggio glicemico da remoto. Di fronte a queste evidenze gli economisti sanitari sono concordi nell’affermare che “non si può continuare a seguire una logica di gestione a silos budget che limita l’uso appropriato ed efficiente di queste nuove tecnologie!”.
Studi recenti hanno dimostrato come in termini di peso economico e sociale il diabete pesa circa 20 miliardi di euro ogni anno, di cui circa 9 miliardi di euro sono a carico del sistema sanitario nazionale, il restante sono costi indiretti o costi sociali legati cioè alla perdita di produttività, a costi a carico del sistema previdenziale e del sistema sociale nel suo complesso.
Quasi il 60% dei costi del diabete a carico del sistema sanitario sia dovuto principalmente alle ospedalizzazioni che arrivano all’80% in presenza di comorbidità. Da questa analisi emerge con grande forza che la voce di costo che deve essere abbattuta è quella dei costi delle ospedalizzazioni in quanto si riflette negativamente sia sulla spesa sanitaria pubblica sulla qualità di vita dei pazienti e, quindi, sui costi indiretti e sociali. Come fare e perché conviene farlo?
Mondosanità l’ha chiesto a Francesco Saverio Mennini, Professore di Economia sanitaria e economia politica, direttore – Economic Evaluation and HTA, CEIS (EEHTA), Facoltà di Economia presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” e Presidente Sihta
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE: La telemedicina a supporto dei medici per migliorare l’assistenza alle persone con diabete, Basta rattoppi al SSN, non sono i medici in pensione che ci salvano