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“Fair play for life” premia due medici: al centro c’è il paziente, non la malattia

La tutela della salute è stato soltanto uno dei temi toccati dalla manifestazione che è stata supportata anche dall’Osservatorio nazionale amianto e dal suo presidente, l’avvocato Ezio Bonanni, che ha fatto della tutela della salute e delle vittime dell’amianto la sua missione.

Ci sono i pazienti al centro della missione dei 2 medici premiati, il 23 giugno scorso, al Salone d’onore del Coni, durante la seconda edizione del “Fair play for life”. Un approccio che il professor Marcello Migliore, luminare di fama internazionale, e il professor Maurizio Gerecitano, hanno in comune e che – affiancata alla loro professionalità – ha permesso il conferimento dell’importante riconoscimento. 

Non solo, nella loro idea si deve cercare di curare la malattia, ma è importante allo stesso modo che il paziente si senta compreso, supportato anche a livello psicologico ad affrontare interventi e sofferenze, che senta di essere preso in cura in ogni senso.

Brevi gli interventi dei due professori all’evento che ha visto la premiazione di 25 eccellenze nelle categorie: Informazione, Sport, Spettacolo e Società. “Sono onorato oggi di essere premiato qui – ha detto il professore ora impegnato presso il King Faisal Specialist Hospital & Research Centre di Riyadh, in Arabia Saudita – anche se i premi non sono mai per noi stessi. Noi serviamo l’umanità, le persone, serviamo la gente. Il fair play ci fornisce diversi spunti: intanto ogni essere umano deve essere trattato nella stessa maniera. Al nord e al sud, tutti i pazienti andrebbero trattati con la stessa professionalità e dovrebbero avere le stesse opportunità di cura”.

Una puntualizzazione, quella del divario tra le due diverse zone della nostra Penisola, purtroppo confermata dall’ultimo rapporto sul Sistema sanitario italiano “Il termometro della salute”, di Eurispes ed Enpam. Il Sistema sanitario italiano va però difeso, come ha dichiarato all’evento del Comitato nazionale italiano fair play, il prof Gerecitano, del reparto di Anestesia e rianimazione dell’ospedale San Giovanni di Roma, che ha salvato la vita del presidente del Cnifp, Ruggero Alcanterini, dopo aver capito che la sua diagnosi era sbagliata. “Quello che è successo a Ruggero – ha spiegato – può capitare, tutti cerchiamo di fare il nostro dovere. Dobbiamo essere grati a quelli che consentono con il loro lavoro il funzionamento di questa complessa macchina che è il Ssn che serve e ce la dobbiamo tenere cara”. 

La tutela della salute è stato soltanto uno dei temi toccati dalla manifestazione che è stata supportata anche dall’Osservatorio nazionale amianto e dal suo presidente, l’avvocato Ezio Bonanni, che ha fatto della tutela della salute e delle vittime dell’amianto la sua missione. Anche attraverso il giornale online “Diritto alla salute”, diretto dallo stesso Alcanterini.

L’Ona è al fianco, da anni, di quelle persone colpite dal minerale killer, ma anche da altri cancerogeni e si impegna per la prevenzione primaria. Per evitare nuove esposizioni non solo all’asbesto, ma a tutti gli elementi inquinanti, proprio per evitare nuove malattie e tutelare così la salute di tutti, lavoratori e semplici cittadini. Così come i militari in missione di pace. 

“L’Ona – ha detto Bonanni – porta avanti la cultura della vita e il rispetto della vita. Per questo appoggiamo le iniziative del Comitato nazionale italiano fair play e abbiamo avviato una sinergia con l’obiettivo di tutelare la persona umana e i valori di pace, libertà, giustizia, uguaglianza così come di favorire la transizione etica e morale”.

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