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Gestione dell’ictus, certificazione “Diamante” per il Cardarelli

Percorso integrato per la cura: dall’emergenza alla riabilitazione

L’European Stroke Organization conferma il massimo riconoscimento per il trattamento dell’ictus all’ospedale napoletano. Confronto tra esperti sui protocolli innovativi per ridurre l’impatto delle disabilità causate da malattie neurologiche all’evento annuale “Cardarelli Rehabilitation”

Napoli, 29 giugno 2025 – Il Cardarelli si conferma centro di eccellenza per il trattamento dell’ictus acuto in emergenza anche nel primo trimestre del 2025, posizionandosi in vetta al programma ESO-Angels Awards con la certificazione “Diamante” dell’European Stroke Organization. Ma l’ospedale napoletano è impegnato anche nel garantire la massima risposta riabilitativa possibile a chi si trova a fare i conti con le disabilità che nascono dalle patologie neurologiche, tema trattato recentemente alla terza edizione del Cardarelli Rehabilitation, il confronto a più voci dedicato quest’anno ai postumi dei disturbi neurologici, con l’obiettivo di mettere intorno allo stesso tavolo tutte le figure professionali coinvolte nei percorsi diagnostici e terapeutici.

La Campania è al secondo posto in Italia per il trattamento di pazienti con ictus ischemico acuto e il Cardarelli ricopre un ruolo centrale all’interno della rete tempo-dipendente in questo specifico ambito.

“C’è un’organizzazione della fase extraospedaliera e ospedaliera nella nostra regione che funziona bene, con il coinvolgimento attivo del 118, che consente al paziente di arrivare nel posto giusto, nei tempi giusti”, spiega Vincenzo Andreone, direttore della Neurologia e Stroke unit. “Non bisogna dimenticare – prosegue – che la finestra temporale per il trattamento dell’ictus ischemico è molto breve, si chiude dopo quattro ore e trenta minuti dall’esordio dei sintomi per la trombolisi endovenosa e fra le sei o le nove ore per la trombectomia meccanica. Quindi, il paziente deve arrivare nel posto più appropriato, dove ci sono le dotazioni tecnologiche più idonee a far sì che la diagnosi sia quella giusta. Ciò testimonia una volta in più come l’organizzazione dei servizi per la gestione dell’ictus da parte dell’ospedale rappresenti essa stessa un trattamento, un atto terapeutico al pari della trombolisi e della trombectomia. Il nuovo decreto Ictus della Regione Campania sulla rete Ictus dell’agosto del 2024 va proprio in questa direzione”.     

Stando invece al Global Burden of Disease 2021 sono 443 milioni gli “anni di vita sana persi” a causa delle varie forme di disabilità legate alle malattie neurologiche. Anni di vita in buona salute che la riabilitazione punta a recuperare attraverso la sinergia con tutte le branche mediche impegnate nella gestione dei disturbi neurologici.

La Riabilitazione del Cardarelli, diretta da Massimo Costa, assicura ogni anno 5.000 mila consulenze, circa 400 al mese, e fa fronte ad un’enorme richiesta di assistenza che proviene in parte dall’interno dell’ospedale, dalla Stroke unit (specializzato nella gestione e cura dell’ictus in fase acuta, sia ischemico che emorragico) per arrivare alla Neuroradiologia diretta da Mario Muto, alla Chirurgia, alle Ortopedie e alla Rianimazione. La restante parte dell’offerta è dedicata a pazienti non ricoverati.

Ben 65 i medici, fisioterapisti e infermieri in forza all’Uoc Riabilitazione specialistica, con 20 posti letto ad alto tasso di occupazione e linee di attività che vanno dalla riabilitazione intensiva alle visite fisiatriche, dalle infiltrazioni intrarticolari al trattamento con tossina botulinica per spasticità, a cui si aggiunge la gestione di pazienti affetti da Sclerosi multipla e ambulatori dedicati all’osteoporosi.

“E’ nostra priorità continuare a dare la migliore risposta possibile in termini quantitativi e qualitativi al bisogno riabilitativo che arriva dai cittadini, promuovendo aggiornamenti scientifici di alto profilo. Cardarelli Rehabilitation è diventato un appuntamento fisso per tanti specialisti del settore, prova ne è che ai lavori ha preso parte, tra gli altri, il presidente della Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa (SIMFER), Giovanni Iolascon, che ha sottolineato nel corso del suo intervento il valore strategico dell’incontro in termini formativi”, ha spiegato Masssimo Costa.

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