Punti di differenza - J&J MedTech

Contenuti esclusivi

Falcidie a Medicina: Bruno Zuccarelli: «In tempi non sospetti avevamo avvertito del pericolo

Rischio di posti vacanti nell’intera Campania. Ma le famiglie...

Vaccinazione dell’adulto e del fragile in Piemonte, Riboldi: «La sfida è diventare una delle regioni più protette»

Accesso all’innovazione tramite vaccini “su misura” per la popolazione...

Disabili, diritto all’affettività: Ordine professioni sanitarie Tsrm Pstrp e Unisannio promuovono un confronto scientifico a Benevento

Diritto all’a𝐟𝐟𝐞𝐭𝐭𝐢𝐯𝐢𝐭à 𝐞 s𝐞𝐬𝐬𝐮𝐚𝐥𝐢𝐭à 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐞 p𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐨𝐧 d𝐢𝐬𝐚𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭à tra...

La Peyronie, basta silenzi e imbarazzo: ora la patologia si può risolvere

Un nuovo trattamento a base di acido ialuronico apre prospettive nella gestione della fase acuta. Ma il vero ostacolo resta il tabù culturale che circonda la patologia.

La salute sessuale maschile è ancora oggi un terreno minato da reticenze, imbarazzi e silenzi. Tra le patologie che più ne esprimono la complessità sociale e clinica, la malattia di La Peyronie rappresenta un caso emblematico. Si tratta di una condizione cronica, caratterizzata dalla formazione di placche fibrose nel tessuto del pene, che può provocare dolore, incurvamento e disfunzione erettile. Nonostante sia ben nota agli specialisti, resta poco conosciuta dal grande pubblico, e spesso ignorata persino dai pazienti che ne sono affetti. Il risultato? Diagnosi tardive, percorsi terapeutici frammentati e un impatto psicologico sottovalutato. Se ne è parlato a Milano in occasione dell’incontro stampa sul tema: “Malattia di La Peyronie. Innovazione terapeutica e dialogo medico-paziente: dal tabù alla consapevolezza”

“La reale prevalenza nel nostro Paese non è nota, poiché la comunicazione su questo tipo di disturbi è ancora condizionata da forti tabù socioculturali”, ha osservato Luca Boeri, urologo e andrologo della Fondazione Irccs Ca’ Granda ospedale Maggiore Policlinico di Milano. “Gli uomini che ne soffrono, infatti, incontrano spesso difficoltà nel parlarne con lo specialista, minimizzano i sintomi o forniscono informazioni incomplete, ostacolando così una valutazione clinica corretta”.

Secondo la letteratura internazionale, la prevalenza della malattia varia tra lo 0,7% e l’11% della popolazione maschile adulta, con un picco nella fascia 50-60 anni. In Italia, uno studio multicentrico ha stimato una diffusione del 7,1% tra gli uomini tra i 50 e i 70 anni. Ma la malattia non risparmia i più giovani: sotto i 40 anni, la prevalenza riportata oscilla tra l’1,5% e il 16,9%. Numeri che raccontano solo una parte della realtà, perché il vero volto della Peyronie è nascosto dietro il pudore e la paura del giudizio.

L’eziologia della malattia resta ancora incerta. “Diverse ipotesi ne suggeriscono un’origine autoimmune, in cui il sistema immunitario stesso innesca il processo patologico”, spiega Boeri. “Tuttavia, in alcuni casi può insorgere anche in assenza di predisposizioni evidenti”.

La novità più rilevante sul fronte terapeutico arriva con l’introduzione in Italia di un trattamento a base di acido ialuronico ultrapuro, pensato per intervenire nella fase acuta della malattia. “Questo nuovo trattamento consiste in un’iniezione che favorisce la corretta guarigione dei tessuti”, ha spiegato Andrea Salonia, professore ordinario di Urologia all’università Vita-Salute San Raffaele e specialista presso l’Irccs ospedale San Raffaele di Milano. “Poter intervenire nella fase acuta significa non solo alleviare i sintomi, ma anche limitare la progressione della malattia e ridurre l’impatto di eventuali procedure successive, come i trattamenti di stretching o di rettilineizzazione del pene”.

Ma la gestione della Peyronie non può limitarsi alla dimensione clinica. Serve un approccio multidisciplinare, capace di affrontare anche le implicazioni psicologiche e relazionali. In questo contesto, il medico di famiglia assume un ruolo chiave. “Grazie al suo rapporto fiduciario, il medico di medicina generale rappresenta il primo interlocutore a cui rivolgersi per raccogliere un’anamnesi accurata e instaurare un dialogo confidenziale”, ha rimarcato Gianmarco Rea, medico di medicina generale e segretario Simg Lazio. “Tuttavia, al momento della diagnosi, tra i mmg permane ancora un limite di carattere formativo nel riconoscimento della patologia. Si tratta infatti di una condizione storicamente poco trattata in ambito accademico, dove l’attenzione si è concentrata soprattutto su altre patologie urologiche più frequenti”. Per questo, è fondamentale investire nella formazione dei medici di base, dotandoli di strumenti diagnostici e conoscenze aggiornate. Solo così sarà possibile garantire una presa in carico tempestiva e appropriata del paziente.

Accanto alla dimensione clinica, non va trascurato l’impatto psicologico della malattia. Ansia, vergogna, senso di inadeguatezza e timore del giudizio sociale possono indurre alcuni pazienti a evitare i rapporti, fino a isolarsi. “L’intervento dello psicologo assume un’importanza cruciale nella gestione della malattia, andando ad agire su più dimensioni: rafforzare l’autostima, ristrutturare le credenze legate alla sessualità e gestire l’ansia da prestazione”, precisa Sabina Fasoli, psicoterapeuta, sessuologa clinica e consulente di coppia. “E’ importante aiutare il paziente a comprendere che il proprio valore personale e relazionale non coincide solo con la performance sessuale. Le strategie terapeutiche mirano a un vero e proprio ‘reset mentale’, riducendo confronti disfunzionali e promuovendo la cura della persona a 360°, attraverso uno stile di vita sano, attività fisica e attenzione al benessere generale”.

Il supporto psicologico, dunque, è una parte integrante del percorso di cura. Deve interfacciarsi con il giudizio del medico per garantire un approccio completo ed efficace.

In questo scenario, anche l’industria farmaceutica gioca un ruolo importante. Ibsa, azienda attiva nell’area dell’uro-ginecologia, conferma il proprio impegno nella ricerca e nello sviluppo di soluzioni innovative a base di acido ialuronico. “Si tratta di un’area terapeutica molto importante e il costante confronto con la comunità scientifica ci ha permesso di individuare le reali esigenze dei pazienti”, ha dichiarato Andrea Giori, Head of Preclinical & Clinical Research di Ibsa. “Per Ibsa questo è sicuramente un importante punto di partenza: la sinergia tra competenze consolidate, innovazione tecnologica e dialogo con la comunità scientifica ha consentito l’utilizzo dell’acido ialuronico anche in questa patologia”.

La Peyronie, dunque, non è solo una malattia del corpo, ma anche della parola. Per affrontarla, serve rompere il silenzio, abbattere i tabù e costruire una rete di cura che metta al centro la persona, nella sua interezza. Solo così sarà possibile trasformare l’imbarazzo in consapevolezza, e il disagio in percorso di guarigione.

Seguici!

Ultimi articoli

Falcidie a Medicina: Bruno Zuccarelli: «In tempi non sospetti avevamo avvertito del pericolo

Rischio di posti vacanti nell’intera Campania. Ma le famiglie...

Vaccinazione dell’adulto e del fragile in Piemonte, Riboldi: «La sfida è diventare una delle regioni più protette»

Accesso all’innovazione tramite vaccini “su misura” per la popolazione...

Disabili, diritto all’affettività: Ordine professioni sanitarie Tsrm Pstrp e Unisannio promuovono un confronto scientifico a Benevento

Diritto all’a𝐟𝐟𝐞𝐭𝐭𝐢𝐯𝐢𝐭à 𝐞 s𝐞𝐬𝐬𝐮𝐚𝐥𝐢𝐭à 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐞 p𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐨𝐧 d𝐢𝐬𝐚𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭à tra...

Malattie cardiovascolari prima causa di decesso in Emilia Romagna: presentato un modello sulla stratificazione del rischio nella popolazione

Sviluppare un sistema di stratificazione del rischio cardiovascolare basato...

Newsletter

Registrati e ottieni le nostre rassegne stampa in esclusiva!

spot_img

Da non perdere

Falcidie a Medicina: Bruno Zuccarelli: «In tempi non sospetti avevamo avvertito del pericolo

Rischio di posti vacanti nell’intera Campania. Ma le famiglie...

Vaccinazione dell’adulto e del fragile in Piemonte, Riboldi: «La sfida è diventare una delle regioni più protette»

Accesso all’innovazione tramite vaccini “su misura” per la popolazione...

Disabili, diritto all’affettività: Ordine professioni sanitarie Tsrm Pstrp e Unisannio promuovono un confronto scientifico a Benevento

Diritto all’a𝐟𝐟𝐞𝐭𝐭𝐢𝐯𝐢𝐭à 𝐞 s𝐞𝐬𝐬𝐮𝐚𝐥𝐢𝐭à 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐞 p𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐨𝐧 d𝐢𝐬𝐚𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭à tra...

Malattie cardiovascolari prima causa di decesso in Emilia Romagna: presentato un modello sulla stratificazione del rischio nella popolazione

Sviluppare un sistema di stratificazione del rischio cardiovascolare basato...
spot_imgspot_img

Falcidie a Medicina: Bruno Zuccarelli: «In tempi non sospetti avevamo avvertito del pericolo

Rischio di posti vacanti nell’intera Campania. Ma le famiglie abbienti possono contare sul vecchio sistema.«Gli esiti che arrivano da tutta Italia dimostra che avevamo...

Vaccinazione dell’adulto e del fragile in Piemonte, Riboldi: «La sfida è diventare una delle regioni più protette»

Accesso all’innovazione tramite vaccini “su misura” per la popolazione adulta e fragile, modelli organizzativi efficaci, campagne di comunicazione mirate: queste le tre direttrici della...

Disabili, diritto all’affettività: Ordine professioni sanitarie Tsrm Pstrp e Unisannio promuovono un confronto scientifico a Benevento

Diritto all’a𝐟𝐟𝐞𝐭𝐭𝐢𝐯𝐢𝐭à 𝐞 s𝐞𝐬𝐬𝐮𝐚𝐥𝐢𝐭à 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐞 p𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐨𝐧 d𝐢𝐬𝐚𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭à tra t𝐚𝐛ù, p𝐫𝐞𝐠𝐢𝐮𝐝𝐢𝐳𝐢 𝐞 nuovi a𝐩𝐩𝐫𝐨𝐜𝐜𝐢 e𝐝𝐮𝐜𝐚𝐭𝐢𝐯𝐢 𝐞 r𝐢𝐚𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭𝐚𝐭𝐢𝐯𝐢: è questo il tema del corso di...