La medicina estetica è una disciplina in costante evoluzione, che attira un numero crescente di persone interessate a sottoporsi a trattamenti sofisticati per migliorare l’aspetto fisico, a tutte le età. Tuttavia, questa crescita a volte tumultuosa, stimolata dal consumismo e dallo spirito di emulazione, comporta anche il rischio di prendere delle cantonate, la cronaca riporta a volte storie di clienti vittime di sedicenti specialisti avvicinati su internet. In realtà, dietro certe pubblicità che le sparano grosse, specie sui social, si nascondono attività del tutto improvvisate, e pratiche empiriche senza fondamento. Emanuele Bartoletti, presidente della Società Italiana di Medicina Estetica (SIME) sulla base delle segnalazioni ha invocato una maggiore regolamentazione e informazione nel settore.
Quando parliamo di medicina estetica utilizziamo una denominazione alla quale non corrisponde al momento una specializzazione universitaria codificata post-laurea, ma i principi della medicina valgono eccome. Bartoletti affronta uno degli equivoci più comuni. A differenza di altre specializzazioni, la medicina estetica non è formalmente riconosciuta come tale, il che ha spinto una frangia di guitti a proporsi e improvvisarsi esperti in questo ambito.
Come riconoscere professionisti seri, con una casistica costellata di successi, senza abboccare a certe pubblicità abbaglianti? Il presidente Sime chiarisce che esistono percorsi formativi validi, come master e corsi quadriennali, che preparano i medici a operare in questo settore. Tuttavia, il rischio è che in mezzo a professionisti di chiara fama si nascondano impostori, privi una formazione specifica, che con il loro operato possono compromettere la sicurezza dei pazienti, offrendo trattamenti inefficaci o potenzialmente dannosi.
Recenti fatti di cronaca hanno rivelato come l’assenza di regolamentazione possa portare a situazioni pericolose. “Con l’aumentare del numero delle procedure di medicina estetica, si rischia di trovare medici senza scrupoli o troppo accondiscendenti, che assecondano anche richieste del tutto prive di senso senza battere ciglio”, avverte Bartoletti. Questi non solo minacciano la salute dei pazienti, ma mettono anche in cattiva luce il lavoro di chi, con serietà e competenza, pratica la medicina estetica.
La normativa attuale consente al medico generico la facoltà di esercitare la medicina estetica, questo accade in virtù di un vuoto normativo attraverso il quale può passare di tutto. Bartoletti fa appello alla necessità di una precisa regolamentazione che possa tutelare i cittadini e garantire la qualità dei trattamenti offerti.
Le pratiche di medicina estetica più richieste e comuni includono una serie di trattamenti che mirano a migliorare l’aspetto esteriore senza la necessità di interventi chirurgici invasivi. Ecco alcune delle più popolari:
Botulino (Botox): Utilizzato per ridurre le rughe e le linee di espressione, in particolare nella zona della fronte, intorno agli occhi (zampe di gallina) e tra le sopracciglia.
Filler dermici: Iniezioni di sostanze come acido ialuronico o altri materiali biocompatibili per riempire rughe, volumizzare le labbra o migliorare i contorni del viso.
Peeling chimico: Trattamenti che utilizzano soluzioni chimiche per esfoliare la pelle e migliorare l’aspetto di cicatrici, macchie solari e rughe.
Laser: Utilizzo di tecnologie laser per trattare una varietà di problematiche cutanee, come macchie, cicatrici, acne e rughe.
Mesoterapia: Tecnica che prevede microiniezioni di farmaci, vitamine o altre sostanze per migliorare l’aspetto della pelle e favorire la perdita di peso o la tonificazione.
Biofisica: Diverse tecniche, tra cui la radiofrequenza, ultrasuoni e carbossiterapia, sono utilizzate per ridurre l’aspetto della cellulite.
Ringiovanimento del viso: Combinazione di trattamenti come filler, botulino e laser per ottenere un aspetto più giovane e luminoso.
Correttivi cutanei: Procedure come la microdermoabrasione e i trattamenti con luce pulsata per migliorare la texture e il tono della pelle.
Epilazione: L’epilazione laser e la luce pulsata sono tra le tecniche più richieste per la rimozione permanente dei peli superflui.
Tricologia: Procedure come la PRP (plasma ricco di piastrine) per stimolare la crescita dei capelli e trattamenti per la caduta dei capelli.
Questi trattamenti sono generalmente considerati sicuri se eseguiti da professionisti qualificati, ma è sempre importante consultare un medico esperto per valutare le opzioni migliori e i potenziali rischi.
Fondata da più di mezzo secolo, la Società italiana medicina estetica, Sime, è un ente accreditato dal Ministero della Salute e conta quasi mille soci medici. Bartoletti sottolinea l’importanza di rivolgersi a professionisti che siano affiliati alle associazioni professionali riconosciute e che abbiano seguito percorsi formativi adeguati. “Non esitate a chiamare l’ordine dei medici della vostra provincia per controllare se il professionista a cui volete rivolgervi ha o meno i titoli”, consiglia. L’informazione è fondamentale, poiché una buona preparazione e un’esperienza consolidata possono fare la differenza tra un trattamento efficace e sicuro e uno che potrebbe comportare rischi significativi.
In un mondo in cui le informazioni viaggiano veloci, è essenziale che i pazienti siano consapevoli dei rischi e dei benefici dei trattamenti di medicina estetica. Bartoletti esorta i cittadini a informarsi, a non avere paura di chiedere chiarimenti e a verificare sempre la formazione e l’esperienza dei professionisti a cui si rivolgono. “In questo modo eviterete di incorrere in falsi medici estetici”, afferma.
Guardando al futuro, è evidente che la medicina estetica in Italia ha bisogno di una trasformazione. Con la crescita della domanda, è cruciale che vengano stabiliti standard di qualità e di formazione, affinché i pazienti possano ricevere trattamenti certificati efficaci per migliorare il proprio aspetto, all’interno di ambulatori attrezzati.