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Obesità, alla Festa del Cinema arriva “Corpo libero”, documentario che racconta solitudine e rinascita

Presentato in anteprima a Roma il film prodotto da Telomero Produzioni con il patrocinio di Amici Obesi e il contributo non condizionante di Lilly dà voce a chi ha affrontato l’obesità come malattia, superando stigma e solitudine. Da novembre in streaming su La7 e Amazon Prime Video

L’obesità non è solo una questione di peso. È una patologia cronica, complessa e multifattoriale, che incide profondamente sulla salute fisica e mentale, sulla vita affettiva e sociale, e che troppo spesso viene ancora affrontata con superficialità, stigma e pregiudizio. A raccontarla con autenticità e coraggio è il documentario Corpo libero, presentato in anteprima alla ventesima edizione della Festa del Cinema di Roma. Un’opera intensa e necessaria, che segna un punto di svolta nella narrazione pubblica dell’obesità.

Prodotto da Telomero Produzioni con il patrocinio dell’Associazione pazienti Amici Obesi e il contributo non condizionante di Lilly, Corpo libero è il primo documentario italiano che affronta a 360 gradi la patologia obesità, intrecciando le voci dei pazienti con quelle degli specialisti. Un racconto corale che invita a rompere il silenzio, a vincere l’isolamento e la paura di non farcela, riscoprendo la forza del cambiamento e il valore della solidarietà.

Iris, Marco, Maria e Roberto sono i protagonisti di quattro storie emblematiche. Percorsi di rinascita, fatti di sforzi, sacrifici e scelte difficili, ma anche di consapevolezza e riscoperta di sé. Iris ha convissuto con l’obesità fin dall’adolescenza, fino a quando ha imparato a volersi bene e a riprendere in mano la propria vita. Marco, ex atleta, ha visto il suo corpo cambiare e ha trovato il coraggio di chiedere aiuto. Maria ha affrontato il peso accumulato dopo le gravidanze e, dopo molti tentativi falliti, ha intrapreso un percorso di cura. Roberto ha trovato nel cibo un rifugio dopo la separazione dei genitori, ma la nascita della nipote lo ha spinto a ricominciare, con il supporto di specialisti.

“Conoscere i protagonisti di Corpo libero è stata un’esperienza di grande forza ed emozione,” raccontano Donatella Romani e Roberto Amato, autori e produttori del documentario. “Le loro storie toccano profondamente e sono un esempio di come sia possibile liberarsi dal fardello dell’obesità, un peso che non è solo fisico ma anche legato allo stigma e al pregiudizio della società.”

Il documentario non si limita a raccontare il vissuto dei pazienti, ma offre anche una lettura scientifica e clinica della patologia. La professoressa Annamaria Colao e il dottor Edoardo Mocini spiegano i meccanismi biologici alla base dell’obesità e illustrano le nuove frontiere terapeutiche che possono aiutare le persone a ritrovare la propria salute. Un tassello fondamentale in questo percorso è rappresentato dalla recente approvazione della legge che riconosce l’obesità come malattia cronica, progressiva e recidivante, inserendola nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA).

“La legge che riconosce l’obesità come patologia rappresenta un vero traguardo, sia sul piano politico che sociale,” ha dichiarato l’On. Patrizia Marrocco a margine della proiezione. “Siamo pienamente consapevoli della crescente portata di questa patologia e della complessità della sfida che essa comporta. Per questo, oltre al riconoscimento formale, stiamo già lavorando per rafforzare le risorse previste, che devono necessariamente essere ampliate per rispondere in modo concreto e adeguato alle esigenze dei pazienti.”

Federico Villa, Associate Vice President Corporate Affairs & Patient Access Italy HUB di Lilly, ha sottolineato l’importanza del riconoscimento istituzionale: “Cala il sipario sullo stigma: l’obesità non è più un problema di immagine o di volontà, ma una condizione di salute che merita cura e rispetto. Il documentario Corpo Libero si inserisce in questo contesto come un contributo importante al percorso di riconoscimento e sensibilizzazione sulla patologia.”

La voce narrante di Stefania Rocca, attrice icona del cinema italiano, accompagna lo storytelling con riflessioni intime e potenti, dando ulteriore profondità emotiva al racconto. Il risultato è un’opera che supera i luoghi comuni, scrive una semantica nuova e invita a guardare all’obesità con occhi diversi.

“Collaborare alla realizzazione del documentario Corpo Libero ha significato rimettermi nuovamente in gioco,” confida Iris Zani, Presidente di Amici Obesi e della FIAO – Federazione Italiana Associazioni Obesità. “Raccontare un vissuto ormai lontano significa dare speranza a chi, in questo momento, è convinto di non farcela. Non è così. Ho capito che con ‘corpo libero’ non si intende solo libero dal peso in eccesso, ma libero da pregiudizi, condanne e opinioni non richieste. Libero di non essere necessariamente conforme a tutti gli altri, ma in sintonia con sé stesso.”

Corpo libero sarà disponibile da novembre in streaming su La7 e Amazon Prime Video. Un invito potente a guardare oltre, a riconoscere l’obesità come malattia e a sostenere chi decide di affrontarla con coraggio. Un documentario che non offre soluzioni semplici, ma apre spazi di comprensione, empatia e cambiamento.

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