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Pediatra di famiglia pilastro del modello delle cure primarie

Dal congresso Fimp di Rimini la conferma del gradimento da parte delle famiglie italiane

Un sondaggio promosso dalla Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) e realizzato dall’Università di Padova ha confermato l’importanza cruciale del pediatra di famiglia nel modello delle cure primarie in Italia. I risultati sono stati presentati in occasione dell’apertura dell’ultimo congresso, che si è tenuto a Rimini. Dalla survey è emerso l’apprezzamento e il sostegno incondizionato delle famiglie italiane nei confronti della categoria. L’assise ha visto una partecipazione significativa di specialisti. I temi principali discussi durante l’evento includevano la prevenzione vaccinale, l’educazione sanitaria, e la presa in carico tempestiva delle cronicità, oltre naturalmente a temi di politica sanitaria e tutela sindacale. L’obiettivo ultimo è la tutela della salute degli adulti di domani, garantendo che ogni bambino riceva le cure necessarie fin dalla prima infanzia. 

Un focus particolare, si diceva, è stato posto sulla prevenzione vaccinale. I pediatri di famiglia svolgono un ruolo fondamentale nel promuovere le vaccinazioni, informando i genitori e assicurando che i bambini siano protetti contro malattie come il morbillo, la rosolia e la pertosse. Si è inoltre sottolineata l’importanza dell’educazione sanitaria, con interventi mirati a insegnare ai bambini e alle loro famiglie le buone pratiche per una vita sana. Un altro aspetto cruciale oggetto di discussione ha riguardato la gestione delle malattie croniche come l’asma, il diabete, e le allergie alimentari in età pediatrica. Queste richiedono un’attenzione continua e una gestione coordinata. Grazie alla vicinanza alle famiglie, i pediatri sono in una posizione privilegiata per garantire che queste condizioni vengano monitorate e trattate adeguatamente. 

Nel panorama attuale delle cure primarie, il ruolo del pediatra di famiglia è più che mai centrale. Questi professionisti non solo garantiscono le cure immediate e preventive, ma anche una costante sorveglianza della crescita e dello sviluppo. Malattie come la scoliosi, l’obesità infantile, e i disturbi dello spettro autistico sono solo alcune delle condizioni per le quali i pediatri di famiglia offrono screening regolari, rendendo possibile una diagnosi precoce e un intervento tempestivo. I pediatri di famiglia sono attivamente coinvolti in numerose campagne di prevenzione e salute pubblica. Campagne di screening per la displasia dell’anca nei neonati, programmi di monitoraggio per la vista e l’udito, e iniziative per la promozione di una dieta equilibrata e di un’attività fisica regolare sono solo alcune delle attività che vedono questi specialisti in prima linea. La loro opera non si limita quindi alla sola cura delle malattie, ma abbraccia un approccio olistico alla salute dei bambini, promuovendo un benessere completo che accompagna i giovani pazienti fino all’età adulta.

“Occupandosi della salute del bambino in maniera continuativa, dai primi giorni di vita del neonato fino all’adolescenza – ha dichiarato Antonio D’Avino, Presidente Nazionale Fimp – si riesce a costruire con i genitori un rapporto di fiducia che rappresenta un valore aggiunto. È un dato riconosciuto dagli stessi genitori che considerano la continuità dell’assistenza e la libera scelta del pediatra punti di forza dell’attuale sistema sanitario”.

“Merita una menzione – prosegue D’Avino – il nostro attivo coinvolgimento nell’avvio del progetto propedeutico per la realizzazione di un programma di screening nazionale nella popolazione pediatrica per il diabete di tipo 1 e la celiachia, sempre più diffuse nella popolazione pediatrica, e sulle quali è urgente intervenire per una presa in carico tempestiva. In questo senso, i pediatri di libera scelta hanno giocato un ruolo fondamentale, reclutando su base volontaria bambini di età compresa tra 2, 6 e 10 anni per l’individuazione degli autoanticorpi specifici per le due malattie”.

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