L’approccio della Fimp per garantire il benessere nell’infanzia e nell’adolescenza
Le cure primarie necessitano di un deciso rilancio, e proprio nel momento in cui si discute di calo delle nascite e sostenibilità del sistema sanitario emerge a tutto tondo il ruolo cruciale del pediatra di famiglia. Questa conclusione è il frutto di una ricerca presentata durante il congresso della Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) tenutosi a Rimini, dove professionisti e istituzioni si sono confrontati su temi chiave della salute nell’infanzia e nell’adolescenza. Si è dunque parlato di politica sanitaria, tutela sindacale, ma anche di prevenzione vaccinale, educazione ai sani stili di vita, screening neonatale, sottolineando l’importanza della presa in carico tempestiva delle patologie croniche al loro esordio.
Dal presidente Fimp, Antonio D’Avino, sono venute parole significative riguardo al futuro delle cure primarie: “I modelli assistenziali, che prevedono la figura del pediatra di famiglia all’interno del sistema – ha dichiarato il numero uno dei pediatri italiani – devono essere potenziati. La visione che il legislatore sta portando avanti è orientata a valorizzare il territorio, riconoscendo quanto sia essenziale il rapporto di fiducia con le famiglie”.
D’Avino ha continuato ricordando che i pediatri non si occupano solo di patologie acute, ma sono un punto di riferimento essenziale per tutte le problematiche legate alla crescita, dalla prevenzione ai risvolti psicoaffettivi, e sono coinvolti sempre più da vicino nella gestione delle malattie croniche e rare. “Nella diagnosi precoce e nel trattamento di affezioni quali l’asma, i disturbi del neurosviluppo, il sovrappeso e l’obesità, che possono avere un impatto a lungo termine sulla salute degli adulti di domani, noi ci siamo”, ha affermato tra l’altro.
“Occorre intervenire sempre tempestivamente, quando c’è bisogno, in modo da accompagnare i giovanissimi verso una vita sana e contribuire a mantenere una società in salute”. La conclusione del presidente Fimp si può condensare in un assunto: il pediatra di famiglia è un fondamentale alleato nella costruzione di un sistema sanitario moderno, in grado di rispondere efficacemente alle sollecitazioni del presente e del prossimo futuro.
Tra i temi trattati durante il congresso spiccano la prevenzione vaccinale, lo screening pediatrico per la celiachia, le novità sul diabete giovanile di tipo 1, le prospettive della digitalizzazione in medicina, l’antimicrobico resistenza, la nutrizione, l’ambiente. Durante il media brief, sono stati presentati i risultati dell’Indagine sul ruolo del Pediatra di Famiglia per il benessere degli adulti di domani, promossa in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Statistiche dell’Università di Padova. Alla conferenza stampa hanno preso parte il presidente FIMP, Antonio D’Avino, insieme ai colleghi Giuseppe Di Mauro, Nicola Roberto Caputo e Luigi Nigri. Ecco in sintesi i passaggi chiave degli interventi.
D’Avino: “Il ruolo del pediatra di famiglia è fondamentale per garantire il benessere degli adulti di domani. Competenza e dedizione sono essenziali per affrontare le sfide future della salute pubblica.”
Di Mauro: “Come evidenziato anche dalla survey che abbiamo realizzato, l’obiettivo del pediatra di famiglia oggi non è solo curare, ma anche educare e responsabilizzare le famiglie nel corso della crescita dei propri figli per poter gettare le basi della salute degli adulti di domani. È bene che gli specialisti siano sempre aggiornati sulle ultime ricerche per garantire il miglior trattamento, ove sia necessario, già dai primi mesi di vita”.
Caputo: “La resistenza antimicrobica è una minaccia crescente. È necessario un approccio multidisciplinare per sviluppare strategie efficaci di prevenzione e trattamento”.
Nigri: “La nutrizione è un presupposto fondamentale della salute infantile. È importante fornire alle famiglie una informazione puntuale sui benefici di una dieta equilibrata, e sull’importanza di evitare cibi processati”.
I pediatri sono abituati a scambiare esperienze, condividere conoscenze e promuovere gli aggiornamenti professionali, ma come viene percepito l’impegno profuso dalla categoria? In apertura del XVIII congresso nazionale della Federazione Italiana Medici Pediatri, tenutosi a Rimini dal 26 al 29 settembre, è stata presentata un’indagine, condotta da analisti del Dipartimento Scienze Statistiche dall’Università di Padova, che ha coinvolto oltre 1.500 genitori con figli di età compresa tra 0 e 14 anni. La ricerca ha esplorato il ruolo e le attività quotidiane del Pediatra di Famiglia nella salvaguardia della salute e del benessere infantile. I risultati indicano un alto grado di soddisfazione per l’attuale modello assistenziale, con il 77% degli intervistati favorevole al suo mantenimento.
Particolarmente significativo è il dato che emerge riguardo alla libertà di scelta: il 47,8% dei genitori ha cambiato il proprio pediatra quando non si è trovato bene. Inoltre, l’indagine ha messo in luce come l’attività di prevenzione, attraverso i ‘Bilanci di Salute’, sia molto praticata, con l’80% dei genitori che ha portato i propri figli per controlli di questo tipo, utili per monitorare lo sviluppo psico-fisico e attivare strategie di prevenzione.
Come sottolineato da Antonio D’Avino, Presidente Nazionale FIMP, “i risultati dell’Indagine confermano quanto sia importante per i genitori poter scegliere liberamente e avere piena fiducia in chi si prende cura della salute dei propri figli, per questo il Pediatra di Famiglia è una figura fondamentale”. D’Avino ha aggiunto che il Pediatra di Famiglia intrattiene con i genitori un rapporto di fiducia che costituisce un valore aggiunto nella cura: “la continuità dell’assistenza e la libera scelta del pediatra sono punti di forza dell’attuale modello per le cure primarie”.
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