La gestione del Covid-19, la guerra in Ucraina e alti tassi di inflazione stanno mettendo a dura prova le catene di approvvigionamento per i farmaci più essenziali, in particolare i farmaci generici.
I farmaci generici rappresentano il 70% di quelli dispensati in Europa per il trattamento di condizioni gravi come cancro, malattie autoimmuni, malattie respiratorie e malattie cardiovascolari.
Questi farmaci sono pilastri fondamentali per i sistemi sanitari resilienti e per questo servono politiche adeguate a sostenerne l’utilizzo. La raccomandazione arriva da Medicines for Europe, l’associazione europea dei produttori di generici, biosimilari e Value Added Medicines.
Quattro le azioni, per favorire l’utilizzo di farmaci generici, suggerite dall’associazione al legislatore europeo in vista della revisione della Legislazione farmaceutica UE ormai ai nastri di partenza dopo la consultazione pubblica conclusasi nel dicembre scorso.
1. Incoraggiare l’impiego di farmaci generici, biosimilari e a valore aggiunto per aumentare l’accesso dei pazienti alle cure garantendo la sostenibilità dei bilanci dei sistemi sanitari
2. Supportare la risposta dell’industria dei medicinali fuori brevetto, farmaci generici, all’inflazione rivedendo le linee guida per le gare ospedaliere e salvaguardare il settore manifatturiero farmaceutico nei piani di risposta alle emergenze.
3. Sostenere la creazione di catene produttive e di approvvigionamento durevoli, per i farmaci, consentendo l’accesso ai fondi UE e agli aiuti di stato;
4. Valutare in modo critico il sistema della tutela brevettuale sui farmaci, intraprendendo azioni orientate ad eliminare gli abusi e sostenere con forza la piena entrata in vigore dal 1° luglio dell’SPC manufacturing waiver, ovvero la deroga che consente alle imprese con sede in Europa di iniziare a produrre durante il periodo di vigenza del Supplementary Protection Certificate – SPC e, di conseguenza, di mantenere le produzioni nel territorio della Unione europea.
L’Italia deve ancora scoprire i farmaci generici equivalenti, la quota percentuale dei consumi che ha solo recentemente toccato il 30% dei farmaci dispensati a livello nazionale e questo testimonia un progresso costante, ha commenta il presidente di Egualia, Enrique Häusermann.
Le nostre raccomandazioni, ha affermato Elisabeth Stampa, Presidente di Medicines for Europe, servono a garantire che i farmaci rimangano disponibili, convenienti e accessibili per i pazienti, riducendo il rischio di carenze e aumentando l’autonomia strategica europea.
Stiamo rivedendo la legislazione farmaceutica europea e gli obiettivi sono chiari, ha commentato Margaritis Schinas, vicepresidente della Commissione europea per la promozione dell’European way of life: dobbiamo disporre di farmaci accessibili a tutti e garantire che l’industria europea rimanga un leader mondiale dell’innovazione.
La revisione della legislazione farmaceutica in corso da parte della Commissione Europea (Pharma Strategy) rappresenta un’occasione unica che cambierà il futuro dei farmaci in Europa, sotto il profilo normativo, le procedure di acquisto, la politica industriale e quella della protezione brevettuale.