Indagare la correlazione tra la dose di radiazioni e la tossicità cardiaca nei trattamenti di radioterapia per il carcinoma del polmone: era questo lo scopo dello studio premiato al recente congresso dell’Associazione italiana di radioterapia e oncologia clinica (Airo) che si è tenuto a Milano.
La radioterapia «costituisce uno dei pilastri fondamentali nella cura del cancro – ricorda Pierluigi Bonomo, responsabile della Commissione scientifica Airo – insieme alla chirurgia, alla chemioterapia e, da alcuni anni, all’immunoterapia. I risultati emersi dallo studio premiato potrebbero rivelarsi fondamentali per lo sviluppo di nuovi limiti di dose da utilizzare nella pianificazione dei trattamenti futuri. L’obiettivo è aumentare ulteriormente la precisione della radioterapia, minimizzando gli effetti collaterali e migliorando la qualità della vita dei pazienti».
Per alcune patologie è stato infatti evidenziato il ruolo della radioterapia nell’insorgenza di un danno cardiaco. In particolare, nella patologia polmonare numerosi studi si stanno concentrando sulla valutazione della disfunzione cardiaca dopo irradiazione toracica con l’obiettivo di cercare di effettuare una diagnosi precoce di danno cardiaco.
«Il nostro lavoro è stato condotto con l’obiettivo di individuare fattori predittivi clinici che possano essere coinvolti nel danno cardiaco nei pazienti affetti da neoplasia polmonare sottoposti a trattamento radio chemioterapico» racconta Marianna Miele, specialista in Radioterapia del team coordinato da Sara Ramella che ha condotto lo studio presso il Policlinico universitario Campus Bio Medico.