L’Organizzazione mondiale della sanità evidenzia che interventi di prevenzione primaria, come la promozione di stili di vita sani e l’adozione della pratica vaccinale, possono ridurre del 40% l’incidenza di malattie trasmissibili e non trasmissibili. Un approccio sistemico alla prevenzione, che includa anche la diagnosi precoce e la gestione efficace delle malattie croniche, diventa dunque essenziale per migliorare la qualità della vita dei cittadini e garantire la sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale (SSN).
Uno studio dell’American Society for Nutrition, poi, dimostra come seguendo alcune, fondamentali regole, si possa prolungare l’aspettativa di vita fino a 20 anni. La prima regola è essere fisicamente attivi. La seconda: essere liberi dalla dipendenza da oppioidi. E poi: non fumare, saper gestire lo stress, seguire una buona dieta, ed evitare di bere alcolici in maniera eccessiva. Il settimo consiglio è avere una buona igiene del sonno. Ultimo, ma determinante, è avere relazioni sociali positive.
Con queste premesse nasce l’Intergruppo parlamentare sulla prevenzione e riduzione del rischio, su iniziativa dell’onorevole Gian Antonio Girelli. L’intergruppo si pone come catalizzatore di riflessione e decisioni strategiche, con l’obiettivo di promuovere una governance integrata delle politiche di prevenzione e riduzione del rischio. Tra le sue priorità vi sono il rafforzamento degli screening e delle campagne di educazione sanitaria, la promozione di una diagnosi precoce, della prevenzione vaccinale e la creazione di interventi mirati alla riduzione delle disuguaglianze nell’accesso ai servizi di prevenzione.
Con il coinvolgimento di esperti, stakeholder, enti e associazioni, e grazie a un confronto costante con le realtà territoriali, l’Intergruppo punta a consolidare politiche efficaci per un’Italia più sana e sostenibile.
Più in particolare, l’Intergruppo intende:
- favorire una governance integrata delle politiche di prevenzione e riduzione del rischio, promuovendo un approccio trasversale che coinvolga tutti gli ambiti decisionali ed i diversi livelli di competenza istituzionale;
- rafforzare la prevenzione primaria, agendo sui determinanti di salute, promuovendo politiche di educazione sanitaria e la diffusione della pratica vaccinale, anche migliorando l’accesso a programmi di promozione di stili di vita sani, ai servizi e riducendo le disuguaglianze territoriali;
- potenziare la prevenzione secondaria, attraverso una rete di screening sistematici, programmi di diagnosi precoce e campagne informative capillari, per intercettare precocemente le patologie e migliorarne la prognosi;
- garantire una prevenzione terziaria efficace, centrata sulla riabilitazione, la gestione delle comorbidità e il miglioramento della qualità di vita di chi convive con malattie croniche o invalidanti;
- integrare il paradigma della riduzione del rischio, applicandolo a diversi ambiti, abitudini e stili di vita
- ridurre le disuguaglianze territoriali, uniformando l’accesso ai servizi di prevenzione e di supporto su tutto il territorio nazionale;
- promuovere l’informazione e la formazione per operatori sanitari, decisori politici e cittadini, con l’obiettivo di diffondere buone pratiche e migliorare l’aderenza agli interventi preventivi e di riduzione del danno;
- incentivare gli investimenti e la ricerca scientifica e tecnologica su nuove strategie preventive e di riduzione del danno