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Diritto all’a𝐟𝐟𝐞𝐭𝐭𝐢𝐯𝐢𝐭à 𝐞 s𝐞𝐬𝐬𝐮𝐚𝐥𝐢𝐭à 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐞 p𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐨𝐧 d𝐢𝐬𝐚𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭à tra...

Salute e sicurezza nei cantieri:​ fari puntati sull’equità

In un tavolo di lavoro approfondita l’esperienza unica della Asl Napoli 2 nord, modello di buone pratiche in Campania.

Salute e sicurezza nei cantieri e nei luoghi di lavoro, fari puntati sull’equità: un tema approfondito nell’ambito di un corso di formazione regionale che ha visto capofila l’Asl Napoli 2 Nord che si configura come un esempio di buone pratiche. Non esiste una soluzione rapida e semplice che garantisca equità sul luogo di lavoro. È importante capire che ciascun lavoratore, soprattutto migranti ed extracomunitari, proviene da contesti diversi e porta con sé un bagaglio di esperienze unico, che insieme influiscono sulla riuscita delle iniziative di formazione su parità ed equità.
La presenza di lavoratori stranieri nel settore dell’edilizia è essenziale per la vita economica del nostro paese e va riconosciuta e valorizzata come merita. È necessario garantire loro condizioni di lavoro dignitose e rispettare, gli standard di sicurezza sul lavoro, garantire i loro diritti lavorativi e, soprattutto, la dignità della persona. L’organizzazione dell’evento è stata curata da Lucio Bianchi della Associazione Teseo, coadiuvato da Andrea Vaccaro e da Francesca Izzo.

Al tavolo tra gli altri Pasquale Di Girolamo Faraone, direttore sanitario della Asl Napoli 2 nord, Luigi Castellone direttore del dipartimento di prevenzione della stessa Asl e coordinatore dei Piani di Prevenzione, Francesco Bencivenga dirigente dell’unità operativa distrettuale Prevenzione e Tutela salute e sicurezza Regione Campania, Roberto Ucciero Sovrintendente Sanitario Regionale Inail, Domenico Fragomeno presidente dell’associazione medici competenti della Campania (Asmeco), Umberto Candura in rappresentanza dell’ANMA ( Associazione medici competenti e d’azienda), Rocco Graziano referente della Regione Campania per i Piani di prevenzione, Mattia D’Acunto, dirigente area relazioni industriali e affari sociali Acen, Lassad Azzabi mediatore culturale, Gennaro Bilancio direttore dell’unità complessa Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro e Medicina del Lavoro, la Professoressa Monica Lamberti direttore della scuola di specializzazione in Medicina del lavoro della Università della Campania Vanvitelli come moderatrice, Annarita Corvino ricercatrice del dipartimento di medicina sperimentale, Università della Campania Vanvitelli, i rappresentanti sindacali Andrea Lanzetta, FENEAL-UIL Napoli, Giuseppe Mele, FILLEA CGIL Napoli, Massimo Sannino, FILCA CISL Campania e gli specialisti ambulatoriali della UOC Prevenzione e sicurezza Ambienti Lavoro e Medicina del Lavoro (PSALML) dell’ASL Napoli 2 Nord, Maria Luisa Basile, Carolina Santocono, Ilaria Vetrani, Goffredo Bulgarelli e Pietro Francesco Spampinato.

GLI STRUMENTI
Costruire equità nei cantieri e nei luoghi di lavoro dunque: ma come, con quali strumenti e attività?. “L’equità è ascolto – ha sottolineato Gennaro Bilancio ricordando la necessità di guardare dentro i propri comportamenti – è la capacità di vedere l’altro davvero. “Ti vedo” – ha aggiunto – non è un semplice “ti guardo”, ma “vedo la tua storia, il tuo peso, le tue fragilità, il tuo valore”. Uno sguardo dentro l’evento e dentro l’unità di lavoro che non giudica ma comprende; che non uniforma ma accoglie le differenze. L’evento si è tradotto in un’occasione per far emergere la prevenzione non solo come norme e adempimenti ma anche relazione, cura del clima di lavoro e protezione autentica delle persone in un’ottica One Health.
“Per perseguire l’equità nella sicurezza occorre una revisione critica, il reale superamento dello svantaggio sociale – avverte Rocco Graziano – i migranti assorbono una fetta consistente della domanda di lavoro nei cantieri, sono poco formati e tanti altri, anche anziani, dopo i 62 anni sono esposti ad un rischio che aumenta”. Protocolli mirati sui migranti, con le cooperative e il coordinamento delle Prefettura sono un aspetto del lavoro. Lassad Azzabi, mediatore culturale ricorda che l’equità nasce sì dall’ascolto ma bisogna comprendere le differenze profonde tra il mondo culturale degli extracomunitari e quello occidentale per incidere sul rischio. Farlo “per loro” non si può “senza di loro”. Un presupposto di cui devono tenere conto le associazioni, chi scrive le leggi, chi decide percorsi e tutele
“I Lavoratori migranti provengono principalmente dall’Europa dell’est, dal Nord e Centro Africa e dal Medio Oriente – ha ricordato Mattia D’Acunto – ma anche da Asia e Sud America. La loro presenza è fondamentale per mantenere attivo un settore che, altrimenti, potrebbe essere fortemente penalizzato dalla carenza di mano d’opera così come spesso segnalato dagli imprenditori. La manodopera straniera in edilizia denunciata nella Cassa Edile di Napoli è pari a 5576 lavoratori di cui oltre 2800 sono africani che rappresentano oltre il 50% del totale, di questi il 50% provengono dal Nord Africa. Il settore può offrire importanti opportunità di impiego e di integrazione in Italia anche per richiedenti asilo, rifugiati e altre categorie di migranti vulnerabili in possesso di titolo di soggiorno che consente lo svolgimento di attività lavorativa”.

LE NORME
Risale al 16 maggio 2022 l’intesa sottoscritta tra ANCE, Ministero del lavoro, Ministero dell’interno, FENEAL UIL, FILCA CISL e FILLEA CGIL, per l’inserimento socio-lavorativo dei richiedenti e titolari di protezione internazionale e altri cittadini stranieri in condizione di vulnerabilità. Inclusione sociale dei cittadini migranti provenienti dai Paesi extracomunitari, attenzione a coloro che provengono da Paesi dove incombono conflitti o dittature, promozione di percorsi formativi mirati presso gli Enti paritetici dell’edilizia ed esperienze pratiche nelle imprese del settore e il successivo inserimento lavorativo gli obiettivi. Gli immigrati che lavorano in edilizia hanno una scarsa conoscenza delle norme riguardanti la sicurezza sul lavoro e l’edilizia è uno dei settori più a rischio di infortuni gravi, spesso mortali. Ad aumentare la fragilità di questi lavoratori ricorrono più fattori: la conoscenza della lingua ma anche una diversa cultura della sicurezza sul lavoro.
Il Formedil Napoli – ente paritetico che si occupa della formazione dei lavoratori del comparto delle costruzioni e di consulenza in materia di sicurezza e prevenzione degli infortuni, costituito dalle parti sociali provinciali di settore, l’Acen, Associazione costruttori edili di Napoli e provincia e le organizzazioni sindacali di categoria di Napoli e provincia, Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, nel 2022 – ha avviato i primi corsi di formazione per gli immigrati.

GLI INTERVENTI
“Il lavoro rappresenta uno degli assi fondanti dei percorsi di integrazione dei cittadini migranti, nel primo corso di formazione abbiamo fatto una programmazione simile a quella erogata al personale italiano supportati dai mediatori culturali che hanno tradotto i concetti base sulla sicurezza sul lavoro ma soprattutto sull’utilizzo dei DPI a loro pressoché sconosciuti. Dal secondo corso abbiamo inserito 20 ore di lingua italiana: la sicurezza in edilizia è sicuramente più difficile che in altri settori industriali. Ci sono rischi che in altre attività non si presentano; la dimensione media delle aziende è ridotta, il rischio mutevole nello spazio e nel tempo”. Durante le attività sul cantiere il docente “un Masto” usava termini napoletani proprio per insegnare a tutti i partecipanti un mini-vocabolario che poi avrebbe ritrovato sul cantiere, come creare un ambiente di lavoro che offra pari opportunità.
“E’ un ruolo fondamentale quello degli ispettori del lavoro dell’Asl – dice Massimo Sannino segretario generale della Filca Cisl Napoli CAMPANIA – che devono intervenire per segnalare infrazioni ma anche essere interlocutori primari nell’avvio di un cantiere per perseguire la prevenxione per evitare incidenti e prevenire malattie professionali.
Per Giuseppe Mele occorre costruire ed alimentare un perimetro di sicurezza “partendo dalla dignità del lavoro attraverso l’applicazione dei contratti, qualificazione dell’impresa orientate alla sicurezza oltre alla prevenzione ed i controlli. Tutto ciò per cercare di fermare “l’operaicidio” a cui assistiamo”. E’ stata poi Maria Luisa Basile a ricordare che “l’equità inizia dall’ascolto”. Ecco il ruolo dello Sportello di Accoglienza, Ascolto, Sostegno e Orientamento per lo Stress Lavoro-Correlato e gli altri rischi psicosociali che nelle ASL campane è un luogo in cui i lavoratori possono raccontare la propria storia. Uno spazio protetto per dire, senza paura e senza giudizio: “Non ce la faccio più.” Nell’ASL Napoli 2 Nord questo impegno si è tradotto in un protocollo d’intesa e un modello integrato che prevede il colloquio con un medico del lavoro e una psicologa, la dottoressa Tiziana Loquace. Un modello che funziona: “Già dal primo incontro molti affermano di sentirsi meglio, semplicemente perché finalmente ascoltati. Qualcuno riflettendo sulla propria storia capisce che il problema non è solo il lavoro e chied un sostegno”.

I NUMERI
Goffredo Bulgarelli Specialista ambulatoriale accende i fari sull’emersione delle malattie professionali. I numeri parlano chiaro, anche se negli ultimi anni si è osservato una lieve inversione di tendenza. Nel 2024 l’ASL ha istituito un ambulatorio di Medicina del Lavoro per favorire l’emersione delle malattie professionali e garantire il supporto medico-legale e il giusto riconoscimento ai lavoratori. Garantire l’accesso diretto degli utenti, sensibilizzare i medici del territorio, controllo cartelle sanitarie e di rischio con evidenza delle sospette malattie professionali, sorveglianza ex esposti amianto ed un protocollo d’intesa con l’oncologia e dermatologia dell’Asl gli scopi dell’ambulatorio orientato all’equità, alle categorie di lavoro meno tutelate e rappresentate e alle microimprese che rappresentano il 90% del tessuto produttivo italiano.
“Nel settore del legno e della logistica, i Piani di Prevenzione della ASL Napoli 2 Nord hanno mostrato quanto equità significhi intervenire dove i rischi sono maggiori e dove la consapevolezza è più fragile – ha ricordato Carolina Santocono specialista ambulatoriale. Dalla polvere di legno duro, cancerogena e ancora spesso sottovalutata, alle malattie muscoloscheletriche che colpiscono tre lavoratori su cinque, emerge la necessità di proteggere tutti, anche i più invisibili. “Il lavoro congiunto tra aziende, medici competenti, RSPP e RLS ha permesso di colmare divari, creare consapevolezza e uniformare le tutele”.
L’equità, in questo scenario, diventa un atto concreto per fornire le stesse opportunità di salute anche dove mancano strumenti, conoscenze e risorse. Il risultato è una crescita collettiva, fatta di buone pratiche, supporto degli organi di vigilanza e partecipazione attiva dei lavoratori. “Nel programma PP03 “Luoghi di Lavoro che Promuovono Salute” l’ASL Napoli 2 Nord ha portato l’equità al centro della prevenzione, mostrando come benessere fisico, mentale e sociale possano essere davvero un diritto per tutti i lavoratori – ha ricordato Ilaria Vetrani Specialista Ambulatoriale – le aziende aderenti hanno sperimentato azioni concrete che vanno dalla promozione degli screening oncologici alla riduzione degli stili di vita a rischio, valorizzando la collaborazione tra sistema sanitario e imprese”.

LE ATTIVITA’ DELLA ASL
Un punto innovativo emerso riguarda la crononutrizione, approccio scientifico che collega tempi dei pasti, ritmi circadiani e salute metabolica. Nei contesti turnistici dove l’orologio biologico viene costantemente alterato, applicare i principi della crononutrizione significa ridurre rischio di obesità, diabete, malattie cardiovascolari e migliorare il benessere psicofisico. Come portare questo modello nelle aziende? “Con mense flessibili e educazione alimentare mirata”.
Ad accendere i fari sul monitoraggio delle attività dell’ambulatorio di Medicina del Lavoro, la gestione ricorsi avversi al giudizio del Medico Competente è stato Pietro Francesco Spampanato: “In due anni abbiamo avuto 20 richieste, gestite tutte mediante visita medica del lavoratore, sopralluoghi accurati in azienda e acquisizione documentale. In un caso su due il Nostro Collegio Medico conferma il giudizio, in 1/3 dei casi lo migliora offrendo chance al lavoratore. Un terzo dei casi prevede prescrizioni. In ottica di equità è emersa la necessità di proporre tariffe più giuste e differenziate, un accesso più semplice e mirato, un’esigenza di collaborazione e dialogo più stretti”.

Sotto la lente anche il rischio radiazioni UV (UVA e UVB), un rischio significativo per i lavoratori outdoor. “Gli UV interagiscono con cute e occhi causando effetti acuti (eritema, ustioni, fotocheratite) e cronici (foto-invecchiamento, cataratta, cheratosi attinica, neoplasie) – ha ricordato Annerita Corvino – la valutazione del rischio è obbligatoria ai sensi dell’articolo 28 del Decreto legislativo 81 del 2008 e deve considerare esposizione, posture, superfici riflettenti e durata del compito. È possibile stimare l’esposizione senza misurazioni complesse utilizzando l’Indice UV. Le misure preventive includono organizzazione dei lavori, ombreggiamenti, indumenti protettivi, cappelli e occhiali adeguati, oltre all’uso corretto dei filtri solari. La sorveglianza sanitaria è fondamentale per lavoratori con fototipi sensibili o che assumono farmaci fotosensibilizzanti. È essenziale fornire formazione specifica ai lavoratori. Le esposizioni croniche possono portare al riconoscimento di malattie professionali in vari settori”.
Infine la professoressa Monica Lamberti che ha sottolineato come l’evento organizzato dal Dottor Bilancio “è riuscito a riunire, per una giornata intera, enti del territorio ed istituzioni come l’Inail su un tema ancora poco trattato e di cui poco si parla come l’equità nel lavoro”. Equità intesa come rispetto delle peculiarità di ogni essere umano, delle diverse esigenze individuali con lo scopo di rimuovere discriminazioni razziali, culturali e sociali che sono ancora una problematica di difficile gestione nel mondo del lavoro. Nell’ASL Napoli 2 Nord sono stati realizzati documenti operativi, video formativi, check-list, protocolli regionali spiegati in modo semplice, strumenti utili per la sorveglianza sanitaria e materiali utili alla formazione, tutti pensati per proteggere chi lavora e per sostenere i datori di lavoro, i consulenti tecnici, i medici competenti e i professionisti della sicurezza. Per informazioni e accesso all’ambulatorio di Medicina del lavoro della UOC Prevenzione e Sicurezza ambienti lavoro e medicina del lavoro della Asl Napoli 2 nord 081.18840152/081.18840769. Ambulatorio 081.18841982

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