Possono evitare la chemio e migliorare la qualità di vita, ma una donna su quattro oggi non ne ha accesso. Nasce l’Osservatorio sui test genomici
In Italia, le donne che vivono dopo la diagnosi di carcinoma della mammella sono aumentate del 20% in otto anni (da 692.955 nel 2015 a 834.200 nel 2023). Diagnosi precoce e progressi nelle terapie hanno contribuito a questo risultato. Si stima che siano circa 13 mila, ogni anno, le potenziali candidate ai test genomici, in grado di identificare le pazienti con malattia in stadio iniziale in cui, dopo l’intervento chirurgico, la chemioterapia è effettivamente utile e i casi in cui è sufficiente la terapia ormonale. Ma le stime dicono che alla fine del 2024 i test eseguiti nel nostro Paese saranno solo 9 mila, anche se questi esami di profilazione genica sono effettivamente disponibili e gratuiti in tutti e 21 i sistemi sanitari regionali italiani da più di tre anni.