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Obesità infantile in Italia: miglioramenti ma ancora numeri preoccupanti

Dati Okkio alla Salute 2023: il 19% dei bambini in sovrappeso e il 10% con obesità. Studio EPaS-ISS evidenzia gli effetti negativi della pandemia sui comportamenti alimentari e sul benessere psicofisico dei più piccoli


Nel 2023, i dati relativi all’obesità e al sovrappeso infantile in Italia mostrano miglioramenti, ma la situazione rimane critica. Secondo i dati elaborati da Okkio alla Salute, il sistema di sorveglianza nazionale coordinato dal Centro Nazionale per la Prevenzione delle Malattie e Promozione della Salute (CNaPPS) dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), il 19% dei bambini e delle bambine italiani di 8-9 anni è in sovrappeso, mentre il 9,8% è affetto da obesità. In particolare, il 2,6% dei bambini presenta forme gravi di obesità.

Se da una parte è incoraggiante notare un trend al ribasso del sovrappeso, dall’altra preoccupa la persistenza di questi elevati numeri. I dati di Okkio alla Salute evidenziano che, nonostante negli anni si sia registrato un decremento dell’eccesso ponderale infantile, la tendenza dell’obesità sembra essere stabile, con un leggero aumento nel 2023.

Un aspetto preoccupante è rappresentato dalle abitudini alimentari e dallo stile di vita poco salutari dei bambini italiani. La sorveglianza ISS ha rilevato che quasi due bambini su cinque non fanno una colazione adeguata al mattino, più della metà consuma una merenda abbondante a metà mattina, un quarto beve quotidianamente bevande zuccherate o gassate e consuma frutta e verdura meno di una volta al giorno. Inoltre, il 37% dei bambini mangia legumi meno di una volta a settimana e più della metà di loro consuma snack dolci più di tre giorni a settimana.

I dati sull’attività fisica non sono meno allarmanti: un bambino su cinque non ha fatto attività fisica il giorno precedente all’intervista, più del 70% non si reca a scuola a piedi o in bicicletta e quasi la metà trascorre più di due ore al giorno davanti alla TV, al tablet o al cellulare.

“È prioritario affrontare le ingiustificabili disuguaglianze dovute a fattori geografici e socioeconomici”, sottolinea Giovanni Capelli, Direttore del CNaPPS. “Scuola, famiglia, professionisti della sanità e l’intera società possono svolgere un ruolo importante nella prevenzione e cura dell’obesità e nella promozione di stili di vita salutari”.

Un altro fattore che ha inciso negativamente sullo stato di salute e sul benessere dei bambini italiani è stata la pandemia da COVID-19. Lo studio EPaS-ISS (Effetti della pandemia da COVID-19 sui comportamenti di salute e sullo stile di vita di bambine, bambini e delle loro famiglie residenti in Italia), condotto dal 2021 al 2023, ha permesso di analizzare gli effetti della pandemia sugli stili di vita e sul benessere dei bambini italiani.

Durante il periodo pandemico, i bambini hanno aumentato il consumo di snack salati e cibi dolci, riducendo leggermente quello di frutta e verdura. Nonostante si siano registrati cambiamenti negativi nelle abitudini alimentari, è emerso anche un lato positivo: un maggior consumo di pasti in famiglia e di cibo cucinato in casa insieme ai figli.

Tuttavia, i genitori hanno segnalato un peggioramento del benessere fisico e psicosociale dei figli durante la pandemia, evidenziando una diminuzione di vitalità e di energia, oltre a un aumento di sentimenti di tristezza e solitudine.

Lo studio ha anche rilevato una riduzione del tempo dedicato al gioco attivo e alle attività all’aperto, e un aumento del tempo trascorso davanti a dispositivi elettronici.

Inoltre, la scuola a distanza ha accentuato le disuguaglianze educative, specie tra i bambini più vulnerabili, mettendo in luce una marcata eterogeneità di risposta alla pandemia da parte delle diverse istituzioni scolastiche.

La situazione, quindi, richiede un impegno congiunto da parte di istituzioni, famiglie e società nel promuovere uno stile di vita sano e nell’affrontare le disuguaglianze che persistono nel nostro paese, sia dal punto di vista geografico che socioeconomico. Solo attraverso un approccio integrato e una maggiore consapevolezza sarà possibile garantire un futuro più sano ai nostri bambini.

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