Nella recente discussione sulla legge di bilancio, un emendamento proposto dall’onorevole Roberto Pella ha ricevuto semaforo verde, segnando una svolta nella lotta contro l’obesità in Italia. Si istituisce un Fondo per la cura e la prevenzione di questa malattia, con una dotazione finanziaria iniziale di un milione di euro all’anno da impiegare nell’arco dei prossimi tre anni.
L’obesità è una delle principali emergenze per i sistemi sanitari in tutto il mondo, e l’Italia non fa eccezione. Secondo i dati più recenti, oltre il 30% della popolazione adulta è in sovrappeso. Questa condizione rappresenta un rischio per la salute individuale, e comporta anche un significativo aggravio dei costi per il sistema sanitario nazionale.
L’emendamento segna l’inizio di un percorso volto a riconoscere il concetto “obesità uguale patologia da curare”, “sovrappeso anticamera della malattia”. Con l’aggiunta di ulteriori risorse nei prossimi anni, come i 200mila euro previsti nel 2025, 300mila nel 2026 e 700mila nel 2027 per iniziativa dell’onorevole Stefano Benigni, il governo mostra un rinnovato impegno nella lotta contro il sovrappeso e la sedentarietà, in un contesto di crescente consapevolezza riguardo ai problemi legati alla corretta alimentazione e allo stile di vita. Le politiche di prevenzione e cura dell’obesità non devono concentrarsi solo sul singolo individuo adulto, ma dovranno coinvolgere anche le giovani generazioni con programmi di educazione alimentare nelle scuole, promozione dell’attività fisica e accesso a servizi sanitari nei casi indicati.
La creazione di un fondo dedicato in Finanziaria segna una prima risposta concreta a queste necessità, è opportuno che le iniziative siano accompagnate da campagne di sensibilizzazione rivolte alla popolazione. Si potrà sperare così di invertire la tendenza e ridurre il numero di persone colpite da questa malattia. In Italia, il dato è preoccupante, gli adulti obesi rappresentano il 12% della popolazione, insieme a un 40% di persone in sovrappeso.
L’emendamento per l’istituzione del Fondo obesità rappresenta in questo senso un deciso passo avanti nella tutela della salute, riconosce l’obesità come malattia e la inserisce tra le priorità, affinché venga trattata con la dovuta attenzione all’interno del sistema sanitario, con l’inclusione nei Livelli essenziali di assistenza (Lea) e nel Piano Nazionale delle Cronicità.
L’impegno delle istituzioni locali e regionali sarà cruciale per il successo di questa iniziativa. Le amministrazioni comunali, infatti, saranno chiamate a promuovere programmi di attività fisica e stili di vita salutari, mentre le regioni dovranno integrare nelle loro pianificazioni sanitarie misure che garantiscano l’accesso a cure nutrizionali, farmacologiche e chirurgiche per le persone con obesità.
“Questo traguardo – ha dichiarato Pella, che è presidente dell’Intergruppo Parlamentare Obesità, diabete e malattie croniche non trasmissibili – l’abbiamo raggiunto attraverso un percorso condiviso. Rappresenta, infatti, il frutto di un intenso lavoro portato avanti da anni. Negli ultimi mesi ci siamo adoperati, col ministro Orazio Schillaci, e con il sottosegretario Gemmato, a fianco delle società scientifiche e delle associazioni dei pazienti e dei cittadini, per questo desidero ringraziare tutti e, fra gli altri, il mio Capogruppo alla Camera Paolo Barelli».
Dopo l’approvazione del Fondo anti obesità, prevista per il primo trimestre del 2025, le istituzioni saranno chiamate a tradurre queste risorse in azioni concrete e misurabili. La salute della popolazione diventa una priorità che richiederà un impegno congiunto a tutti i livelli.