Al convegno “Dalla comunicazione all’appropriatezza in pediatria. Focus su dolore e febbre”, organizzato sabato 18 gennaio a Vicenza da Motore Sanità con il contributo incondizionato di Angelini Pharma, è intervenuta Silvia Maino, consigliere della V Commissione Sanità della Regione Veneto, che ha fatto il punto sul governo clinico nell’ambito dell’appropriatezza prescrittiva in regione Veneto.
“La situazione in Veneto, che è stata relazionata di recente dal presidente Zaia, è abbastanza florida, ovviamente nel rispetto della carenza di medici che è un problema trasversale in tutta Italia, che avrà una risoluzione ma non nell’immediato e che riguarda sia i medici ospedalieri sia i medici di medicina generale sia i pediatri di libera scelta”.
“Abbiamo una rete strutturata e organizzata in Veneto – ha sottolineato la consigliera Maina -: c’è una filiera che funziona, quindi il tema dell’incontro di oggi, la comunicazione, è un tema monitorato e attenzionato dalla Regione Veneto dai momenti più semplici”.
“In Veneto le misure che sono state adottate con varie Dgr sono numerose. Lo ribadisco: non è un problema di comunicazione ma di numeri, e questi numeri non si riesce a compensarli nell’immediato. Si riuscirà a mettere a terra delle ulteriori soluzioni quando la riforma epocale delle case di comunità e tutto quello che verrà calato sul territorio, quindi l’avvincinamento ancora di più del pediatra di libera scelta alle famiglie sicuramente porterà degli ulteriori benefici”.
“Il tema dell’appropritatezza delle cure, quindi della farmacoresistenza e dell’utilizzo degli antibiotici in maniera smodata, e non solo dei Fans, è stato oggetto anche di campagne e di incontri con i gentori e anche con l’accordo e la collaborazone delle farmacie”, ci ha tenuto a sottolineare la consigliera.
“Dico sempre che le farmacie insieme ai pediatri di libera scelta sono il primo presidio dove le persone si rivolgono e chiedono informazioni. Incentivo sempre le collaborazioni che ci sono con tutte le farmacie del territorio perché, lo ribadisco, sono il primo presidio dove le persone si rivolgono, e propria dalle farmacie è stata fatta una costante campagna di informazione nel non utilizzare in maniera libera e spontanea i farmaci”.