Approcci innovativi per individuare tempestivamente il rischio di tumore pancreatico
l cancro al pancreas è tra le neoplasie con prognosi più sfavorevole a livello internazionale. Attualmente, solo il 13% dei pazienti sopravvive oltre cinque anni dalla diagnosi. Identificare metodi di diagnosi precoce è quindi cruciale per migliorare l’efficacia dei trattamenti e aumentare la sopravvivenza.
La difficoltà di una diagnosi tempestiva è legata alla natura poco specifica dei sintomi iniziali, che spesso porta alla scoperta del carcinoma pancreatico in uno stadio avanzato. Per affrontare questa criticità, un gruppo di ricerca del laboratorio Maher, presso la School of Medicine del Trinity College di Dublino, ha focalizzato gli studi sulle lesioni cistiche pancreatiche. L’obiettivo è individuare i pazienti con rischio elevato di sviluppare la malattia, sfruttando nuovi biomarcatori per una stratificazione più accurata.
Le lesioni cistiche pancreatiche sono cavità piene di liquido che si formano all’interno o sulla superficie del pancreas. Pur essendo frequentemente benigne, alcune possono evolvere in carcinoma pancreatico. Attualmente, la capacità di distinguere tra lesioni innocue e quelle potenzialmente pericolose risulta ancora limitata, generando incertezza nel percorso diagnostico.
Lo studio del laboratorio Maher ha identificato una serie di fattori presenti nel sangue e nel liquido cistico, la cui espressione varia in modo significativo a seconda del livello di rischio oncologico. Questi parametri, definiti biomarcatori, sono stati combinati in un pannello diagnostico capace di differenziare con un’elevata accuratezza i pazienti a basso rischio da quelli a rischio elevato di sviluppare il cancro al pancreas.
La ricerca, apparsa sulla rivista Scientific Reports di Nature Portfolio, evidenzia come l’utilizzo di questo nuovo pannello possa migliorare la capacità di identificare precocemente i soggetti maggiormente vulnerabili. Un monitoraggio più mirato e puntuale potrebbe favorire un intervento terapeutico anticipato, incrementando le prospettive di successo terapeutico.
Sebbene esistano già diverse linee guida internazionali per valutare il rischio di evoluzione maligna nelle lesioni cistiche pancreatiche, manca un consenso unanime su quale sia il metodo più affidabile. Ciò contribuisce al ritardo diagnostico e riduce l’efficacia dei trattamenti. In questo contesto, i risultati del gruppo Maher suggeriscono che la presenza di specifiche proteine e materiali genetici alterati possa orientare il processo decisionale, consentendo di stabilire un rischio oncologico in modo più oggettivo.
Il nuovo pannello di biomarcatori necessita ancora di ulteriori conferme su un campione più ampio di pazienti, ma il potenziale di questo strumento è considerevole: permetterebbe di individuare in anticipo chi necessita di una sorveglianza più intensiva, alleggerendo invece il carico diagnostico per coloro che presentano lesioni di natura benigna.
Uno degli elementi più rilevanti di questa indagine è la costituzione di quattro set di dati di notevoli dimensioni, ora disponibili per la comunità scientifica. Queste risorse possono essere combinate in un’unica piattaforma più ampia, finora assente nel panorama online. Tali informazioni consentiranno nuove analisi e sviluppi, tra cui la ricerca di terapie mirate e lo studio dei meccanismi biologici alla base dell’evoluzione delle cisti pancreatiche.
La ricerca è stata guidata dalla Dott.ssa Laura Kane, ricercatrice post-dottorato presso Research Ireland, in collaborazione con la Prof.ssa Barbara Ryan, gastroenterologa consulente, e il Prof. Stephen Maher, professore di oncologia traslazionale. Secondo la Dott.ssa Kane, il miglioramento della sopravvivenza e dei risultati clinici per i pazienti affetti da cancro al pancreas è una priorità. Il pannello di biomarcatori proposto potrebbe rappresentare uno strumento promettente per la diagnosi precoce, specialmente se validato in ulteriori studi.
Il Prof. Maher, responsabile del gruppo, ha messo in luce come una migliore comprensione della biologia delle cisti pancreatiche possa condurre a metodologie di controllo meno invasive. Alla Dott.ssa Kane è stata assegnata una borsa di ricerca post-dottorato di due anni da Research Ireland, per perfezionare e testare il pannello su un campione più vasto. L’auspicio è che l’efficacia di questo metodo possa essere confermata, favorendone l’introduzione nella pratica clinica.
La capacità di riconoscere precocemente il carcinoma pancreatico costituisce una sfida cruciale nella lotta contro una delle malattie oncologiche più letali. Se i prossimi studi confermeranno la validità di questo nuovo pannello di biomarcatori, sarà possibile migliorare sensibilmente la stratificazione del rischio, ottimizzare le strategie di monitoraggio e, di conseguenza, incrementare il tasso di sopravvivenza. Questo approccio offre una speranza concreta per i pazienti e apre la strada a ulteriori ricerche nel campo della diagnosi precoce del cancro al pancreas.