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Alzheimer, ecco il Gioco dell’Oca rivisitato: idee per rallentare il deterioramento mentale

Il Gioco dell’Oca, un classico dei giochi da tavolo, ha attraversato generazioni, portando gioia e divertimento nelle case italiane. Oggi, questo gioco iconico si reinventa per affrontare una delle sfide più difficili del nostro tempo: il supporto a persone affette da Alzheimer e altre forme di demenza. L’iniziativa, nata al Granaio di Senigallia, un Centro Diurno Alzheimer gestito dalla Cooperativa e Impresa Sociale Polo9, rappresenta un esempio tangibile di come il gioco non sia solo un passatempo, ma un potente strumento terapeutico.

Barbara Fontana, psicoterapeuta e coordinatrice del centro, sottolinea l’importanza di stimolare le abilità cognitive residue delle persone con deterioramento mentale in fase lieve-moderata. “Il nostro obiettivo quotidiano è costruire un ponte con la memoria possibile e favorire la socializzazione e la partecipazione condivisa,” afferma Fontana. In contesti come il Granaio di Senigallia, dove si accolgono soggetti con un buon livello di autonomia, è fondamentale sperimentare nuovi approcci terapeutici che possano migliorare la qualità della vita dei pazienti.

Rispetto alla versione tradizionale del Gioco dell’Oca, la nuova proposta si distingue per un tabellone più grande, con caselle e immagini di dimensioni importanti. Questo design è pensato per facilitare l’accesso a chi ha difficoltà visive o motorie, rendendo il gioco accessibile a tutti. Inoltre, il percorso di gioco è costituito da maxi-tessere puzzle che possono essere assemblate in diverse lunghezze, offrendo così vari livelli di difficoltà, adattabili alle esigenze dei partecipanti.

La guida di gioco è composta da un raccoglitore espandibile che ospita quesiti legati a temi familiari, come canzoni popolari e proverbi. Questa flessibilità consente agli operatori di personalizzare le domande in base alle caratteristiche specifiche dei giocatori, creando un’esperienza unica e coinvolgente. Pierpaolo Clementoni, Direttore Ricerca Avanzata dell’azienda marchigiana, evidenzia come l’innovazione apportata da Clementoni unita all’intuizione di Polo9 consenta una personalizzazione massima del percorso di gioco. “In questo modo, gli operatori possono facilitare l’interazione e la condivisione tra i giocatori, superando l’isolamento e promuovendo il benessere.”

Questa originale versione del Gioco dell’Oca è stata sviluppata nell’ambito del progetto “Re-Play, giocare per ricordare e ricordare per giocare”, reso possibile grazie al contributo di Fondazione Cariverona attraverso il bando Sinergie. Il progetto rappresenta un esempio concreto di come la collaborazione tra il settore profit e non-profit possa dar vita a soluzioni innovative per rispondere ai bisogni dei cittadini. Attraverso questo approccio sinergico, il gioco si trasforma in un mezzo potente per favorire il benessere psicofisico di ciascun individuo.

L’Alzheimer e le altre forme di demenza rappresentano una crescente sfida per le società moderne. Con l’aumento dell’aspettativa di vita, la gestione delle patologie neurodegenerative sta diventando sempre più cruciale. La stimolazione cognitiva, sociale e affettiva è essenziale per mantenere una qualità di vita accettabile per le persone colpite. In questo contesto, i giochi da tavolo come il Gioco dell’Oca possono svolgere un ruolo fondamentale.

Attraverso il coinvolgimento attivo e la socializzazione, questi giochi possono contribuire a rallentare il declino cognitivo, creando occasioni di interazione e stimolando la memoria. Il Gioco dell’Oca, con la sua struttura semplice e le sue regole accessibili, si presta perfettamente a questo scopo, permettendo di riunire famiglie e operatori attorno a un tavolo per condividere momenti di gioia e apprendimento.

Con il restyling di un classico, Clementoni e Polo9 non solo rendono omaggio alla tradizione, ma affrontano anche le sfide contemporanee. In un momento storico in cui il gioco non è più solo un passatempo, ma un pilastro fondamentale per la cura e la promozione di una vita sana e inclusiva, iniziative come questa rappresentano un faro di speranza.

La versione clinicizzata del Gioco dell’Oca è uno strumento che può contribuire a migliorare la vita delle persone colpite da Alzheimer, stimolando la memoria e la socialità. Con la giusta attenzione, è possibile trasformare un momento ludico in un’opportunità di crescita dimostrando che, nonostante le difficoltà, è lecito sperimentare modi creativi e divertenti per affrontare le difficoltà della vita.

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