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Psicosi in adolescenza, un disturbo da affrontare senza esitazioni

L’adolescenza è un periodo di transizione cruciale, caratterizzato da cambiamenti fisici, emotivi e sociali. In certi casi, relativamente rari, questa fase può essere segnata da disturbi mentali, a volte gravi come le psicosi. Questi disturbi, che includono sintomi quali allucinazione, delirio e disordini cognitivi, richiedono un intervento tempestivo per evitare conseguenze sulla vita personale, familiare e sociale.

Perché è bene impostare un trattamento ai primi segni di disagio?

1. Impatto sociale: le psicosi possono compromettere le relazioni e l’integrazione sociale.

2. Difficoltà di apprendimento: i giovani affetti da psicosi spesso vanno incontro a insuccessi scolastici.

3. Prognosi: un intervento precoce può migliorare significativamente la qualità della vita.


Schizofrenia: approccio e comprensione

La schizofrenia è una malattia mentale cronica, invalidante e progressiva. La psicosi colpisce una persona su 300. L’esordio avviene spesso negli ultimi anni dell’adolescenza, più precoce negli uomini rispetto alle donne.

Sintomi principali

Delirio e allucinazioni.

Disordini cognitivi.

Periodi alternati di stabilità e crisi.

Gli interrogativi dei genitori:

Come garantire un futuro ai figli?

Come affrontare il percorso di cura?


Le cause della schizofrenia rimangono in gran parte sconosciute. Si ipotizza che fattori genetici, biologici e ambientali interagiscano, alterando l’equilibrio dei neurotrasmettitori cerebrali come dopamina e serotonina.

Ruolo dei recettori
Recettori dopaminergici: regolano il piacere e la motivazione. Recettori serotoninergici: influenzano l’umore e le emozioni. Recettori noradrenergici: gestiscono la risposta allo stress e la vigilanza.

Lo squilibrio di questi neurotrasmettitori è alla base delle psicosi, rendendo fondamentale una terapia mirata.

Brexpiprazolo: una svolta nella terapia

Otsuka Pharmaceutical e Lundbeck hanno sviluppato il brexpiprazolo, un antipsicotico atipico approvato dalla Commissione Europea per il trattamento della schizofrenia negli adolescenti a partire dai 13 anni. Questo farmaco rappresenta una nuova speranza per i giovani pazienti.

Meccanismo d’azione:

Agonista parziale sui recettori dopaminergici D2 e serotoninergici 5-HT1A: questo significa che il brexpiprazolo stimola solo parzialmente questi recettori, senza attivarli completamente. In questo modo, può correggere uno squilibrio nell’attività della dopamina e della serotonina, che sono neurotrasmettitori spesso implicati nei sintomi della schizofrenia.

Antagonista sui recettori serotoninergici 5-HT2A e noradrenergici α1B/2C: brexpiprazolo blocca l’attività di questi recettori. Questo effetto contribuisce a ridurre alcuni sintomi della schizofrenia, come le allucinazioni e i comportamenti disorganizzati, e può migliorare la stabilità emotiva.

In altri termini, il farmaco agisce in modo bilanciato per modulare i neurotrasmettitori, migliorando al tempo stesso i sintomi positivi e quelli negativi della schizofrenia, riducendo il rischio di effetti collaterali legati a un’eccessiva attivazione o inibizione.

Risultati clinici: riduzione significativa dei sintomi misurata dalla Positive and Negative Syndrome Scale (PANSS).

Lundbeck, e Otsuka, hanno annunciato l’approvazione di brexpiprazolo per il trattamento della schizofrenia negli adolescenti a partire dai 13 anni di età, offrendo così in Europa un’ulteriore opzione terapeutica. Brexpiprazolo era già stato precedentemente approvato nell’Unione Europea nel 2018 per il trattamento della schizofrenia negli adulti. Profilo di sicurezza negli adolescenti simile a quello osservato negli adulti.

Andy Hodge, Ceo di Otsuka Pharmaceutical Europe, ha scritto che la prognosi della schizofrenia insorta in età adolescenziale è sfavorevole e può essere associata a sintomatologia cronicizzante. “Accogliamo con favore la decisione della Commissione Europea di estendere l’indicazione di brexpiprazolo agli adolescenti di età pari o superiore ai 13 anni, offrendo così ai giovani in Europa un’ulteriore opzione terapeutica di cui c’è bisogno”.

Johan Luthman, direttore della ricerca & sviluppo di Lundbeck, ha rimarcato da parte sua che questa approvazione “segna un importante caposaldo per i giovani pazienti, i caregiver e le famiglie che affrontano le complessità della schizofrenia”.

Il valore della cura
La terapia con brexpiprazolo offre una prospettiva di miglioramento per molti adolescenti, ma è essenziale un approccio integrato che includa supporto psicologico e sociale. Investire nella salute mentale dei giovani è un passaggio imprescindibile per assicurarsi un futuro meno invalidante.

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