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Telemedicina e digitalizzazione, bando del PNRR per le farmacie rurali

Negli ultimi anni, la trasformazione digitale ha rivoluzionato il settore sanitario, migliorando la qualità dell’assistenza. Tuttavia, questa rivoluzione si è concentrata principalmente nelle aree urbane, lasciando indietro le zone rurali e periferiche. Per colmare questa disparità, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha lanciato un bando dedicato alle farmacie rurali, con l’obiettivo di potenziare i servizi di telemedicina e favorire la digitalizzazione dei piccoli centri.

Si tratta di un’importante opportunità per le farmacie situate in comuni con popolazione fino a cinquemila abitanti, un’estensione rispetto al precedente bando, datato 2021, che aveva destinato 100 milioni di euro per supportare la riorganizzazione degli spazi, l’introduzione di servizi di telemedicina e la formazione del personale nelle farmacie dei comuni con meno di tremila abitanti. Ora, con questo nuovo intervento, si mira a coinvolgere un bacino più ampio di strutture, includendo quelle di aree ancora più periferiche e svantaggiate.

L’obiettivo è chiaro: aumentare la diffusione di servizi digitali nelle zone meno servite, soprattutto per anziani, malati cronici e fasce di popolazione economicamente svantaggiate. La telemedicina, infatti, può permettere di consultare medici e specialisti senza dover affrontare lunghi spostamenti, riducendo così i tempi di attesa e migliorando la continuità assistenziale.

Secondo un rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, le persone che più beneficerebbero dei servizi digitali sono spesso anziani, persone con malattie croniche e residenti in zone decentrate o remote, caratterizzate da condizioni socio-economiche svantaggiate. La digitalizzazione, quindi, non è solo una questione tecnologica, ma anche di equità sociale.

In Italia operano oltre settemila farmacie rurali che garantiscono servizi a più di 10 milioni di cittadini. Tuttavia, l’accesso alle risorse e ai fondi pubblici si scontra spesso con ostacoli burocratici e complessità amministrative. La burocrazia può diventare un vero e proprio freno allo sviluppo, impedendo a molte strutture di cogliere le opportunità offerte dal nuovo bando.

Marco Carlucci, manager di MedEa, evidenzia come molte farmacie abbiano bisogno di supporto nella compilazione delle modulistiche e nella preparazione della documentazione richiesta per accedere ai fondi. “Con la nostra società offriamo aiuto alle farmacie nella compilazione della modulistica e nella preparazione della documentazione richiesta – spiega – la vera sfida, infatti, è aiutare migliaia di realtà a cogliere questa opportunità”. L’intervento di enti specializzati e di associazioni di categoria si rivela fondamentale per facilitare la partecipazione delle farmacie rurali ai bandi pubblici, spesso percepiti come complessi e poco accessibili.

Le farmacie rurali rappresentano un presidio indispensabile per le comunità locali, veri e propri punti di riferimento per l’assistenza sanitaria di base. Con l’introduzione di servizi di telemedicina, queste strutture possono ampliare il loro ruolo, offrendo consulenze a distanza, monitoraggio di patologie croniche, diagnosi di primo livello e supporto psicologico.

Il presidente Sunifar, Gianni Petrosillo, sottolinea: “Nelle aree più isolate, dove si stima che dal 2020 al 2025 mancheranno circa 3.500 medici di medicina generale, la farmacia diventa il punto di riferimento per il cittadino”. La possibilità di integrare servizi digitali può quindi rappresentare una soluzione concreta per affrontare la carenza di medici e garantire un’assistenza continua e di qualità.

Le opportunità del nuovo bando del PNRR dovranno fare i conti con le incertezze e le difficoltà legate alle procedure di adesione. La complessità burocratica potrebbe ostacolare la partecipazione di molte farmacie, specialmente quelle meno strutturate o con risorse limitate. La mancanza di competenze digitali o di personale preparato può rappresentare un ostacolo. Per questo motivo, è opportuno che le istituzioni e le associazioni di categoria mettano in campo strumenti di supporto, formazione e semplificazione amministrativa. In questo modo sarà possibile estendere realmente la digitalizzazione alle zone periferiche, garantendo a tutti i cittadini un accesso equo ai servizi sanitari digitali. La collaborazione tra enti pubblici, associazioni di categoria e aziende specializzate può fare la differenza, aiutando le farmacie rurali o decentrate a cogliere le sfide dell’innovazione digitale e a diventare veri e propri hub di assistenza sanitaria territoriale.

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