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Diritto all’a𝐟𝐟𝐞𝐭𝐭𝐢𝐯𝐢𝐭à 𝐞 s𝐞𝐬𝐬𝐮𝐚𝐥𝐢𝐭à 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐞 p𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐨𝐧 d𝐢𝐬𝐚𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭à tra...

Giornata per la sicurezza delle cure neonatali: iniziative in tutte le regioni

Campania: Cardarelli modello di buone pratiche

Il 17 settembre è la giornata nazionale dedicata alla sicurezza delle cure e del paziente: “Cure sicure per ogni neonato e ogni bambino” è il tema scelto quest’anno dall’Oms con lo slogan “Patient safety from the start!” per chiedere un’azione urgente per eliminare i danni evitabili nelle cure pediatriche e neonatali. Per l’occasione sono mobilitate in varie iniziative la aziende sanitarie napoletane.

CARDARELLI

Al Cardarelli è prevista una full immersion per operatori sanitari in ospedale e la facciata del padiglione centrale illuminata di arancio. I riflettori dell’ospedale collinare di Napoli sono puntati sulla Neonatologia dove un particolare protocollo, incentrato sul primo minuto di vita del nuovo nato (“Golden minute”) è stato segnalato come buon esempio dall’Agenzia Nazionale per la Sanità. “La conferma – secondo il manager d’Amore – che il Cardarelli è un riferimento nazionale per buone pratiche che migliorano l’assistenza anche in questo ambito assistenziale”. I primi 60 secondi di vita del bambino possono essere fondamentali per la sua vita, evitando possibili deficit. Tra i neonatologi quei primi momenti sono chiamati “Golden minute”, ovvero il minuto d’oro, ed il Cardarelli ha messo a punto una procedura operativa che è stata indicata come modello per tutti gli ospedali italiani dall’Agenzia Nazionale per la Sanità. Il percorso dell’ospedale napoletano messo a punto dall’equipe della TIN (Terapia Intensiva Neonatale) prevede interventi rianimativi avanzati basati su intubazione, compressioni toraciche, adrenalina ma anche formazione continua del personale, corretto utilizzo delle tecnologie, protocolli standardizzati e gioco di squadra.

IL PROTOCOLLO
Un protocollo, che coinvolge medici, infermieri, personale tecnico e Oss, messo a punto in collaborazione con l’unità di Risk Management dell’ospedale e da quest’anno entrato tra le Best practices 2025 dell’Agenas, l’Agenzia Nazionale per i Servizi sanitari che fornisce supporto tecnico-operativo al Governo e alle Regioni per le politiche sanitarie. L’Unità complessa di Terapia intensiva neonatale diretta da Maria Gabriella De Luca promuove inoltre un corso di formazione per operatori sanitari su formazione, tecnologia e protocolli per la sicurezza neonatale alla nascita. “Competenza, organizzazione e tecnologie sono essenziali per ridurre i rischi e tutelare i pazienti – conclude D’Amore – siamo felici ed orgogliosi che il nostro lavoro possa essere utile per migliorare il livello di cure di altri ospedali italiani. Nel nostro ospedale il 45 per cento dei parti (gestiti della Ginecologia guidata da Claudio Santangelo nda) è ad alta complessità, per questa ragione, il personale ha maturato esperienze e competenze elevate nella gestione delle criticità connesse al parto, sviluppando un modello assistenziale efficace e innovativo”. “La maggior parte dei neonati si adatta bene alla vita extrauterina – spiega il primario De Luca – l’85% respira spontaneamente senza alcun tipo di intervento. Circa il 10 per cento inizia a respirare dopo l’asciugatura, stimolazione tattile e semplici manovre di apertura delle vie aeree. Tuttavia, il 5 per cento richiede interventi di rianimazione veri e propri, di questi l’1 per cento di rianimazione avanzata. In alcuni casi la presenza di fattori di rischio all’anamnesi ostetrica o al momento del parto può far prevedere la necessità di rianimazione ma non sempre questa previsione è possibile. Ecco perché una formazione specifica e continua risulta essenziale in queste pratiche clinico-organizzative. Essendo alcune manovre non molto frequenti e, di fatto, poco prevedibili, è fondamentale che sia sempre disponibile un team di medici, ostetriche ed infermieri esperto in rianimazione neonatale ad ogni parto”. Per soddisfare al meglio le esigenze dei piccoli pazienti e dei loro genitori, il Cardarelli si è dotato anche di un lettino per rianimazione neonatale di ultima generazione con ventilatore e monitoraggio multiparametrico, utilizzato sia in reparto che durante i corsi di formazione, così da rendere gli scenari di simulazione con manichino neonatale ad alta fedeltà e quanto più aderenti alla realtà.

LA FEDERICO II

Per il 17 settembre l’azienda ospedaliero universitaria Federico II garantisce invece una seduta vaccinale dedicata alle donne in gravidanza e ai bambini. L’iniziativa, che coinvolge personale sanitario, studenti e cittadini, si svolge presso il Dipartimento Materno Infantile dell’AOU Federico II, con ingresso libero fino ad esaurimento posti, dalle ore 15.00 alle 17.00. Anche l’edificio 9 del policlinico collinare, sede del Dipartimento, sarà simbolicamente illuminato di arancione per richiamare l’attenzione sul diritto alla sicurezza dei pazienti, degli operatori e delle cure.
Durante la Giornata è stata anche prevista un’attività di counselling vaccinale per gli accompagnatori degli utenti che aderiranno all’evento.
“L’evento – avverte Elvira Bianco, Direttore generale dell’AOU Federico II – riflette l’impegno dell’Azienda ad assicurare la qualità delle cure fin dalle prime fasi di vita, con particolare attenzione alla popolazione vulnerabile, ed in particolare a donne in gravidanza e bambini. Affrontare questa sfida richiede sforzi in aree chiave della sicurezza del paziente, come il parto sicuro e le cure postnatali, la sicurezza dei farmaci, la sicurezza diagnostica, la sicurezza delle vaccinazioni, la prevenzione delle infezioni e il riconoscimento precoce del deterioramento clinico”.

LA ASL NAPOLI 1

Molto articolata anche l’attività della Asl Napoli 1. Le attività programmate riguarderanno l’attivazione di una campagna informativa sull’importanza della tematica “Cure sicure per ogni neonato e ogni bambino”,
con diffusione di materiale informativo dell’OMS e la programmazione di incontri presso alcune strutture aziendali ospedaliere e territoriali con team multidisciplinari di operatori e coinvolgimento di cittadini, operatori delle Associazioni, delle Municipalità e del personale delle scuole afferenti alle stesse che hanno aderito alla iniziativa. E’ stata realizzata inoltre una pagina web dedicata https://intranet.aslnapoli1centro.it/giornata-nazionale-per-la-sicurezza-delle-cure.
“L’obiettivo – spiega il direttore sanitario Maria Corvino – è promuovere, attraverso la conoscenza dell’offerta dei servizi, l’utilizzo degli stessi, ma anche la cultura della prevenzione e della prevenzione attiva così da favorire l’adesione alle vaccinazioni e l’adozione di stili e comportamenti di vita salutari, ma anche diagnosticare precocemente condizioni patologiche quali il sovrappeso e l’obesità infantile ed individuare, contrastare e prevenire le cosiddette esperienze sfavorevoli infantili”. Altra iniziativa “La sicurezza del primo abbraccio”, come vivere serenamente il rooming-in ed il contatto pelle a pelle promuove la sensibilizzazione e l’informazione sul tema sicurezza delle cure alle gestanti che partecipano ai Percorsi di accompagnamento alla nascita.
Nel dettaglio presso il distretto sanitario 28 Ufficio socio-sanitario di Scampia (in via Zuccarini–piazza metro)dalle 9.30-alle 13.00 è in campo La “Carovana per la Salute dei Bambini”, con la sua équipe multidisciplinare
chepromuoveil “Servizio di vaccinazioni a domicilio” dedicato alle vaccinazioni obbligatorie previste nei primi 2 anni di vita e teso ad ampliare l’offerta vaccinale e a facilitare l’adesione alle vaccinazioni da parte di quelle famiglie che, per motivazioni varie, hanno difficoltà a raggiungere i Centri vaccinali. C’è poi la rete degli “Ambulatori dedicati al contrasto del sovrappeso e dell’obesità infantile” con il “Servizio Tutela Minori”, di recente istituzione, dedicato al contrasto, alla prevenzione e al trattamento delle cosiddette “esperienze sfavorevoli infantili”, ovvero di condizioni di abuso, maltrattamento, incuria e traumi dello sviluppo che sono alla radice del problema.

All’ospedale del marepresso l’unità di Ostetricia e ginecologia e la Neonatologia e il Nido sempre il 17 settembre dalle 9.30-12.30 il tema della giornata verrà inserito nel programma degli incontri di accompagnamento alla nascita anche per i mesi successivi conun corso di formazione sulla sicurezza del primo abbraccio, ovvero come vivere serenamente il rooming-in ed il contatto pelle a pelle. Gli operatori incontreranno le gestanti che partecipano ai percorsi di accompagnamento alla nascita.

LE ALTRE INIZIATIVE

Altre iniziative si segnalano in tutta Italia. A Palermo ad esempio, è in programma un evento promosso da Motore sanità presso la sede dell’Ordine dei medici del capoluogo siciliano insieme all’Associazione“Hospital & Clinical Risk Managers” -HCRM, iscritta nell’elenco delle società scientifiche ed associazioni tecnico-scientifiche delle professioni sanitarie. con un focus specifico sulla popolazione pediatrica con il contributo incondizionato diQuality Italia, LCMe SWEESH Technology. “Affrontare la sfida della sicurezza delle cure perinatali – si legge nel razionale dell’evento – richiede un impegno globale in tutte le aree chiave della sicurezza del paziente, come la sicurezza del parto e delle cure postnatali, la sicurezza dei farmaci, la sicurezza della diagnostica, la sicurezza delle vaccinazioni e la prevenzione delle infezioni. Garantire la sicurezza del paziente in età evolutiva implica quindi il coinvolgimento coordinato di professionisti sanitari con competenze specialistiche, l’adozione di tecnologie innovative nei percorsi diagnostico-terapeutici, e lo sviluppo di evidenze scientifiche sull’uso off-label di farmaci in ambito pediatrico e neonatale.

L’obiettivo della giornata dunque è non solo sensibilizzare a livello globale sui rischi per la sicurezza nell’assistenza pediatrica e neonatale in tutti gli ambienti sanitari ma sottolineare anche le esigenze specifiche dei bambini, delle famiglie e di chi si prende cura di loro e sostenere e rafforzare la ricerca sulla sicurezza dei pazienti in ambito pediatrico e neonatale. Un obiettivo da perseguire attraverso una prospettiva multidimensionale – clinica, etica e sociale – che consideri la complessità biologica, psicologica e relazionale del paziente in età pediatrica, nonché il ruolo attivo del nucleo familiare nel processo assistenziale”.

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