Il disegno di legge delega al Governo per la riforma e il riordino della legislazione farmaceutica è una preziosa occasione per lavorare insieme, in sinergia pubblico-privato, a un Testo Unico che miri a semplificare la normativa frammentata che disciplina il settore, superando fattispecie che non sono più al passo con i tempi. Così Assoram commenta il recente intervento del governo per la riforma del settore. Un’Associazione di categoria che rappresenta gli interessi degli operatori della distribuzione sanitaria in Italia, con oltre 150 aziende associate tra multinazionali e PMI della logistica integrata e del trasporto. L’associazione si occupa di promuovere best practice condivise e progetti di formazione personalizzati per gli operatori del settore. Di recente Assoram ha espresso la sua posizione in merito al regolamento europeo sulla tracciatura dei medicinali, condividendo le preoccupazioni delle aziende farmaceutiche e sottolineando l’importanza di una gestione efficiente della supply chain sanitaria.
La logistica integrata pharma ed healthcare, che ASSORAM rappresenta con i suoi oltre centotrenta operatori specializzati nei servizi della distribuzione e del trasporto, si unisce ora all’apprezzamento generale per la volontà del Governo di dare un segnale importante anche sul fronte del regolatorio farmaceutico.
Un intervento considerato necessario perché la filiera healthcare corre e non può rimanere imbrigliata in categorie superate che creano disallineamenti con il resto dell’Europa e del Mondo. Questi disallineamenti pesano sulla competitività oltre che sull’operatività. “Come rappresentanza degli operatori specializzati della supply chain farmaceutica e di tutti i processi che uniscono la produzione alla dispensazione – afferma il Presidente ASSORAM Pierluigi Petrone – segnaleremo al dibattito istituzionale la necessità di aggiornare alcune disposizioni ormai desuete, rafforzando le catene logistiche che sono asset strategico per reggere le sfide del futuro come la medicina personalizzata, la domiciliarità delle cure, il trasporto specializzato nelle temperature severe sempre più a rischio a causa del surriscaldamento globale”.
In particolare occorrerà: sistemare il vulnus normativo relativo al concessionario di vendita, che non è altro che lo short-liner europeo; aggiornare la possibilità del depositario di stoccare farmaci concludendo contratti di deposito con ogni soggetto autorizzato e in regola con la normativa di settore; perfezionare il recepimento delle Buone Pratiche di Distribuzione europee con il relativo certificato GDP condiviso nella banca dati Ema; e infine definire regole chiare sull’home delivery dei farmaci, oltre che procedure ispettive armonizzate a livello nazionale.
Assicurare un accesso al farmaco equo e tempestivo è l’obiettivo di tutti gli operatori della nostra filiera e crediamo che questo provvedimento vada nella direzione giusta: dal reshoring della produzione dei principi attivi all’integrazione digitale dei sistemi informativi nazionali e regionali, dalla revisione del meccanismo del payback al rafforzamento delle sinergie di filiera grazie all’uso delle nuove tecnologie e all’approccio data driven.





