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Torna la camminata del benessere dedicata ai pazienti con tumori del sangue

Domenica 28 settembre, in 38 città italiane, in programma Fitwalking for AIL: l’attività fisica come parte integrante della cura. Evento promosso dall’Associazione italiana contro leucemie, linfomi e mieloma

In un’epoca in cui la medicina si apre sempre più alla multidisciplinarietà, l’attività fisica entra a pieno titolo tra gli strumenti terapeutici riconosciuti dalla comunità scientifica. Non è più solo una raccomandazione per uno stile di vita sano, ma una vera e propria componente della cura, capace di migliorare la qualità della vita, ridurre gli effetti collaterali delle terapie e, in alcuni casi, aumentare la sopravvivenza. È su questa consapevolezza che si fonda Fitwalking for AIL, la camminata solidale organizzata dall’Associazione Italiana contro leucemie, linfomi e mieloma, in programma domenica 28 settembre in 38 città italiane.

Giunta alla sua nona edizione, l’iniziativa ha ricevuto il patrocinio del Ministero della Salute, dello Stato Maggiore della Marina e dell’Arma dei Carabinieri. “È per noi molto più di una camminata solidale: è un grande abbraccio collettivo che unisce l’Italia intera nella lotta ai tumori del sangue,” ha dichiarato Giuseppe Toro, presidente nazionale AIL. “Camminare insieme significa sostenere la ricerca scientifica, garantire assistenza ai pazienti e alle loro famiglie e, al tempo stesso, promuovere uno stile di vita sano e rispettoso dell’ambiente”.

Fitwalking for AIL rientra tra le attività del progetto “Ambiente e Salute”, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. L’approccio integrato che considera l’ambiente fisico, sociale, economico ed ecologico come parte del contesto territoriale è oggi riconosciuto come essenziale per promuovere la salute umana e la sostenibilità ambientale.

Ma è soprattutto sul piano clinico che l’iniziativa trova solide fondamenta. “Numerosi studi scientifici hanno dimostrato che il movimento, quando adeguatamente calibrato sulla persona, rappresenta una sorta di vera e propria terapia,” ha spiegato Fabio Efficace, responsabile Health Outcomes Research Unit e Chair Working Party Quality of Life del Gruppo Italiano Malattie Ematologiche dell’Adulto ‘Franco Mandelli’. “Nei pazienti con tumori solidi, l’attività fisica migliora la qualità di vita, argina gli effetti collaterali, riduce il rischio di recidiva e, in determinati casi, migliora la sopravvivenza. Anche per i pazienti onco-ematologici, una pratica calibrata può avere risvolti positivi sul piano fisico, emotivo, psicologico e sociale.”

A confermare il valore terapeutico del movimento è anche Maria Christina Cox, ematologa del Policlinico Tor Vergata e docente di esercizio fisico adattato per la prevenzione oncologica all’Università San Raffaele. “Il Fitwalking for AIL è un’operazione culturale e scientifica. L’esercizio fisico va considerato una vera e propria medicina: quando il muscolo si contrae produce miochine, sostanze biologicamente attive con effetti antitumorali, capaci di ridurre le recidive e proteggere il cuore dagli effetti collaterali delle terapie. I dati clinici e biologici degli ultimi 15 anni sono ormai inconfutabili”.

Secondo l’ematologa, bastano 150-300 minuti a settimana di attività aerobica o 75-150 di esercizio ad alta intensità per ottenere benefici significativi. Dopo i 50 anni, diventa fondamentale affiancare esercizi di forza per contrastare la perdita di massa muscolare, aggravata dalle terapie oncologiche. Cox ha inoltre annunciato il primo studio di fattibilità in Italia per un programma di esercizio fisico adattato ai pazienti ematologici nelle fasi più delicate della cura. “È uno studio pilota di AIL, con il supporto di Sport e Salute, che punta a sviluppare modelli sostenibili da applicare su larga scala in diverse realtà sanitarie italiane”.

Fitwalking for AIL è anche un’occasione per promuovere la cultura della prevenzione e della solidarietà. “Il Fit Walk è la marcia del benessere,” ha ribadito Toro. “Un’occasione per stare insieme e promuovere buone pratiche come il movimento, che rappresenta non solo uno strumento di prevenzione ma anche parte integrante della cura. Studi scientifici dimostrano che l’attività fisica migliora la qualità di vita, la metabolizzazione dei farmaci e riduce la tossicità delle terapie, anche nei pazienti sottoposti a chemioterapia o trapianto”.

La risposta del pubblico è già significativa: migliaia di persone si stanno iscrivendo, e la fiducia dei cittadini ha prodotto un trend positivo anche sul fronte delle donazioni. “Ogni anno riusciamo a sostenere la ricerca scientifica con milioni di euro e a promuovere nei reparti piccole palestre dedicate ai pazienti,” ha concluso Toro. “Questo è un percorso di salute a 360 gradi che vogliamo continuare a sviluppare”.

Fitwalking for AIL non è solo una camminata. Tutti i dettagli su location, orari di partenza e modalità di partecipazione sono disponibili sul sito ufficiale (fitwalking.ail.it) e l’invito a partecipare è esteso a tutti.

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