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“Obesità, l’Italia fa scuola”. Le reazioni delle società scientifiche alla legge bipartisan

Barazzoni, presidente SIO, soddisfatto del risultato: “Ora l’obesità viene riconosciuta come malattia cronica e recidivante, con percorsi di cura e tutela dei diritti”

L’obesità è da tempo al centro del dibattito clinico-scientifico internazionale, non solo per la crescente incidenza, ma per le complesse implicazioni cliniche, sociali ed economiche che comporta. Considerata una patologia cronica e recidivante, l’obesità è associata a numerose comorbidità – dal diabete di tipo 2 alle malattie cardiovascolari, fino ad alcune forme tumorali – e rappresenta una sfida multidisciplinare per i sistemi sanitari. Secondo il World Obesity Atlas, se non si invertirà la rotta, entro il 2035 il sovrappeso e l’obesità avranno un impatto economico globale pari a 4,32 trilioni di dollari all’anno. Eppure, fino ad oggi, nessun Paese aveva mai adottato una legge specifica per affrontare in modo sistematico questa emergenza sanitaria.

L’Italia ha appena infranto questo tabù, diventando il primo Stato al mondo ad approvare una legge dedicata alla prevenzione e alla cura dell’obesità. Il 1° ottobre 2025, il Senato ha votato in via definitiva il Disegno di Legge n.741 della XIX Legislatura, già approvato dalla Camera dei Deputati, intitolato “Disposizioni per la prevenzione e la cura dell’obesità”. Un atto legislativo che segna un punto di svolta nella storia della medicina pubblica italiana e internazionale.

Il promotore e primo firmatario della Legge è l’onorevole Roberto Pella, Capogruppo di Forza Italia in Commissione Bilancio e Presidente dell’Intergruppo Parlamentare “Obesità, diabete e malattie croniche non trasmissibili”. Il suo impegno ha portato alla stesura di un testo articolato in sei punti fondamentali, che delineano un approccio integrato alla lotta contro l’obesità: dalla definizione ufficiale della patologia come malattia cronica progressiva e recidivante, all’inserimento delle prestazioni nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), fino alla creazione di un Osservatorio nazionale presso il Ministero della Salute per il monitoraggio e lo studio del fenomeno.

«La Società Italiana dell’Obesità è molto felice per l’approvazione della legge Pella sull’obesità, un passaggio storico che conferma in maniera definitiva per la prima volta al mondo una legislazione specifica e sistematica dell’obesità come malattia, un punto di non ritorno e motivo di orgoglio per l’Italia», ha dichiarato Rocco Barazzoni, Presidente della SIO, sottolineando il contributo della Società scientifica alla realizzazione del provvedimento. «Ringraziamo l’On. Pella e tutti i parlamentari; ci attende ancora molto lavoro per portare nella pratica clinica quotidiana e tra i pazienti la possibilità di accedere alla prevenzione e alle cure che sono centrali nella Legge, ma ancora non sono disponibili per tutti i cittadini».

Il testo legislativo prevede anche il finanziamento di programmi nazionali per la prevenzione, l’educazione, la formazione e la cura, e attribuisce grande valore alle campagne di sensibilizzazione, riconoscendo il ruolo cruciale dell’informazione nel superamento dello stigma che ancora grava sulle persone con obesità. Le Associazioni dei pazienti, insieme al mondo scientifico e accademico, hanno avuto un ruolo decisivo nel portare avanti il Ddl Pella, contribuendo a costruire un consenso trasversale e a dare voce a chi da anni attendeva un riconoscimento formale dei propri diritti.

L’approvazione della Legge coincide con l’apertura a Trieste del XII Congresso Nazionale della Società Italiana dell’Obesità, che riunisce per quattro giorni oltre 700 iscritti, di cui l’80% medici: endocrinologi, internisti, diabetologi, medici di medicina generale, dietologi e nutrizionisti, ma anche cardiologi, oncologi e psichiatri. Un parterre multidisciplinare che riflette la complessità dell’obesità e delle sue implicazioni cliniche.

Il programma scientifico del Congresso è denso e articolato, con sessioni che spaziano dai temi consolidati – come la dieta mediterranea, lo stile di vita e la gestione del peso – fino agli approcci più innovativi, tra cui farmaci di nuova generazione e molecole in fase di studio che promettono di rivoluzionare la pratica clinica. «Stiamo assistendo a un cambiamento radicale nella gestione dell’obesità», commentano gli esperti, «che non è più solo una questione di bilancio calorico, ma una patologia complessa da affrontare con strumenti terapeutici avanzati e una visione integrata».

Pur trattandosi di un momento storico, la Legge rappresenta solo l’inizio di un percorso. Ora spetta alle istituzioni competenti attivarsi con urgenza per rendere effettive le tutele previste, a partire dall’approvazione e attuazione del Piano Nazionale Cronicità e dall’aggiornamento dei LEA, affinché le prestazioni per la diagnosi, la presa in carico e il trattamento dei pazienti con obesità siano finalmente accessibili a tutti.

L’Italia, con questa legge pionieristica, si pone all’avanguardia nella lotta all’obesità, offrendo un modello legislativo e sanitario che potrebbe ispirare altri Paesi. Un segnale forte, che riconosce l’obesità come una sfida di salute pubblica da affrontare con serietà, competenza e umanità.

Apprezzamento di Fiaso, aziende sanitarie e ospedaliere

“Le aziende sanitarie saranno impegnate concretamente nell’attuazione della legge, sviluppando programmi di prevenzione a livello territoriale e nelle scuole, offrendo percorsi di presa in carico multidisciplinare e utilizzando strumenti innovativi, come l’intelligenza artificiale, che permette di analizzare dati in modo predittivo e costruire interventi tempestivi e personalizzati”. Così il presidente della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso), Giovanni Migliore, commenta l’approvazione al Senato del disegno di legge sull’obesità. “Esprimo l’apprezzamento di Fiaso per l’approvazione bipartisan di questa legge quadro, attesa da tempo dal nostro Paese”, aggiunge Migliore. “Il fatto che quasi metà della popolazione adulta e un numero crescente di bambini siano coinvolti evidenzia l’urgenza di un intervento deciso. Il provvedimento rappresenta un passo storico che dimostra la consapevolezza condivisa a livello istituzionale della necessità di agire con determinazione contro l’obesità e il sovrappeso”, conclude.

Giornata nazionale contro il body shaming

Coldiretti accoglie con favore l’approvazione della prima legge italiana sull’obesità, definendola un passo fondamentale per la tutela della salute pubblica. L’organizzazione professionale sottolinea la necessità di accompagnare il provvedimento con azioni concrete per ridurre il consumo di prodotti alimentari ultra-processati, soprattutto tra bambini e adolescenti, attraverso una strategia nazionale condivisa tra istituzioni, scuole e famiglie. Centrale, secondo Coldiretti, è il rilancio delle mense scolastiche come luoghi di educazione alimentare, promuovendo produzioni a chilometri zero, e varietà stagionali, superando la logica del massimo ribasso negli appalti. Con la rete di Campagna Amica, Coldiretti porta avanti da anni attività formative nei mercati, nelle scuole e nelle fattorie didattiche. Infine, l’organizzazione saluta con soddisfazione anche l’istituzione della Giornata nazionale contro il body shaming, il 16 maggio, come segnale di rispetto e promozione del benessere fisico e psicologico.

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