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Fondo sanitario, prevenzione, terapie: cosa sappiamo della manovra e degli emendamenti

Dalla genomica agli screening neonatali, fino al governo del personale, il Servizio sanitario nazionale sta attraversando una fase di trasformazione profonda, sospesa tra le eredità della pandemia e la necessità di affrontare nuovi profili epidemiologici, emergenze demografiche e ambientali. Negli ultimi anni il sistema ha mostrato punti di forza, come la capacità di risposta nelle emergenze, ma anche fragilità strutturali: carenza di personale, disomogeneità territoriali, ritardi negli screening, difficoltà nell’accesso alle tecnologie più avanzate. In questo quadro, la manovra economica licenziata in Commissione Bilancio al Senato, ha rimodulato il finanziamento al Fondo sanitario, con varie modifiche apportate rispetto al testo varato inizialmente dal Consiglio dei Ministri.

Medici rapporto Agenas

Questo testo da oggi è pronto per l’esame dell’Aula del Senato. Si è cercato di intervenire su più fronti, introducendo un mosaico di misure che puntano a rafforzare la prevenzione, sostenere l’innovazione, la diagnostica, ampliare i fondi dedicati alle fragilità e stabilizzare il personale sanitario. A sottolineare la portata dell’intervento è stato il ministro, Orazio Schillaci, che ha definito la manovra «una misura che ha dato molto alla sanità, con risorse aggiuntive significative» ricordando che «non contano solo i fondi ma anche come utilizzarli e conta avere una visione d’insieme». Una visione che, nelle intenzioni del Governo, punta a costruire un sistema più efficiente e flessibile, capace di intercettare precocemente le malattie, ridurre le disuguaglianze e garantire la continuità assistenziale. «La salute dei cittadini è una priorità per questo Governo» ha ribadito il ministro, sottolineando l’incremento del Fondo sanitario e gli investimenti su personale e prevenzione.

Prevenzione al centro: dalla genomica agli screening neonatali

Uno degli assi portanti della manovra è rappresentato dall’emendamento che stanzia 238 milioni di euro annui dal 2026 per potenziare i programmi di prevenzione anche attraverso l’accesso a test diagnostici innovativi. Si tratta di un investimento che guarda alla medicina di precisione e alla capacità di personalizzare i percorsi terapeutici. Tra le misure più rilevanti rientra l’estensione dei test genomici su biopsia liquida per individuare le mutazioni ESR1 nei casi di carcinoma mammario allo stadio localmente avanzato o metastatico, positivi per i recettori degli estrogeni (ER) e negativi per HER2, indicazioni preziose per orientare le terapie ormonali nelle pazienti resistenti ai trattamenti standard. Viene inoltre finanziata la profilazione genomica del carcinoma ovarico in stadio avanzato, mentre si rafforzano gli screening nutrizionali precoci per i pazienti oncologici, un tassello spesso trascurato ma cruciale per la qualità di vita e la risposta alle terapie. Lo screening per il tumore del colon-retto viene esteso alle persone di età compresa tra 70 e 74 anni. Potenziato il programma di prevenzione e diagnosi precoce del tumore al polmone nell’ambito della rete italiana screening polmonare. Ampio spazio è dedicato anche allo sviluppo dei test di Next-Generation Sequencing NGS per la diagnosi della sordità e per la profilazione delle malattie rare, ambiti in cui la diagnosi precoce può cambiare radicalmente la prognosi. Nella medicina di laboratorio semaforo verde a programmi per l’accesso ai test diagnostici microbiologici rapidi e multiplex.

La prevenzione si estende anche alle malattie neurodegenerative: fondi specifici saranno destinati alla diagnosi precoce e alla presa in carico dei casi di Parkinson. Parallelamente, viene ampliato il perimetro degli screening neonatali: presso il Ministero della Salute nasce un Fondo da 500 mila euro per ciascuno degli anni 2026 e 2027 per finanziare progetti regionali dedicati a nuovi screening non ancora inclusi nella legge 167 del 2016. Tra questi ultimi figura lo screening per la leucodistrofia metacromatica (Mld), che sarà attivato in tutte le regioni. “L’emendamento per la leucodistrofia metacromatica licenziato dalla Commissione Bilancio in Senato costituisce un risultato rilevante”, ha dichiarato Ilaria Villa, Direttrice Generale di Fondazione Telethon, che ha ringraziato quanti si sono adoperati per raggiungere questo traguardo, comprendendo tutte le istituzioni nazionali e regionali a partire dalla Regione Lombardia. Ora il provvedimento è all’esame dell’aula di Palazzo Madama, e dovrà passare al vaglio definitivo della Camera dei deputati entro fine anno.

Fondi mirati per bisogni emergenti: retinopatie, mammografie, reumatologia, HIV

Nel pacchetto delle novità comprese nella manovra figurano tante voci importanti, tra queste possiamo citare un programma nazionale sulle patologie oculari cronico-degenerative, un piano dedicato alle principali patologie reumatologiche (in particolare fibromialgia, lupus eritematoso sistemico, sclerosi sistemica e artrite reumatoide di recente insorgenza) e il potenziamento dello screening mammografico, che verrà esteso alle donne tra 45 e 49 anni e tra 70 e 74 anni. La manovra interviene anche su fronti emergenti. Un milione di euro annui dal 2026 sarà destinato ad ampliare l’accesso alla profilassi pre-esposizione (PrEP) contro l’HIV, uno strumento di prevenzione che negli ultimi anni ha dimostrato un impatto significativo nella riduzione delle nuove infezioni.

Un altro fondo da un milione di euro per ciascuno degli anni 2026 e 2027 finanzierà programmi di screening e prevenzione delle patologie correlate all’esposizione a fattori di inquinamento ambientale, con particolare attenzione ai siti di interesse nazionale per le bonifiche. Una misura che riconosce il peso crescente delle malattie ambientali e la necessità di monitorare le popolazioni più esposte. Tra le dotazioni ad hoc spiccano anche quello per la prevenzione, informazione e cura della celiachia (un milione di euro annui dal 2026 al 2028), il fondo per la mobilità pediatrica (500 mila euro annui per 2026 e 2027) a sostegno delle famiglie costrette a spostarsi per le cure dei figli, e un Fondo da 2 milioni di euro annui per la prevenzione e la diagnosi precoce dell’obesità in età adolescenziale, una delle emergenze sanitarie più rilevanti degli ultimi anni. La dotazione del Fondo per i farmaci innovativi, attualmente superiore al miliardo di euro, scende di 140 milioni a partire dal 2026. Il taglio servirà a coprire l’aumento del tetto della spesa farmaceutica territoriale, che dal 2026 passerà dallo 0,2 allo 0,3%. Una decisione che potrebbe riaprire il dibattito sull’accesso ai trattamenti più avanzati, soprattutto in oncologia e nelle malattie rare.

Personale sanitario: proroghe, nuove competenze e incentivi

Sul fronte del personale, la manovra proroga al 31 dicembre 2026 il termine per completare le assunzioni del personale reclutato durante l’emergenza pandemica, ampliando la platea dei beneficiari anche ai lavoratori delle attività esternalizzate che hanno svolto funzioni tecniche e amministrative. Una misura che punta a stabilizzare competenze acquisite in un momento critico e a ridurre la carenza di organico che affligge molte strutture. Novità anche per i medici specializzandi, che potranno effettuare visite fiscali per conto dell’Inps in caso di carenza di medici fiscali, ampliando così il loro ruolo operativo.

La manovra interviene anche su un ampio ventaglio di ambiti sociali e sanitari. Sul fronte della genitorialità vengono rafforzati i congedi parentali e i permessi per la malattia dei figli: i giorni di congedo obbligatorio salgono a 14, di cui 4 immediatamente successivi alla nascita, mentre i permessi per malattia del figlio raddoppiano da 5 a 10 giorni l’anno per ciascun figlio, arrivando a 14 quando il bambino ha meno di tre anni.

Un capitolo rilevante riguarda il sostegno ai caregiver familiari. Dal 2026 viene istituito un Fondo dedicato, con una dotazione iniziale di 1,15 milioni di euro che dal 2027 crescerà fino a 207 milioni annui, destinati a finanziare interventi legislativi per definire e riconoscere il ruolo sociale ed economico di chi assiste persone con disabilità.

La manovra consolida inoltre il modello della farmacia dei servizi: le farmacie, comprese quelle private convenzionate, vengono riconosciute come strutture erogatrici di prestazioni del Servizio sanitario nazionale, con uno stanziamento dedicato di 50 milioni di euro l’anno.

Nuove risorse sono previste anche per le cure palliative e la terapia del dolore: 10 milioni aggiuntivi nel 2025 e 20 milioni annui dal 2026, destinati soprattutto al potenziamento delle reti territoriali e all’assunzione di personale specializzato.

Si semplifica la gestione del contributo per le sedute di psicoterapia: dal 1° gennaio 2026 il cosiddetto bonus psicologo sarà interamente gestito dall’Inps, che centralizza le domande e relative erogazioni, superando l’attuale sistema frammentato tra Ministero, Regioni e Inps.

In tema di terapie, l’Aifa, Agenzia Italiana del Farmaco dovrà procedere ogni anno, entro il 30 novembre, alla revisione del Prontuario Terapeutico Nazionale, per garantire che siano rimborsati i medicinali efficaci, sicuri e con un adeguato rapporto costo-benefici.

Un investimento specifico riguarda la telemedicina: all’Agenas, in qualità di Agenzia nazionale per la sanità digitale, vengono assegnati 20 milioni di euro per il 2026 per potenziare i servizi digitali, dotare i professionisti di dispositivi medici adeguati e uniformare i percorsi di telemonitoraggio sul territorio nazionale.

Aumenta anche il Fondo per l’assistenza dei bambini con malattie oncologiche, che riceverà 2 milioni di euro in più all’anno nel triennio 2026-2028, risorse destinate al potenziamento dei reparti pediatrici, ai programmi di cura domiciliare e alle strutture di accoglienza per le famiglie. Alle persone con epilessia farmacoresistente viene inoltre riconosciuta la “connotazione di gravità” ai sensi della legge 104, ampliando così tutele e benefici.

Sul fronte delle dipendenze patologiche, la manovra amplia gli obiettivi del fondo già esistente, rendendolo più flessibile e orientato a interventi nazionali di prevenzione, reinserimento sociale e analisi dei dati epidemiologici.

Vengono introdotte anche misure per le dimissioni ospedaliere protette: l’assistenza domiciliare integrata sarà orientata prioritariamente ai pazienti cronici complessi, con programmi di telemonitoraggio e dispositivi adeguati al domicilio. Entro dodici mesi il Ministero della Salute dovrà emanare linee guida nazionali, previa intesa con la Conferenza Stato-Regioni.

Infine, viene estesa anche al personale infermieristico delle strutture private accreditate AIOP e ARIS (nel ramo sanitario), AIOP e RSA (nelle strutture socio-assistenziali) la tassazione agevolata sui compensi per il lavoro straordinario, già prevista per gli infermieri del settore pubblico. Viene dunque riconosciuta a tutti gli infermieri, sia del settore pubblico sia privato, la medesima aliquota agevolata del 5% sugli straordinari, un segnale di attenzione verso una categoria che negli ultimi anni ha sostenuto un carico di lavoro eccezionale.

Investimenti strutturali

Il finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard viene rimodulato con un incremento di 2.382,2 milioni di euro per il 2026, 2.631 milioni per il 2027 e 2.633,1 milioni annui dal 2028. Risorse che, almeno nelle intenzioni, dovrebbero sostenere un percorso di modernizzazione del sistema sanitario, rafforzando la prevenzione, ampliando l’accesso alle tecnologie diagnostiche più avanzate e consolidando il personale. Una quota specifica aggiuntiva (100 milioni nel 2026, 98 nel 2027 e 83,1 milioni annui dal 2028) sarà riservata alla voce Alzheimer e demenze. La manovra, per quanto riguarda i temi inerenti la medicina e la salute, delinea un quadro complesso, fatto di investimenti mirati e scelte strategiche che puntano a rendere la sanità italiana più equa, più capace di intercettare precocemente le malattie e più attrezzata per affrontare le emergenze epidemiologiche del futuro. Resta ora da seguire l’iter degli emendamenti, per poi vedere come queste misure verranno recepite, implementate sul territorio, e quale impatto concreto avranno sulla collettività.

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