Altre più di 1.200 persone affette dal nuovo coronavirus sono morte in 24 ore negli Stati Uniti, secondo il La Johns Hopkins University, che monitora secondo i dati disponibili le infezioni COVID-19 nel mondo (https://www.covidvisualizer.com/) evidenzia dati sempre più allarmanti in alcuni paesi: gli USA registrano un totale di circa 340.000 casi di infezione e quasi 10.000 decessi con un aumento giornaliero di oltre 1200 casi, mentre in Europa la Spagna supera i 135.000 contagiati con oltre 13.000 morti. Germania e Francia seguono con poco meno di 100.000 contagiati. Tutti numeri destinati drammaticamente a crescere nei prossimi giorni. L’Iran sembra aver rallentato i contagi con un numero di positivi di circa 59.000) così come la Turchia con 27.000 casi. In Giappone Il primo ministro pare in questi giorni voler proclamare lo stato di emergenza Coronavirus (nonostante soli 3600 casi di contagio) chiudendo le scuole e chiedendo alla popolazione di restare a casa per limitare la possibilità di contagi. In Israele i casi positivi di coronavirus sono circa 9.000 ma la situazione sembra sotto controllo, per la piena efficienza dei servizi sanitari. Preoccupano le situazioni di India (poco più di 4.000 casi) e Brasile (poco più di 11.000 casi) dove oltre alle deboli capacità di risposta delle strutture sanitarie il conto dei contagiati è molto complesso anche per la mancanza di tamponi e reagenti.
Mentre l’Africa sembra per il momento non avere importanti focolai, la speranza è che la situazione si possa mantenere così, visti lo stato di povertà e di carenza di servizi di quasi gli stati di questo continente. Già l’epidemia Sars del 2003 non riuscì ad arrivare in Africa ma la situazione oggi è diversa, infatti in questo continente vivono 200.000 lavoratori cinesi e vengono effettuati circa 2.600 voli l’anno di collegamento tra Africa e Cina. Alcune fonti parlano di tipo di clima preferito dal nuovo coronavirus, altre di infezioni diffuse in queste aree geografiche che mascherino le infezioni da COVID-19, altri ancora di recenti campagne vaccinali che avrebbero attivato forme immunitarie protettive sulle persone. Per ora sono tutte ipotesi in attesa di conoscere e studiare meglio questo temibile nemico