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DISINFETTANTI PER AMBIENTI, COME SCEGLIERLI E USARLI

L’utilizzo dei disinfettanti per ambienti si rivela fondamentale nella lotta al Covid19, ma come sceglierli e usarli? L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha prodotto un bellissimo documento datato 8 maggio 2020 relativo alle indicazioni per la sanificazione degli ambienti interni per prevenire la diffusione di Covid-19. Il Gruppo di Lavoro ISS Prevenzione e Controllo delle Infezioni che ha lavorato su questo argomento ha coinvolto 16 esperti provenienti da tutta Italia, molti dei quali impegnati in prima file nella lotta al Coronavirus in zone ad alto rischio.

Per quanto riguarda la resistenza verso i disinfettanti chimici i virus possono essere classificati in tre sottogruppi piccoli (<50 nm) altamente resistenti; grandi (>50 nm) mediamente sensibili; grandi (>50 nm) altamente sensibili. A quest’ultimo gruppo appartengono i coronavirus che possiedono una protezione esterna lipidica facilmente attaccabile dalla maggior parte dei disinfettanti, che quindi neutralizzano la capacità infettiva.

Sebbene sia stato dimostrato che i coronavirus, possono persistere sulle superfici inanimate come metalli, vetro o plastica per più di 9 giorni, sappiamo che gli stessi virus possono essere inattivati efficacemente sia da alcol etilico al 62-71% V/V, sia da acqua ossigenata allo 0,5%, sia da ipoclorito di sodio allo 0,1% cloro attivo per almeno 1 minuto. Altri agenti come benzalconio cloruro allo 0,05%-0,2% o la clorexidina digluconato al 0,02% hanno una minore efficacia. I prodotti disinfettanti a base fenolica diminuiscono significativamente il titolo di coronavirus solamente dopo 10 minuti dall’applicazione. Risultati sono stati ottenuti utilizzando detergenti per la casa contenenti lauril etere solfato di sodio, poliglicosidi alchilici e cocamide dietanolammide. Molto importante è sottolineare che l’efficacia disinfettante è fortemente compromessa se i prodotti non sono utilizzati seguendo le indicazioni della scheda tecnica e se il tempo di contatto è inferiore a quello indicato.

Per la sanificazione degli ambienti prima vanno usati prodotti per la pulizia dell’ambiente come sapone liquido, detergenti enzimatici neutri (pH 6-8) e detersivi che rimuovono il materiale organico (es. sporco, fluidi corporei, ecc.) e sospendono il grasso o l’olio e per l’applicazione dei quali è necessaria una azione meccanica (es. strofinamento e frizione) senza sistemi meccanizzati di pulizia perché possono produrre aerosol o disperdere la polvere nelle aree di cura del paziente (sconsigliato spazzare a secco, spruzzare, spolverare). I disinfettanti servono solo per la disinfezione dopo la pulizia e non possono essere sostituiti da questa, a meno che non si tratti di prodotti disinfettanti-detergenti combinati. Nelle strutture di cura dovrebbe essere presente un’area designata per la preparazione, lo stoccaggio e il ritrattamento di attrezzature riutilizzabili per la pulizia e non utilizzata per altri scopi. Un’area separata dovrebbe essere disponibile per il ritrattamento delle apparecchiature biomediche utilizzate per i pazienti infetti.

Abbiamo quindi capito che i disinfettanti per l’ambiente possono fare la differenza se scelti e utilizzati adeguatamente.

Altre informazioni sulle indicazioni dell’Iss per sanificare gli ambienti le trovate qui https://mondosanita.it/liss-spiega-come-sanificare-gli-ambienti/

Se volete leggere tutto il documento dell’ ISS: https://www.iss.it/documents/20126/0/Rapporto+ISS+COVID-19+n.+20_2020.pdf/2877483a-49cf-9e41-a173-03e9ab18f00e?t=1589185558757

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