Nel prossimo appuntamento dell’Associazione Italiana Leucemie, Linfomi e Mieloma si approfondirà il ruolo della salubrità ambientale e delle sane abitudini nella lotta alle malattie oncoematologiche
Sempre più spesso, la ricerca scientifica ci ricorda che le scelte quotidiane — quello che mangiamo, dove viviamo, come ci muoviamo — possono influenzare profondamente il nostro stato di salute, anche in ambiti complessi come quello delle neoplasie ematologiche. È questo il messaggio forte e chiaro che sarà al centro del prossimo Convegno Nazionale AIL, in programma il 30 ottobre 2025 a Roma.
Giunto alla sua quinta edizione, il convegno è frutto di un dialogo costante tra medicina, sociologia e sostenibilità, promosso da Giuseppe Toro, presidente nazionale AIL, e Aurelio Angelini, sociologo dell’ambiente e presidente del Comitato Nazionale Educazione alla Sostenibilità Agenda 2030. L’obiettivo è ambizioso: costruire una visione condivisa in cui la prevenzione oncologica non sia solo un atto medico, ma una responsabilità collettiva che coinvolge cittadini, istituzioni, ricercatori e clinici.
Negli ultimi anni, le evidenze scientifiche hanno rafforzato il legame tra fattori ambientali e incidenza dei tumori del sangue. L’esposizione a sostanze inquinanti, la qualità dell’aria, la presenza di pesticidi e metalli pesanti, ma anche lo stress cronico e la sedentarietà, sono tutti elementi che possono contribuire all’insorgenza o al peggioramento di patologie ematologiche. Allo stesso tempo, l’adozione di stili di vita sani — alimentazione equilibrata, attività fisica regolare, attenzione al benessere mentale — può migliorare la risposta alle terapie e la qualità della vita dei pazienti.
Il Convegno AIL 2025 promuove un approccio integrato alla salute, che mette al centro la persona e il suo ambiente. Le due sessioni scientifiche previste offriranno un panorama ricco e multidisciplinare. La mattina sarà dedicata al benessere integrato, con interventi sul rapporto tra ambiente e salute, il ruolo della nutrizione nella prevenzione e nella pre-abilitazione, la sicurezza alimentare in età pediatrica, l’impatto dell’alimentazione nelle neoplasie ematologiche e nei tumori pediatrici, l’importanza dell’esercizio fisico e il metabolismo del cancro. Saranno presentate anche le raccomandazioni internazionali in materia di salute e alimentazione, con l’obiettivo di tradurre la scienza in pratiche quotidiane accessibili.
Nel pomeriggio, il focus si sposterà sui legami tra stili di vita e salute pubblica. Si parlerà di neuroscienze e promozione della salute, del potenziamento delle competenze personali nei giovani, della transizione agroecologica e del ruolo dell’ambiente urbano nella qualità della vita. Particolare attenzione sarà dedicata all’approccio “One Health”, che riconosce l’interconnessione tra salute umana, animale e ambientale, e alla correlazione tra alimentazione e tumori, con dati aggiornati e prospettive di intervento.
Le testimonianze delle sezioni territoriali AIL arricchiranno il programma, portando la voce di chi ogni giorno è al fianco dei pazienti e delle famiglie. Saranno momenti di condivisione, ma anche di proposta, per costruire insieme una cultura della prevenzione che parta dal basso e si traduca in politiche concrete.
In un’epoca in cui la medicina di precisione avanza e le terapie diventano sempre più sofisticate, il Convegno AIL ricorda che la salute comincia molto prima della diagnosi. Comincia a tavola, nei parchi, nelle scuole, nelle scelte di ogni giorno. E che, per contrastare i tumori del sangue, serve un’alleanza tra scienza, società e ambiente. Una sfida che riguarda tutti.





