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Autostima al femminile, lo sport antidoto alle insicurezze: il racconto di Jasmine Paolini

Al via la campagna Body Confident per affermarsi al di là delle apparenze

In un mondo pervaso dai commenti sui social media, l’autostima al femminile rappresenta un tema centrale. Una tendenza positiva sta emergendo tra le ragazze: lo sport come strumento di empowerment e rinascita personale. Non più solo esercizio fisico, ma un vero e proprio atteggiamento rispettoso, capace di trasformare il modo di vedersi e di essere: lo sport come antidoto alle insicurezze

Le giovani donne sono spesso bombardate da immagini di perfezione: corpi tonici, visi impeccabili, vite da sogno condivise online. Questo fenomeno, se da un lato può alimentare insicurezze e confronti esasperati, dall’altro spinge molte ragazze a recuperare attraverso l’attività motoria un modo per ritrovare fiducia nelle proprie capacità. Fare sport diventa così un atto di ribellione verso gli stereotipi, un modo per affermarsi al di là delle apparenze.

Dati e testimonianze di un cambiamento

Secondo recenti studi, le giovani donne che praticano regolarmente sport riferiscono di un aumento significativo dell’autostima e del benessere psicologico. Una indagine condotta da AstraRicerche per Dove ha evidenziato come le ragazze sportive si sentano più sicure, libere dai condizionamenti e dalle pressioni sociali e più propense ad affrontare le sfide quotidiane. Anche le testimonianze di molte giovani sono eloquenti. Chi ha iniziato a praticare atletica, nuoto, yoga o discipline di squadra parla di un risveglio interiore, di una sensazione di potere sulla propria vita e di un’immagine corporea più positiva. “Lo sport mi ha insegnato a rispettarmi, a valorizzare le mie capacità e a non lasciarmi condizionare dagli altri”, racconta Jasmine Paolini (nella foto sopra) tennista nel top ranking mondiale, che quest’anno è ambassador del brand Unilever. “Nel mio percorso ho subito forti critiche per non essere abbastanza alta o per non avere il fisico adatto per ottenere risultati in campo, ma ho cercato di non perdere la fiducia, sempre inseguendo la mia passione. Credo che ogni tipologia di fisico sia adatta per qualsiasi disciplina e che ci sia sempre posto per piccoli miracoli, a prescindere dai limiti veri o presunti. Insieme possiamo vincere le insicurezze, e continuare a coltivare le cose che amiamo fare”.

Lo sport come comunità e supporto

Un altro aspetto fondamentale è il senso di appartenenza che si crea nelle squadre o nei gruppi. Le giovani donne trovano nello sport un ambiente di supporto reciproco, libero da pregiudizi e competizioni sterili. Questo senso di comunità rafforza l’autostima, aiutando le ragazze a sentirsi parte di qualcosa di più grande, a condividere successi e difficoltà.

Oltre la fisicità: un gesto liberatorio

Se da un lato lo sport può migliorare l’immagine di sé, è importante che venga vissuto nel rispetto dei propri limiti. Non si tratta di inseguire standard estetici irraggiungibili, ma di abbracciare la propria unicità. La vera forza risiede nel riconoscere il proprio valore, indipendentemente dagli stereotipi, mode e modelli del momento. È un gesto liberatorio, un atto di amore che, passo dopo passo, può contribuire a costruire una cultura inclusiva. Perché, alla fine, il vero successo è il benessere.

L’indagine AstraRicerche per Dove

Lo sport è da sempre sinonimo di disciplina, forza e crescita personale. Ma per molte ragazze, il percorso sportivo si interrompe prematuramente, non per mancanza di talento o interesse, ma per insicurezze legate al proprio corpo e al giudizio altrui. Un dato allarmante emerge dall’indagine AstraRicerche commissionata da Dove: una ragazza su due tra i 13 e i 17 anni abbandona l’attività sportiva, e nel 66% dei casi la causa è la scarsa fiducia nelle proprie capacità.

Il problema, però, non si limita al vissuto delle adolescenti. L’autostima viene spesso messa a dura prova da fattori esterni: commenti malevoli, critiche e pressioni sociali negative si concentrano spesso sull’ aspetto fisico. Più di una su tre ha addirittura ricevuto il messaggio che il proprio corpo fosse inadatto alla competizione. Ma che cosa si può fare per invertire la tendenza? Serve un cambiamento, un ambiente più inclusivo, allenatrici allenatori consapevoli dell’impatto emotivo che possono avere le critiche, e che facciano leva sulla motivazione. Personal trainer e insegnanti nel 70% dei casi sono decisivi nella scelta delle ragazze di smettere o continuare a praticare sport.

È proprio qui che entra in gioco il programma Body Confident Sport, un’iniziativa rivoluzionaria ideata per ricostruire la sicurezza delle ragazze nello sport, insegnando loro a focalizzarsi sulla forza, sulla determinazione e sul valore delle proprie capacità, piuttosto che sull’estetica. Body Confident Sport fornisce agli allenatori i materiali di cui hanno bisogno per personalizzare il loro allenamento e ispirare la fiducia nelle proprie capacità. Questo programma raccoglie input da ragazze e allenatrici allenatori provenienti da varie nazioni, tra cui Francia, India, Giappone, Messico, Regno Unito e Stati Uniti, e il curriculum include strumenti scientificamente provati in studi clinici con miglioramento dell’autostima dimostrato.

Se c’è una figura che può fare la differenza nel rapporto tra le ragazze e la pratica agonistica, è quella dell’allenatrice allenatore, ma anche la lezione di educazione fisica nelle scuole riveste un ruolo cruciale, fungendo da guida e da punto di riferimento nel percorso di crescita. Le parole possono influenzare profondamente la percezione che una ragazza ha di sé stessa. Non è solo questione di migliorare la tecnica, ma di trasmettere sicurezza, rispetto e incoraggiamento. Secondo la ricerca, il 46% delle ragazze ha ricevuto commenti negativi, e il 42% ha riferito di essersi sentita trattata più come un corpo da giudicare che come un’atleta da valorizzare.

Questi dati dipingono un quadro complesso: per quanto lo sport possa essere una fonte di empowerment, senza un ambiente sano e un supporto adeguato, può trasformarsi in un’esperienza negativa. È per questo che il programma Body Confident Sport si rivolge direttamente alle insegnanti di educazione fisica, offrendo loro strumenti concreti per creare un ambiente di allenamento inclusivo e positivo. Grazie alla partnership con Laureus, Fondazione che da oltre 20 anni propone un percorso formativo gratuito per allenatrici allenatori e insegnanti, dando loro le competenze per rafforzare la fiducia delle ragazze nella propria forza e abilità, anziché farle sentire inadeguate o giudicate. Dal prossimo settembre, il programma sarà esteso alle scuole secondarie di primo grado, permettendo di raggiungere un numero ancora più grande di giovani atlete e influenzare in modo positivo la loro percezione del corpo e dello sport.

Giudizi, look e abbigliamento

Sempre secondo l’indagine AstraRicerche commissionata da Dove, il 47% delle ragazze italiane si sente a disagio a causa delle pressioni esterne che le vogliono sempre in forma e attraenti. Un dato che testimonia come l’immagine corporea pesi più della determinazione, della forza e delle capacità atletiche. Questa pressione arriva anche da parenti e conoscenti, dalle amiche e dalle coetanee. Un giudizio che mina l’autostima delle adolescenti, facendole sentire inadeguate. Un fattore determinante è poi l’abbigliamento. Più di una ragazza su due vive un disagio legato al proprio outfit. Se l’abbigliamento impedisce alle ragazze di sentirsi a proprio agio, lo sport rischia di diventare un’esperienza frustrante anziché liberatoria.

Gli step del programma

Il programma Body Confident Sport si propone di ricontestualizzare il modo in cui le giovani atlete percepiscono se stesse e il proprio corpo, agendo su tre livelli fondamentali:

Educazione delle allenatrici, allenatori e insegnanti di educazione fisica. Parliamo di figure chiave nel percorso sportivo delle ragazze. Attraverso un percorso formativo sviluppato alla luce della psicologia, della pedagogia e delle scienze, Body Confident Sport offre strumenti pratici per creare un ambiente inclusivo e motivante. L’obiettivo è incoraggiare le atlete senza ricorrere a giudizi sull’aspetto fisico, concentrandosi invece sulle capacità e sul miglioramento personale.

Creazione di un contesto più accogliente. L’ambiente in cui le ragazze praticano sport deve essere libero da stereotipi e pressioni estetiche. Il programma insegna a costruire gruppi coesi, dove le atlete si sentano supportate e valorizzate. La fiducia nasce anche dalla percezione di sicurezza e rispetto: evitare commenti negativi e incoraggiare il confronto sano tra compagne di squadra è cruciale.

Esercizi per rafforzare l’autostima. Il percorso formativo di Body Confident Sport prevede attività pratiche che aiutano le atlete a sviluppare una percezione positiva del proprio corpo e delle proprie capacità. Tecniche di mindfulness, esercizi di consapevolezza corporea e strategie di coaching mentale sono integrate nel programma per permettere alle giovani sportive di concentrarsi sul piacere di muoversi, piuttosto che sull’ansia di apparire.

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