L’ufficio parlamentare di bilancio sul nuovo sistema di riparto del fabbisogno sanitario nazionale introdotto dal 2023
“Riconoscendo che lo stato di salute e il bisogno sanitario non sono determinati esclusivamente dall’età ma anche dalle condizioni socio-economiche il Fondo sanitario nazionale riequilibra la distribuzione dei finanziamenti per assicurare una maggiore aderenza tra i bisogni sanitari dei territori e le risorse destinate al loro soddisfacimento”. Lo afferma l’Ufficio parlamentare di bilancio in un Focus in cui ricorda che con il nuovo meccanismo – definito con l’intesa in Conferenza Stato-Regioni del 21 dicembre 2022 e il decreto del ministro della Salute del 30 dicembre 2022 e introdotto dal 2023 – vengono affiancati al criterio capitario, che tiene conto dell’influenza dell’età sui consumi sanitari, il tasso di mortalità sotto i 75 anni e alcuni indicatori delle condizioni socio-economiche, quali la povertà relativa, la bassa istruzione e la disoccupazione.
Ci sono voluti oltre venti anni e una durissima battaglia combattuta anche al Tar della Campania per vedere riconosciuto un principio contenuto in tutte le analisi susseguitesi in questi anni. “Il quadro generale – avverte Ettore Cinque, assessore regionale al Bilancio della Regione Campania – è di enorme di criticità per tutte le Regioni, di carattere nazionale. Per la Campania dopo dieci anni di commissariamento, più di 15 di piano di rientro e tre di pandemia è un importante traguardo questo riequilibrio.
Se nella precedente legislatura non avessimo citato il Ministero dinanzi al Tar a marzo 2022 e se non avessimo combattuto sui tavoli con le Regioni per il riparto 2022, non sarebbe successo niente come negli ultimi 20 anni”. Una chiara rivendicazione dunque quella della Campania del risultato raggiunto.
Un primo elemento che emerge dall’analisi è che i nuovi criteri hanno generato nel 2023 un impatto redistributivo tra le Regioni pari complessivamente a 219 milioni di euro. L’applicazione dei nuovi parametri produce un incremento delle risorse per le Regioni in cui sono più diffuse le condizioni di emarginazione socioeconomica, dunque principalmente nel Mezzogiorno, riconosce l’Upb. Va detto che nonostante il riequilibrio la Campania con la terza popolazione per numerosità dopo Lombardia e Lazio continua a essere ultima lungo lo Stivale per quota procapite.
Nel 2023 il nuovo meccanismo ha comunque attribuito 84 milioni in più alla Campania, 56 milioni in più alla Sicilia, 45 milioni in più alla Puglia e 21 in più alla Calabria. Allo stesso tempo ha ridotto le risorse della Lombardia (-71 milioni), del Veneto (-33 milioni) e dell’Emilia-Romagna (-30 milioni).
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