Nella Sala Auditorium del Museo Ninfeo, presso la Fondazione Enpam (Ente nazionale previdenza assistenza medici) a Roma, è stata presentata la quinta edizione del nuovo Calendario Vaccinale per la Vita. L’evento, che ha visto la partecipazione dei rappresentanti delle più importanti società scientifiche, è stato introdotto dal Paolo Bonanni, docente universitario coordinatore scientifico del Calendario.
Il professor Bonanni ha sottolineato in apertura l’importanza della vaccinazione come strumento fondamentale per la prevenzione di malattie infettive e per la tutela della salute nella popolazione. “Il Calendario Vaccinale per la Vita rappresenta una guida essenziale per medici e cittadini, promuove la diffusione di conoscenze scientifiche aggiornate e l’adesione consapevole ai programmi”, ha dichiarato.
L’esperienza del Covid-19 ha insegnato quanto sia importante proteggersi dai patogeni facendo leva sulle difese immunitarie. Oggi possiamo fare tesoro di quelle conoscenze tutelandoci contro altre temibili insidie, come il virus respiratorio sinciziale (RSV) e le infezioni da pneumococco. Possiamo neutralizzare l’Herpes Zoster, abbiamo evidenze sulla efficacia del vaccino contro il papillomavirus (HPV) e possiamo difenderci efficacemente dal meningococco B. Sarebbe opportuno, a questo punto, disporre di una anagrafe delle vaccinazioni degli adulti e degli anziani analogamente a quanto accade per quelle in età pediatrica. Questi i principali temi al centro del nuovo documento redatto con il contributo di cinque importanti sodalizi scientifici: Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica (Siti), Società italiana di pediatria (Sip), Federazione italiana medici pediatri (Fimp), Federazione italiana dei medici di medicina generale (Fimmg) e Società italiana di medicina generale e delle cure primarie (Simg).
Roberta Siliquini, presidente della Società Italiana di Igiene, ha sottolineato la rilevanza del calendario come base per l’aggiornamento del Piano Nazionale della Prevenzione. “Questo nostro lavoro – ha affermato la professoressa Siliquini – è basato sulle migliori evidenze scientifiche oggi disponibili, ed è frutto della sinergica competenza delle Società scientifiche di riferimento. Riporta novità sia sul fronte delle tecnologie, sia sul versante delle schedule vaccinali. Ci auguriamo che venga al più presto recepito dalle Istituzioni affinché il diritto alla migliore prevenzione possibile sia consolidato su tutto il territorio nazionale”.
Una attenzione particolare è stata posta sul virus respiratorio sinciziale, responsabile della bronchiolite e principale causa di ricovero nei neonati (ma colpisce anche negli anziani). La vaccinazione, anche in questi casi, rappresenta un pilastro fondamentale. L’obiettivo principale rimane quello di incrementare le coperture vaccinali, per garantire la protezione non solo degli individui, ma anche della comunità nel suo insieme.
In un contesto in cui la salute pubblica è sempre più al centro dell’attenzione, il Calendario si configura come una guida per orientare le scelte di salute della popolazione italiana e per rafforzare le strategie di prevenzione. La collaborazione tra istituzioni, professionisti e cittadini sarà determinante per assicurare un futuro al riparo da brutte sorprese.
Sempre più pressante è la necessità di un’anagrafe vaccinale nazionale estera anche agli adulti e agli anziani. Attualmente, i dati sono raccolti a livello nazionale per la popolazione in età pediatrica attraverso le strutture sanitarie regionali. “Siamo come in una barca senza bussola, offriamo le vaccinazioni agli adulti senza avere un’idea di quanti vi abbiano aderito, con i dati che rimangono sparsi”, ha dichiarato il professor Bonanni.
La pandemia da Covid-19 ha evidenziato le fragilità del sistema sanitario, e le malattie infettive continuano a rappresentare una minaccia, in particolare per i soggetti vulnerabili. “Le malattie infettive, che nella popolazione pediatrica grazie alle coperture vaccinali si sono ridotte, colpiscono sempre di più gli anziani”, ha avvertito il professore.
Uno dei punti critici sollevati da Bonanni riguarda la vaccinazione anti-Covid. Nonostante il contributo fondamentale dei vaccini nel contenere la pandemia, il tasso di adesione è sceso drasticamente tra gli over 60 e le persone a rischio. “Durante la scorsa stagione invernale, il Covid ha provocato circa 10mila morti. Per l’influenza la copertura vaccinale sta aumentando, per il Covid siamo quasi allo zero”, ha ricordato il professore, evidenziando l’importanza di mantenere alta la guardia.
“In questo momento, tra gli indicatori utilizzati a livello nazionale per rilevare la qualità dell’assistenza vaccinale offerta, per gli adulti è presente solamente quello relativo alla copertura antinfluenzale degli over 65. A fronte dei 6 indicatori relativi all’età pediatrica, questo dato si dimostra incompleto e discordante rispetto a una prospettiva di pianificazione vaccinale per la vita, e rende assolutamente necessaria un’anagrafe vaccinale nazionale che renda possibile valutare l’efficacia dell’azione degli operatori.” A evidenziarlo Tommasa Maio, responsabile area vaccini della Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg), in occasione della presentazione dell’edizione 2025 del Calendario vaccinale per la Vita.
“Le coperture dovrebbero essere costantemente vive e valutabili e non costituiscono solo un importante fattore statistico, ma anche di operatività per gli addetti alla vaccinazione. Il medico valuta quale vaccino somministrare in base al principio di appropriatezza, ma in mancanza di tali dati diventa complicato”, aggiunge la dottoressa Maio, che sottolinea: “Ogni azienda sanitaria conosce esattamente i propri dati aggregati sui vaccini, ma questi nascono e muoiono lì non esistendo ulteriori indicatori ufficiali nazionali, anche per l’impossibilità di sovrapporre tra loro diverse variabili (come la fragilità) per motivi di privacy. Ci si sta lavorando, ma i tempi sono lunghi”.