È da diversi mesi che le farmacie risultano sprovviste di alcuni tipi di farmaci, indicati nella cura delle affezioni di tipo respiratorie, come i mucolitici,fluidificanti delle affezioni dell’apparato respiratorio acute e croniche. I farmacisti affermano che le case farmacologiche, non distribuiscono il prodotto, senza spiegarne le cause. Mancano anche gli antinfiammatori e il paracetamolo.
Intanto arriva un tavolo di lavoro permanente sull’approvvigionamento dei farmaci per definire la reale entità del fenomeno e indicare proposte risolutive. Lo ha annunciato il Ministro della Salute Orazio Schillaci, aprendo l’incontro convocato oggi al Ministero, insieme al Sottosegretario Marcello Gemmato, alla presenza di rappresentanti del Ministero della Salute, di Aifa e della filiera farmaceutica produttiva e della distribuzione.
Il Ministro ha posto all’attenzione dell’incontro l’individuazione dei farmaci che registrano una reale carenza, interventi di risposta a breve e medio termine per far fronte tempestivamente ai bisogni dei cittadini e la definizione di attività di comunicazione e sensibilizzazione al fine di evitare allarmismi e conseguenti ingiustificate corse all’acquisto.
Il tavolo, istituito con decreto ministeriale, sarà allargato anche ai Nas e ai medici di medicina generale.
L’Aifa ha stilato un elenco di 3.197 medicine che mancano all’appello nei punti vendita o negli ospedali. Gli esperti negano che vi sia una vera e propria emergenza. In attesa di un ritorno alla «normalità» esistono alternative efficaci per la cura di molti disturbi, influenza compresa. Oltre a questo elenco ve ne è uno parallelo, composto da 328 confezioni, che in produzione ci sono ma che è realmente difficile trovare e per le quali non si trova un equivalente generico, tanto che ne è stata autorizzata l’importazione dell’estero».
Individuazione dei farmaci che registrano una reale carenza, interventi di risposta a breve e medio termine per far fronte tempestivamente ai bisogni dei cittadini e la definizione di attività di comunicazione e sensibilizzazione al fine di evitare allarmismi e conseguenti ingiustificate corse all’acquisto. È quanto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha evidenziato nell’incontro dei giorni scorsi in cui ha stabilito la nascita di un tavolo di lavoro permanente sull’approvvigionamento dei farmaci per definire la reale entità del fenomeno e indicare proposte risolutive.
Rinegoziazione prezzi, revisione dei criteri di gara, riforma del sistema di report delle carenze e politiche di reshoring e nearshoring per evitare l’interruzione delle forniture o il ritiro dei relativi prodotti dal mercato sono le misure suggerite da Equalia.
«L’allerta mediatica di queste settimane sul tema delle carenze temporanee di farmaci, principalmente legate alla concomitanza stagionale di tre fattori epidemiologici, ha richiamato l’attenzione su un problema presente da tempo le cui radici finora non sono mai state concretamente affrontate nel nostro Paese. Apprezziamo l’iniziativa del ministro della Salute, Orazio Schillaci, che ha voluto la creazione di un tavolo permanente di confronto con tutta la filiera di settore e ha sottolineato la necessità di una campagna di sensibilizzazione sull’uso degli equivalenti, tutt’ora sottoutilizzati nel nostro Paese. Questo orientamento non può che farci piacere poiché gli equivalenti rappresentano uno strumento terapeutico importantissimo per gli operatori sanitari. Ma va detto con chiarezza che serve subito mettere in pista soluzioni per affrontare i problemi di tenuta industriale del comparto per non rischiare criticità e carenze ben più gravi e insormontabili».
Ad affermarlo è Enrique Häusermann, presidente di Egualia, l’associazione che rappresenta l’industria dei farmaci generici equivalenti, biosimilari e value added medicines in Italia.
Farmaci mancanti, quali sono: l’elenco
Tra i farmaci “introvabili” ci sono antinfiammatori, antivirali e antibiotici. Al bancone della farmaci può essere difficile reperire Tachipirina, Nurofen, Moment, Efferalgan, Tachifludec, Neoborocillina e Amoxicillina. Ma anche Neo Borocillina, Spididol e Amoxicillina. Occorre però sottolineare che, secondo i dati Aifa (Agenzia italiana del farmaco), su 3.200 medicine mancanti per più del 50% c’è stata una fisiologica cessazione della produzione. Il resto? Una reale carenza.
Perché non si trovano
La guerra in Ucraina ancora in corso, e i conseguenti problemi produttivi legati alla crisi energetica e alla scarsità di materiali per il packaging, come vetro e alluminio. Il picco della stagione influenzale, e l’onda lunga del Covid che sta interessando anche i Paesi asiatici produttori di principi attivi come la Cina e l’India. Sono questi alcuni dei fattori che stanno portando in Italia a una mancanza di farmaci.
L’allarme dei farmacisti
È in atto una ‘tempesta perfettà che «continua a incidere sul problema della carenza di medicinali di uso comune, iniziata già nella scorsa primavera, quando la Federazione dei farmacisti per prima aveva denunciato l’indisponibilità di alcuni farmaci antinfiammatori». Lo ha dichiarato il presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (Fofi), Andrea Mandelli, intervenendo a Radio Capital.
La differenza con gli indisponibili
C’è una differenza sostanziale tra farmaci mancanti e indisponibili. Su 3.200 medicine mancanti per più del 50% c’è stata una fisiologica cessazione della produzione, mentre solo per gli altri c’è una reale carenza. Quando si parla di indisponibilità di un medicinale ci si riferisce a una difficoltà nel suo reperimento dovuta a distorsioni nel mercato. L’indisponibilità, invece, non si manifesta in maniera uniforme su tutto il territorio italiano, ma solo in determinate zone, proprio a causa dei problemi a livello della distribuzione del medicinale.
Federfarma: «Nemmeno in pandemia vista tale carenza»
«Auspicavamo un intervento istituzionale perché avevamo iniziato a denunciare questo fenomeno situazione già 4 mesi fa e la situazione è ormai diventata insostenibile. Vorremmo conoscere la ragione vera del problema, per dare risposte omogenee ai cittadini. Perché i fenomeni di carenza di farmaci che vediamo ora non li abbiamo visti neppure in piena emergenza Covid». Lo dichiara all’Ansa Antonello Mirone, il presidente di Federfarma Servizi, che rappresenta la distribuzione intermedia del farmaco, in merito al tavolo di lavoro convocato oggi al ministero della Salute sull’approvvigionamento di medicinali.
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