Il consenso informato sul vaccino è diventato punto di discussione nell’attualità.
La grande campagna vaccinale che l’Italia e l’Europa hanno iniziato il 27 dicembre scorso per combattere il dilagare della pandemia da Covid-19 ha rappresentato moltissime sfide per il sistema sanitario.
Dall’acquisto dei vaccini alla logistica per spostarli in tutta Italia fino alle problematiche legate alla somministrazione sono moltissimi gli aspetti complessi da affrontare.
Esiste però anche un aspetto legale legato ai vaccini, quello riguardante il consenso informato da sottoscrivere prima di vaccinarsi.
Se il consenso informato può essere poco più di una prassi per chi ha le facoltà cognitive di leggere e comprendere il testo da sottoscrivere non è lo stesso per pazienti che non hanno le piene facoltà mentali come nel caso dei pazienti che soffrono di demenza.
Un problema che si pone già in questa seconda fase della campagna vaccinale che dopo una prima fase che prevedeva la vaccinazione degli operatori sanitari prevede la vaccinazione dei cittadini più anziani e di conseguenza di chi soffre di demenza, siano essi residenti in RSA o che vivono a domicilio.
Su questo aspetto del consenso informato da parte dei pazienti le principali sigle italiane dei medici neurologi e dei medici di medicina generale hanno affermato la necessità di espressione del consenso da parte dei pazienti stessi.
Le sigle coinvolte SINdem (Associazione autonoma aderente alla Società Italiana di Neurologia per le demenze), la SIMG (Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie) e la SIN (Società Italiana di Neurologia) hanno rilasciato sei importanti indicazioni su questo tema:
Primo Statement
Firma della persona con demenza ritenuta in grado di poter esprimere un consenso informato secondo le procedure riportate nel Documento del Tavolo Nazionale per il monitoraggio ed implementazione del Piano Nazionale delle Demenze denominato “Raccomandazioni per la governance e la clinica nel settore delle demenze. Riflessioni su alcune implicazioni etiche”.
Secondo Statement
Firma del rappresentante legale di una persona con demenza, qualora formalmente nominato sulle questioni sanitarie.
Terzo Statement
Per una persona con demenza incapace di poter esprimere il consenso, il medico che ritiene vi sia una situazione di urgenza indifferibile può procedere in base all’art. 1 comma 7 della l. 219/20171.
Il modulo di consenso verrà firmato, laddove possibile per presa visione, anche dal Familiare della persona con demenza o dall’Amministratore di Sostegno (AdS) senza poteri in merito ad attività sanitarie o assistenza necessaria.
Il Familiare verrà scelto secondo l’ordine preferenziale previsto dalla Legge 6 del 2004 sull’amministrazione di sostegno.
Quarto Statement
In caso di persone con demenza che non hanno un familiare vivente o rintracciabile il medico agisce in base all’art. 1 comma 7 della Legge. 219/2017 .
Quinto Statement
In caso di contenzioso tra i familiari, tra i familiari e i medici, tra i familiari e AdS e tra i medici e AdS si farà ricorso con una procedura d’urgenza all’intervento di un Giudice Tutelare.
Sesto Statement
I Professionisti sanitari che effettueranno la vaccinazione in collaborazione con il medico che ha in carico la persona con demenza valuteranno secondo le indicazioni incluse nella circolare del Ministero della Salute del 24.12.2020 la specificità del singolo paziente nel proporre la vaccinazione anti-COVID-19.