Paola Sacchi (SMI CAD Milano): “Le dipendenze vanno trattate come malattie comuni, senza vergogna”.
Contrastare lo stigma delle dipendenze è essenziale per migliorare l’accesso alle cure e favorire interventi precoci. Durante l’evento dell’Ospedale Niguarda di Milano “GESTIAMO ASSIEME IL PROBLEMA? NUOVE PROSPETTIVE DI CURA PER LE DIPENDENZE COMPORTAMENTALI E IL GIOCO D’AZZARDO PATOLOGICO”, Mondosanità ha intervistato Paola Sacchi (SMI CAD Milano), che ha affrontato il tema dello stigma legato ai pazienti con dipendenze.
Lo stigma: un ostacolo alla cura precoce
Sacchi ha spiegato che tutti i pazienti affetti da dipendenze soffrono di un forte stigma, uno dei principali fattori che ritardano l’accesso ai servizi di cura. La paura di essere giudicati, emarginati o allontanati induce molti a rivolgersi ai servizi solo quando il problema è ormai grave.
Azioni per contrastare lo stigma
Per superare queste barriere, è fondamentale avviare campagne di informazione e sensibilizzazione, rivolte sia ai pazienti che agli operatori sanitari. Sacchi sottolinea l’importanza di trasmettere che le dipendenze sono malattie come tutte le altre, che richiedono interventi precoci per ottenere risultati efficaci. L’obiettivo è permettere ai pazienti di affrontare il percorso di cura a testa alta, senza vergogna, come avviene per condizioni come cardiopatie o patologie oncologiche.





